BANNER-ALTO2
A+ A A-

“Senza regole la libertà di concorrenza non è in grado di tutelare la concorrenza stessa”.

Il presidente di Confesercenti Calabria, Antonino Marcianò, tuona duro contro la normativa della “liberalizzazione selvaggia”, cioè la legge sugli orari dei negozi, ora al Senato dopo l’approvazione della Camera dei deputati, per la quale Confesercenti nazionale chiede che venga modificata in direzione di un maggiore equilibrio.

E se in tre anni, dopo il regime di deregulation degli orari delle attività commerciali imposto dal governo Monti, sono stati costretti a chiudere in Italia 124mila negozi, la situazione in Calabria ed in città non va certo meglio: nei primi otto mesi del 2014 in regione continua l’emorragia delle imprese registrate (rientranti nel gruppo 461 della classificazione delle attività economiche Ateco 2007, commercio) e a fronte di 150 nuove iscrizioni si registrano 198 cancellazioni con un saldo negativo di 48 aziende.

Anche in città il lento declino si traduce, nello stesso periodo, in 36 iscrizioni e 42 cancellazioni con un saldo negativo di sei.

“La legge va cambiata” evidenzia Marcianò pronto a sottolineare come un sondaggio Confesercenti-Swg afferma che il 59 per cento degli italiani è d’accordo. “Un sondaggio – spiega il presidente di Confesercenti Calabria – in cui si evince, tra l’altro, che il 67 per cento degli italiani ritiene che in soli due anni il proprio quartiere ha visto diminuire nettamente i negozi di vicinato. Molti degli intervistati hanno segnalato che i negozi di cui erano clienti abituali non ci sono più ed il 59% del campione da ragione a chi ritiene che la normativa della liberalizzazione selvaggia vada rivista”.

“Tra crisi di consumi, mancanza di credito e liberalizzazione l’esito è stato devastante anche per la nostra città – continua Marcianò - che presenta sempre più file di saracinesche abbassate, senza dimenticare che gli effetti della liberalizzazione senza regole e la crisi hanno prodotto in Italia più di 100 mila posti di lavoro perduti solo fra il 2012 e il 2013”.

Per il presidente di Confesercenti Calabria è importante adesso evitare il collasso delle tante imprese di commercio, come ce ne sono tante in città, con due dipendenti o meno.

“Continueremo ad insistere affinché la legge sugli orari, peraltro rivelatasi inefficace sui consumi e sull’occupazione, venga modificata e sosterremo le regioni italiane che hanno richiesto un referendum per la revisione della deregulation”

Sulla questione è anche giunto un messaggio del presidente della Pastorale del lavoro Mons. Giancarlo Bregantini il quale, nell’augurarsi che “si possa incidere sui parlamentari con proposte ferme pur se progressive”, ha ricordato le parole del Papa quando ha sostenuto che “la domenica va resa libera dal lavoro, eccettuati i servizi necessari, per affermare che la priorità non è a livello economico, ma all’umano, al gratuito, alle relazioni non commerciali ma familiari”.

Reggio Calabria lì 06.10.2014                                                               Ufficio Stampa Confesercenti

Leggi tutto... 0

Una scelta “sofferta” in verità.

Il 9 settembre scorso il candidato sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà indicava nella sue liste la presenza della professoressa Marisa Cagliostro, la quale rispondeva con il seguente comunicato

“Leggo il mio nome nell'elenco dei candidati delle Liste civiche stasera presentate da Giuseppe Falcomatà. Non è un segreto che ho seguito con attenzione le primarie della coalizione di centrosinistra e che considero positivamente il suo percorso,nel panorama generale delle proposte politiche e civiche che ad oggi si sono presentate alla città. Da oltre un anno ho aderito al Laboratorio politico Patto civico,coordinato da Antonino Spadaro e sono stata assidua sostenitrice dell'importanza di un cambiamento radicale nel nuovo governo della città. Con Patto civico infatti abbiamo predisposto e presentato un programma al quale speravo seguisse una partecipazione, anche indiretta alla competizione politica comunale,ritenendo irrinunciabile per ciascun cittadino dare il proprio contributo all'auspicato cambiamento. Nelle more di una molteplicità di incontri con movimenti e candidati, il cui esito peraltro non ha portato ad alcuna concretizzazione nel senso auspicato, ho avuto nei giorni scorsi da Falcomatà la proposta di candidatura per la quale mi sono riservata di decidere. Non avendo ancora sciolto la riserva ritengo corretto darne smentita".

Rispondeva il giorno dopo 10 settembrela Lista civica Reset, che sostiene la candidatura di Giuseppe Falcomatà a sindaco di Reggio Calabria:

"La Professoressa Marisa Cagliostro non ha scritto che non si candiderà ma che ha bisogno di qualche ulteriore tempo di riflessione per compiere dei passaggi preliminari che per lei sono importanti e che noi ovviamente rispettiamo".

Ieri 23 settembre ecco la scelta della Professoressa Marisa Cagliostro:

“ Ho deciso di sciogliere positivamente la riserva sulla proposta di candidatura fattami da Giuseppe Falcomata', giovane che gode della mia fiducia per la sua cultura ed il coraggio a cimentarsi in una impresa ardua, ma dovuta da chi, già impegnato in politica, intende dare il proprio contributo alla rinascita della città. Ho lavorato nella mia lunga carriera universitaria con migliaia di giovani e sono abituata a dare loro fiducia e supporto di esperienza, se necessario.

In un momento che ritengo determinante per le sorti della città ho valutato attentamente se, oltre all'impegno da sempre profuso nella realizzazione di iniziative progettuali in ambito culturale, potessi dare anche un modesto contributo personale per restituire decoro,vivibilità,trasparenza amministrativa e sviluppo socio culturale alla città in cui sono nata e che amo. Questa mia nuova esigenza mi ha portata oltre un anno fa a firmare la Dichiarazione d'intenti e a partecipare alla fondazione del Laboratorio politico Patto civico, egregiamente coordinato dal prof.Antonino Spadaro. Non e' mancato il mio fattivo contributo alla formulazione del Progetto per la città metropolitana, presentato alla stampa lo scorso giugno nel palazzo storico della Provincia. I notevoli sforzi esperiti insieme al Comitato di coordinamento di LPPC per favorire la formazione di una aggregazione civica guidata da un candidato sindaco, adeguati ad affrontare i gravi problemi della città si sono mostrati non ancora maturi. Si è assistito invece ad una notevole frammentazione dei movimenti civici con numerosi candidati Sindaco. Allora che fare? La mia risposta e' fare tesoro dell'esperienza del Laboratorio politico, di cui non potrò seguire in coscienza la decisione maggioritaria di astensione dall'agone elettorale per invece dare un contributo alla coalizione di centro sinistra guidata da Giuseppe Falcomata', nella certezza che i cittadini sapranno scegliere tra le candidature quelle che potranno portare credibilità ed esperienza di buona gestione.

Non è più tempo di rinvii e qui ha vinto la mia voglia di concretezza e determinazione che ha da sempre caratterizzato l’effettiva esperienza universitaria del mio lavoro applicata sul territorio per la realizzazione di progetti culturali e di iniziative associative e di volontariato culturale.

E' sulle tematiche culturali, ambientali e del turismo che si giocherà il riscatto della città, del suo sviluppo turistico culturale, la sua creatività e ricettività,la sua nuova organizzazione metropolitana Chi ha strumenti ed energie ha il dovere morale di metterle in campo senza se e senza ma, con  l'umiltà dei forti per il bene comune. Da questo scopo non ho potuto esimermi. Prof. Marisa Cagliostro”

Con queste parole la professoressa Marisa annuncia la candidatura nella lista Reset, al fianco di Giuseppe Falcomatà, che corre per la poltrona di Sindaco di Reggio Calabria.

Per capire il comunicato occorre presentare Marisa Cagliostro, professore associato della Mediterranea. Lo facciamo ricordando il suo pregevole intervento di 4 anni fa (venerdì 24 settembre 2010)

Università: è tempo di vacche magre

di Marisa Cagliostro* – L’accorato appello del prof.Costa affinchè la Mediterranea possa continuare ad offrire alla città e al territorio nonché alla popolazione studentesca la varietà di Corsi di laurea che si era consolidata nel tempo, mi trova solidale in linea generale. In effetti ho ritenuto importante partecipare a quel Consiglio di facoltà cui il Collega si riferisce per non sottrarmi alle decisioni da prendere,ma non sono stata sorpresa più di tanto dal risultato che a mio avviso era da tempo annunziato.

L’Università -e non mi riferisco solo alla Mediterranea -ha avuto negli scorsi anni molta autonomia nella didattica, nella ricerca,nella attivazione di Corsi di Laurea, dottorati,nuove discipline,nuovi posti a concorso, realizzazione di master, borse di studio ecc ecc .Ha inoltre goduto di erogazioni statali sufficienti e potuto attivare rapporti di collaborazione e consulenza sia con gli enti territoriali che con le aziende private che hanno portato risorse finanziare  anche ingenti quando riferite a progetti ministeriali ed europei. Eppure, a mio modesto avviso, l’Università in genere e la Mediterranea nello specifico hanno vissuto queste opportunità spesso con superficialità e approssimazione e talvolta con arroganza,usando il divide et impera di romana memoria o seguendo il criterio di vivere alla giornata o cantare per tutto l’anno come i grilli in estate. E quando, come sta avvenendo, i cordoni della borsa statale si debbono stringere,riappare in tutta la sua nuda verità la carenza di una modalità di gestione delle risorse umane e finanziarie che ha privilegiato spesso l’appartenenza a questa o quella consorteria (non parliamo di scuole e baronie di vecchia memoria ma di nuove aggregazioni che nulla hanno di quelle ),la assoluta disattenzione verso il merito e l’esperienza,la mancanza di un coerente e realistico progetto dell’offerta didattica, la inadeguatezza di un razionale e organizzato uso degli spazi e dei servizi,la prevalenza di interessi personali e privati,quando non strettamente familiari, nell’ accesso alla carriera universitaria e  nella progressione della stessa. Se in questa fase molti docenti di tutte le università sono giunti al limite di età per il pensionamento e si crea naturalmente la carenza nelle discipline dagli stessi ricoperte ,in mancanza del normale ricambio possibile e prevedibile fino a pochi anni fa, ecco che si crea il vuoto e quella che era prima una opzione praticabile ma non necessaria -la richiesta di disponibilità ai ricercatori di ricoprire incarichi didattici a titolo gratuito-, diventa una esigenza imprescindibile,una  questione di vita o di morte per la sopravvivenza dei Corsi di laurea. Forse anche un’arma di ricatto nei loro confronti proprio nel momento in cui hanno deciso di porre con determinazione i problemi della loro categoria ed hanno scelto in gran parte di ritirare la loro disponibilità alla didattica. In effetti il ruolo dei ricercatori, come indica la parola stessa è altro e prevede solo una limitata collaborazione ai corsi, non alla normale attività didattica lasciata ai docenti titolari, per portare l’esperienza della loro ricerca in forme seminariali o esercitative.
Tutti abbiamo dato più di quello che ci veniva richiesto nel momento fondativo dell’Istituto universitario di Architettura e poi dell’Ateneo mediterraneo e abbiamo continuato, molti di noi, ad impegnarci in tutte le occasioni ricoprendo più incarichi, spesso a titolo gratuito, e consentendo alla Mediterranea di affermarsi nel territorio di pertinenza -Calabria e Sicilia orientale- ed evidenziarsi anche per ampi rapporti di ricerca con altre sedi universitarie nazionali e internazionali. Ma questo processo di crescita non ha via via trovato -ed oggi se ne vedono le conseguenze-altrettanta forza di spinta e capacità progettuali e gestionali nelle recenti strutture di vertice, spingendosi sino ad incorrere in episodi di arrogante nepotismo che hanno avviato un processo di impoverimento se non di degrado dei rapporti interni alle varie strutture  e articolazioni della organizzazione dell’Ateneo. Ecco che, seppure solidale con Enrico Costa cui riconosco passione e attaccamento non usuale al lavoro che svolge, dall’alto della mia lunghissima e altrettanto appassionata esperienza nella Mediterranea e amareggiata dalle spiacevoli vicende concorsuali che hanno segnato l’ultima fase della mia carriera,mi confermo nella decisione di lasciare anticipatamente e non per limiti di età,una università nella quale non mi sento più a mio agio, mancandomi la fiducia e lo stimolo a continuare a dare il mio seppure parziale contributo. Mi spiace quindi contribuire ad allargare il vuoto di cui sopra ma mi pesa di più continuare ad assistere al percorso ad ostacoli dei molti colleghi ricercatori e associati, e alla impossibilità di far progredire dottori di ricerca di solida preparazione cui viene negata, per motivi non certamente legati al merito, anche una borsa di ricerca o opportunità di concorsi per ricercatore per i quali il dottorato li aveva formati. Non è tutto da attribuire al singolo Ateneo se questa è una politica governativa, per nulla condivisibile, ma credo non resti -da parte degli attuali vertici della Mediterranea e di gran parte degli Atenei italiani- che fare un doveroso mea culpa e assumersi le proprie responsabilità  accollandosi l’onere di avviare un progetto a breve e medio termine di ottimizzazione delle risorse umane ed economiche esistenti. Il tempo delle vacche grasse è finito e qui si parrà la loro nobilitate”.

*Professore associato Università Mediterranea di Reggio Calabria

Leggi tutto... 0

Il mare conserva nei suoi fondali quanto l’uomo di abbandona

Talvolta però spiaggia quanto in esso si abbandona se continua a galleggiare, come in questo caso

E’ il caso di una grande cisterna che non si sa come sia finita in mare

Forse caduta da una nave che però, e stranamente, non ne ha segnalato la scomparsa.

E così la cisterna galleggiava tra le onde del mare di fronte alla costa di Ricadi

La Guardia costiera del comando di Tropea, durante un normale controllo, ha visto fluttuare tra le onde questa enorme massa in metallo.

Ha chiamato allora i Vigili del fuoco del comando provinciale che hanno portato a terra la cisterna e la hanno messa in sicurezza sulla terra ferma.

Ovviamente l’area è stata transennato in attesa di ulteriori accertamenti.

Stranamente, infatti, non risultava leggibile la targa che indicava il contenuto della cisterna

Da qui la necessità di intervento dell’Arpacal che ha eseguito un prelievo per accertare di quale sostanza si tratti

E’ importante scoprire che cosa contenga.

Da tale conoscenza anche la certezza se si tratti di un abbandono volontario

Non si esclude nemmeno che la cisterna si trovasse su una spiaggia raggiungibile da automezzo e poi sia stata attratta in mare dalle potenti onde della scorse mareggiate

Leggi tutto... 0
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy