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Scriviamo come sempre anche se con molti dubbi.

Abbiamo ricevute due foto.

La prima di un’auto sulla quale compare la scritta Comune di Amantea che sembra ferma sullo spazio destinato ai diversamente abili.

La seconda che segnala che la targa non sarebbe assicurata.

Mentre la prima condizione è affermata dalla stessa foto sulla seconda abbiamo molti dubbi.

Possibile- ci chiediamo-che proprio il comune faccia circolare auto senza assicurazione?

E se è così, solo questa?

O ce ne sono altre nelle quali si viaggia a rischio

E se vero, chi ne ha permesso la circolazione?

E perchè il ragioniere non ha pagato il rateo assicurativo?.

Non sappiamo chi la usi ma riteniamo ingiustificato lo stesso uso.

Ma non vogliamo dimenticare nemmeno l’infrazione al codice della strada.

Forse- e non suoni di offesa ad alcuno- c’è bisogno che si rifletta e forse c’è bisogno che si controlli meglio!

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depurazione

All’interno del cosiddetto “Patto per la Calabria”, Sezione ambiente, sicurezza e territorio, siglato recentemente dal Presidente del Consiglio Renzi e dal Presidente della Regione Calabria Oliverio, è presente anche il Comune di Amantea (in qualità di Ente capofila del progetto) che con altri dieci Comuni (Belmonte Calabro, Longobardi, Falconara Albanese, San Lucido, San Pietro in Amantea, Serra d'Aiello, Cleto, Aiello Calabro, Nocera Terinese e Gizzeria) sarà destinatario di un finanziamento iniziale di circa 13 milioni di euro, finalizzato all’ottimizzazione dell’intero ciclo depurativo dei territori di competenza.

 

Con tale importante azione, se gestita al meglio, si renderà il bacino del basso tirreno cosentino (e dunque le sue acque marine) fra i più puliti della Calabria, con costi di gestione decisamente accettabili per le capacità contributive dei cittadini interessati.

Il lavoro che ha portato all’ottenimento del cospicuo finanziamento è stato lungo e meticoloso, fatto di estrema conoscenza dell'orografia dei territori, delle infrastrutture per la depurazione (adduzione, raccolta e depurazione) utilizzate dalla popolazione residente e fluttuante e dalle attività commerciali e produttive. Tale lavoro ha impegnato tutti i Consigli comunali, le Giunte municipali e gli Uffici tecnici dei Comuni interessati, il cui raccordo e sintesi progettuale sono stati affidati al Prof. Giuseppe Mendicino (Dipartimento di Ingegneria per l’ambiente e il territorio e Ingegneria chimica dell'UNICAL).

 

Si è trattato di un’esperienza di politica della gestione del territorio entusiasmante, già considerata modello regionale di gestione dell'azione depurativa per vaste aree della nostra Regione e più volte consigliata dai tecnici dell'Assessorato regionale all'ambiente ad altri territori.

Il buon esito del progetto finanziato consentirà quindi l’ottimizzazione delle reti presenti e delle infrastrutture depurative sull'intero bacino considerato, la riduzione dei costi di gestione (soprattutto dell'energia elettrica con la notevole riduzione delle attività di sollevamento delle acque), la previsione di realizzazione d’impianti di “fitodepurazione” nelle aree interne difficilmente “collettabili” e la possibilità di riutilizzo, a fini d'irrigazione, della risorsa idrica depurata.

Il processo di progettazione, partito dall'Amministrazione comunale di Amantea, cui sono stato delegato dal compianto Sindaco Franco Tonnara, è iniziato con la deliberazione di Consiglio comunale di Amantea del dicembre 2012 e si è concluso con la consegna degli elaborati e dei deliberati all'Assessorato all'ambiente della Regione Calabria nel mese di maggio 2013.

 

Lavorare per avere 11 delibere di Consigli comunali, oltre 40 delibere di Giunta municipale, infiniti scambi d’informazioni, dettagli tecnici e progettuali con gli uffici tecnici e anagrafici dei singoli Enti comunali, è stato uno sforzo di politica di gestione del territorio reso possibile dalla grande sinergia messa in atto da tutti gli 11 Comuni interessati, con il coordinamento del nostro Comune.

Il risultato è stato raggiunto grazie alla fiducia e alla caparbietà dell'allora Sindaco Franco Tonnara e al sostegno ricevuto in primis dal mio Gruppo consiliare d’appartenenza costituito dagli amici Michele Vadacchino, Gianfranco Suriano e Biagio Miraglia e poi dall'intera maggioranza che all’epoca governava il Comune di Amantea.

 

La prima fase dell'importantissimo lavoro, grazie anche all’apporto dell’ufficio tecnico del Comune di Amantea, è stata brillantemente superata dall’Amministrazione comunale precedente. Ora bisogna fare il resto del lavoro.

L’auspicio è che anche l’attuale Amministrazione comunale di Amantea si adoperi con la stessa competenza tecnica e conoscenza della politica territoriale per come avvenuto nella prima fase dell’iter amministrativo.

Pasquale Ruggiero

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Un territorio ricco di servizi è un territorio da difendere.

E se non si difende il rischio è che si perda, man mano, quanto esso esprimeva a favore della sua popolazione.

 

È quanto sta succedendo ad Amantea che perde man mano i pezzi della dama al punto che non potrà più giocarci. Ma qui si tratta di salute, non di pedine!

 

Siccome la mamma degli imbecilli , lo sappiamo, è sempre incinta( di chi non lo sappiamo così come non sappiamo chi siano i suoi figli , o quantomeno non lo possiamo certificare, e quale ruolo essi svolgano, ci si scusi per l’uso di essi che abbiamo scelto proprio perchè normalmente si riferiscono ad oggetti) gli effetti si vedono proprio nella scarsa o nulla difesa della propria terra.

 

Parliamo dell’ospedale “assegnatoci da Mancini” e che Amantea( o chi per essa) non ha voluto.

 

Parliamo dell’Ufficio del registro perso a favore di Paola.

Parliamo della Pretura persa a favore di Paola.

Parliamo dell’Ufficio del Giudice di Amantea perso a favore di Paola.

Parliamo del ruolo di città turistica che ormai non abbiamo più. Ricordate la “Perla del Tirreno”? Oggi, forse, si può parlare di ”Cozza del tirreno”.

E potremmo continuare a lungo.

 

Ma quello che oggi offende fortemente è che Amantea ha perso prima l’ASL, poi il distretto ed oggi sta per essere ulteriormente oltraggiata.

Corre voce che dopo il servizio di laboratorio per le analisi cliniche si stia per perdere l’altra sola cosa che funziona alla grande è che è il laboratorio radiologico.

E tutto senza che nessuno si lamenti.

E tutto senza che si alzi una voce a sua difesa.

Siamo oltraggiati al punto che siamo in attesa da un anno e mezzo che venga acquistata la MOC e nessuno interviene.

Siamo oltraggiati al punto che il mammografo non funziona e nessuno interviene.

Siamo oltraggiati anche per la casa della salute incresciosamente ferma dopo una pur significativa presa di posizione da parte delle associazioni e della comunità.

 

Ma se vero quello che si dice, offende che gli ordini siano giunti ordini dal nosocomio di Cetraro, che non solo è iper dotato rispetto ad Amantea, attesa la presenza di RX, di Risonanza magnetica (RMN), di Tomografia Computerizzata (TC), di Ecografia Internistica, ordini secondo i quali Amantea deve ridurre le sole prestazioni RX da 40 giornaliere a 10.

Si stanno creando due sanità, una che funzione ed una che non funziona.

Una disposizione inaccettabile figlia di un inaccettabile abuso da denunciare anche penalmente.

E se nessuno dovesse difendere i diritti degli amanteani ( e dei comuni vicini)lo faremo noi.

Abbiamo interessato la rete, posto che ancora esista e sia vitale.

Ma lo diciamo francamente la lettera inviata a Mauro ci appare insufficiente e siamo convinti che non otterrà alcun risultato.

Purtroppo per colpa di un imbelle , tale Minnacchio Tacchio, non possiamo pregarvi di postare la vostra voce sul sito, ma potete farlo su facebook.

Fatevi sentire . Ad Amantea si dice che “ vucca c’un parre e chiamata cucuzza”.

Allora parlate, difendete i vostri diritti.

Provate a pensare cosa vi costerebbe andare a fare una radiografia a Cetraro!

E quando parliamo di Amantea, parliamo anche di Aiello Calabro e di tutti i piccoli comuni del suo comprensorio.

Quello che mi fa arrabbiare è che ho chiesto in via breve copia dell’ ordine emesso dal dr Lopez ma mi è stato detto che se lo facessero sarebbero licenziati.

Ma in quale mondo viviamo?

Scriverò all’Anac perché tutte queste disposizioni di servizio venga poste sul sito ed ai sensi di legge chiederò agli ispettori dell’Anac che siano evidenziate le ragioni ed ovviamente i danni che questa scelta determina per chi sta lontano.

Giuseppe Marchese

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