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basilicataNelle elezioni regionali in Basilicata che si sono svolte domenica e lunedì ha vinto il centro-destra. E’ stato riconfermato il Governatore uscente Sig. Bardi, di Forza Italia, il partito che doveva scomparire secondo gli esperti, invece avanza in voti e in percentuale rispetto alle elezioni precedenti. Qualcuno, che ha dovuto ingoiare un bel rospo, dice che è stata una elezione minore perché gli aventi diritto al voto erano all’incirca 500 mila e gli elettori che si sono recati alle urne sono stati meno della metà. Ancora una volta l’astensione al voto, purtroppo, si è fatta sentire. Colpa senz’altro delle oscure vicende nazionali, dei voti truccati e comprati in Puglia per 50 euro, degli scandali a ripetizione in Puglia, Torino, Avellino e in Sicilia, degli arresti, delle lotte interne nei partiti, del presunto arrivo del fascismo, del reddito di cittadinanza abolito, della presunta censura allo scrittore Scurati, delle lottizzazioni della Tv che ci sono sempre state. Ma davvero solo per queste cose sporche la gente non va più a votare? Devono esserci anche altre ragioni. La gente ha perso la fiducia nelle istituzioni e così in ogni elezione si ingrossa il partito del non voto. E così chi evoca in ogni elezioni nuove marce su Roma e chi vuole aprire il Parlamento come una scatola di sardine contribuisce a generare una profonda delusione.

Ma questa ennesima vittoria del centro destra, come ha fatto notare oggi Massimo Franco sul “Corriere della sera”, lascia indizi significativi e potenzialmente utili per indovinare le dinamiche che peseranno nelle elezioni europee dell’8 e del 9 giugno p.v. La segretaria del Pd Elly Schlein è stata bocciata anche in Basilicata e il Movimento 5 Stelle di Conte è stato umiliato e sconfitto dal candidato che ha ripudiato. Chiorazzo, il consigliere più votato, ha preso più voti del Movimento 5 Stelle. I due leader politici dell’opposizione, anche se fanno finta che nulla sia realmente accaduto, hanno subito una sonora sconfitta su cui meditare. Non hanno preso il treno e non sono piombati a Matera e a Potenza per celebrare la vittoria del loro candidato. Con le pive nel sacco sono rimasti a Roma questa volta e in silenzio. Gongolano, invece, Renzi e Calenda, che in Basilicata hanno appoggiato il vincitore delle elezioni. Ora, però, che in Parlamento sono schierati all’opposizione dovranno ripensare a lungo sulle loro future scelte. La scelta del campo largo del centro-destra è stata quella vincente. Schleininvece, poveretta, ha dovuto ingoiare un altro rospo. E costretta a togliere il suo nome dal logo del Pd, ripete come un mantra: in Italia c’è l’allarme democratico, ritorno al fascismo, soppressione della libertà, censura in radio e televisione, limitazione dell’aborto, sanità in rovina, trasporti pubblici inadeguati, Università allo sbando, studenti manganellati, polizia che picchia studenti inermi. Cara signora, gli italiani non sono tutti fessi e non si bevono le storielle del pericolo fascista. Il botto della sconfitta è arrivato a Roma? La sinistra lo ha sentito? Se vorrà davvero vincere le elezioni dovrà capire che non si vince solo con la critica e con la presunta paura che alle porte c’è Mussolini e le bande fasciste coi manganelli e l’olio di ricino. La gente è stanca e annoiata di ascoltare in televisione sempre gli stessi cacicchi e capibanda che ripetono sempre le stesse cose. La gente privilegia, ma questo la sinistra non lo vuole capire, chi si prende cura dei loro problemi concreti:le tasse, del petrolio e della benzina che aumenta, immigrazione clandestina, furti, rapine, uccisioni, trasporti, sanità, IMU, Tari, città sporche,immondizia sui marciapiedi, occupazione, licenziamenti, chiusura delle fabbriche, morti sul lavoro, le guerre, Ucraina e Gaza, terrorismo, pace. La sinistra, invece, fa un gran casino e parla di Scurati, di Bortone, di censura, di fascismo, di marce su Roma, di Mussolini,disemitismo e antisemitismo, di jus soli e aborto, di Palestina, di nome da mettere sul logo del Pd, di candidature. Il Pd dei cacicchi e dei “capuvastuni” è uscito male dalle inchieste in Puglia e in Piemonte e la sconfitta rimediata in Basilicata è grave. Ora, dopo l’ennesima batosta ricevuta, cari amici del Pd e del M5S, bevete con me tutto d’un fiato un Amaro lucano. Cosa volete dipiù dalla vita?

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cap 888Giovedì 11 aprile, anche presso il porto di Vibo Marina,è stata celebrata la “Giornata Nazionale del Mare”, istituita con il Decreto Legislativo n. 229/2017.

Questa giornata ha lo scopo di sensibilizzare i giovani, attraverso attività e momenti di confronto organizzati, al fine di sviluppare il concetto di "cittadinanza del mare" e rendere gli studenti cittadini "attivi" del mare.

Numerosi gli studenti accorsi, tra cui quelli dell’Istituto comprensivo statale “Amerigo Vespucci” di Vibo Marina, l’Istituto Alberghiero di Vibo Valentia e l’Istituto Nautico di Pizzo.

Nello specifico sono stati allestiti vari stand presso la banchina Fiume, ove gli studenti accorsihanno avuto modo di interloquire con il personale della Capitaneria di porto,della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco e della Pro Loco di Vibo Marina.

In occasione della Giornata del Mare, il Prefetto di Vibo Valentia ha consegnato tredici encomi solenni a personale della Guardia Costiera e della Guardia Finanza che si sono particolarmente distinti nelle attività operative.

Nello specifico,i militari della Guardia Costiera, all’epoca dei fatti imbarcati sulla M/V CP 265, sono stati ricompensati per il servizio svolto durante l’ultima missione di pattugliamento per il controllo dei flussi migratori che interessano il Mar Mediterraneo centrale.

Al riguardo, di recente è stato definito l’iter di radiazione della M/V CP 265, unità militare che ha fornito il proprio rilevante contributo, nel corso degli anni,non solo in numerose attività di controllo dei flussi migratori nell’ambito delle operazioni dell’Agenzia Europea “FRONTEX”, ma anche nelle missioni poste a tutela della vita umana in mare, dell’ambiente marino e della filiera ittica.

A seguire, nello specchio acqueo antistante la banchina Fiume, sono state svolte due esercitazioni a mare con l’impiego di mezzi navali della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco e del rimorchiatore portuale “Lieni”, oltrechécon la fattiva collaborazione delle unità cinofile della Scuola Italiana Cani Salvataggio – Calabria.

Al termine è stata data la possibilità agli studenti di visitare la sede della Capitaneria di Porto e del Reparto Aeronavale della Guardia di Finanza, nonché le unità navali militari ormeggiate presso la banchina Fiume e Pola.

                                                                                                                             

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" Ninna nanna, pija sonnogiggino pell

ché se dormi nun vedrai

tante infamie e tanti guai

chesuccedenonermonno

fra le spade e li fucili

de li popoli civili." Trilussa

Il Meridione, in generale, la Calabria, in particolare, non può farcela ad uscire da questa ormai atavica condizione, con un’imprenditoria che non ama e non fa cultura, che non apre alla società gli spazi dell’aggregazione civile e professionale: quanti fisici, matematici, chimici, ingegneri, architetti, informatici, designers, intellettuali, artisti e letterati, ecc. ecc., sono costretti ad emigrare se vogliono fare il loro mestiere ad un buon o massimo livello, ma finanche ad un livello decente?

Dalla consapevolezza che questa Regione, priva com’è di personaggi culturalmente, moralmente e politicamente irreprensibili; scaturisce il bisogno, forse , di cominciare a trarre delle conclusioni di progettazione e lotta per il prossimo futuro.

Rimanendo, così, nel mondo illusorio della propria indipendenza e autonomia, nella religiosa “speranza” che qualcosa cambierà. La sconfitta della “avidità” capitalista che, ovunque, subordina i più elementari diritti umani al profitto di pochi, deve essere colpita a morte:

“Poiché, se mai a’ giorni, a’ mesi, agli anni,
c’ho speso nel dolor, i’ son rivolto,
veggio esser nato per mia cruda sorte
solo a fiamme, sospir, lagrime e morte.” G. Vico

Quanto mai attuale oggi: un momento storico in cui il dilagare apparentemente senza limiti della speculazione finanziaria arriva a mettere in discussione la stessa sopravvivenza della specie umana sul pianeta Terra. Cosa necessitano giovani meridionali oggi, per comprendere la loro realtà, per trasformarla?

Innanzitutto, forse, sviluppare un’attività arbitraria di conflitto sociale senza riproporre l’irrigidimento di vecchie formule cristallizzate. Una lucida capacità non solo teorica in grado di affrontare non solo tutte le contraddizioni sociali, ma superare la mummificata concezione del “partito” che la classe lavoratrice si vedeva e si vede ancora costretta a difendere per feticismo statutario o per puro attaccamento inconscio alla vecchia bandiera.

Durante gli anni della mia gioventù il conflitto di classe, il contrasto tra interessi particolari e individuali (di classe) avveniva costantemente, sia esso tra datore di lavoro e lavoratore, tra ricco e povero, tra produttore e consumatore, tra venditore e compratore, dove ognuna delle due parti cercava di massimizzare il vantaggio proprio riducendo, di conseguenza, il vantaggio dell’altro.

Non bisogna confondere più il termine contrasto o conflitto con l’idea della violenza perché essa è solo un mezzo che può venire usato. Chi va per le strade a strombazzare che la lotta di classe va superata, dovrebbe anche spiegare con cosa vorrebbe vederla sostituita e soprattutto come poter giungere ad una società equa e sostenibile senza ricorrere al conflitto tra interessi contrastanti perché è ormai evidente che da quando la classe sfruttata – la classe che oggi tira avanti la società e a cui vengono sottratti i frutti del proprio lavoro e negati i diritti più elementari – ha smesso di lottare per se stessa, perdendo di fatto la coscienza e la solidarietà di classe, la classe dei dominanti è avanzata nei soprusi quotidiani e nell’accumulazione di capitale e potere.

“ E’ vero, la rivoluzione è violentissima, sanguinosa, come il parto, ma necessaria.” Norman Bethune.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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