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Forse è giunto il momento di qualche riflessione serena ma intensa sulla condizione degli immigrati in Italia, sulla necessità che vengano comunque sottoposti a controlli in specie se abbiano avuto già evidenze di comportamenti illeciti. Serve ben poco, infatti, che finiscano la propria esistenza nelle nostre carceri ed a spese dello stato italiano.

Dopo che a Milano il ghanese ha ucciso 3 incolpevoli italiani armato di un piccone ( ho provato per un attimo a pensare cosa avrebbe potuto fare con un’arma vera!), anche a Caserta, un libico con regolare permesso di soggiorno umanitario si scaglia contro le vetrine e i poliziotti con pietre e mazza di ferro.

Per fortuna era presente una pattuglia della polizia,che ha notato l'uomo, un ventottenne, il quale, dopo aver spostato al centro della strada i cassonetti dell’immondizia e un vaso di grosse dimensioni, in evidente stato di forte agitazione, si scagliava contro le vetrine dei negozi tentando di danneggiarle brandendo in mano una pietra, una sbarra di ferro e un pezzo di plastica.

All’intervento della seconda pattuglia, gli agenti hanno tentato di fermare il ventottenne, che, per eludere il controllo, prima ha bersagliato poliziotti e auto con diverse buste di rifiuti, poi li ha minacciati e aggrediti.

Nel corso della colluttazione un agente è stato colpito con la pietra ed un altro con la sbarra in ferro. Ambedue hanno dovuto far ricorso ai sanitari che hanno disposto prognosi di otto e quindici giorni.

I poliziotti, una volta neutralizzato, hanno arrestato l'immigrato con l'accusa di minacce, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. L'uomo è stato identificato anche grazie agli accertamenti fotodattiloscopici Afis effettuati in questura.

 

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A pochi giorni dall’insediamento a Segretario del Partito democratico di Guglielmo Epifani, l’europarlamentare calabrese del gruppo S&D-PD, Mario Pirillo, porge un in bocca al lupo al nuovo leader e spiega: “al momento abbiamo superato un periodo difficilissimo per il proseguo dello stesso partito, e sono sicuro che l’esperienza di Epifani fino al prossimo congresso non potrà che apportare benefici”.

L’eurodeputato torna poi sui passi falsi fatti dal Pd in relazione al Presidente della Repubblica e dice :” abbiamo messo in discussione il senso del nostro partito, abbiamo rischiato di far implodere definitivamente il Pd, sono stati commessi errori enormi anche con atteggiamenti individuali che non possono essere giustificati. Sia su Marini che su Prodi si doveva reggere, chi non sta bene con noi scelga altre strade. Come ho ripetuto in molte occasioni , tutto parte dall’Europa, e Letta dopo il suo insediamento, ha sapientemente deciso di incontrare il presidente Barroso”.

Pirillo torna poi sulla situazione in Calabria e conclude: “è ora che si faccia il congresso regionale per eleggere il nuovo segretario e che si ponga fine alla fase commissariale che si protrae da tempo perché gli iscritti ed i simpatizzanti del centrosinistra hanno bisogno di risposte concrete”.

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Londra. Una storia di violenza. Una storia che viene dalla Gran Bretagna.

Una madre adottiva costringe la figlia ad inseminarsi artificialmente con sperma comprato via internet.

La vicenda è cominciata nel 2008 quando la bambina aveva solo 13 annui.

La madre della ragazzina aveva in affidamento anche altri due bambini e ne voleva ancora, ma il giudice lo vietò

E così la donna per avere un altro bambino da crescere decise di mettere incinta la figlia adottiva

Così comprò su Cryos, la più grande banca del seme online con sede in Danimarca, dello sperma e il kit necessario per l'inseminazione artificiale a cui sottoporre la ragazzina.

Ci sono voluti sette tentativi in due anni, tutti praticati dalla stessa 14enne nella solitudine della sua stanza, per rimanere incinta. Il primo aborto a 14 anni

Nessuno sapeva nulla. La donna aveva cresciuto le tre figlie in isolamento: studiavano a casa e le erano totalmente assoggettate.

Solo al momento del parto, nel 2011, è diventato impossibile nascondere oltre la situazione.

Appena nato il bambino la donna non voleva che la figlia adottiva allattasse al seno, per evitare che si "affezionasse troppo" e ha poi tentato di portare via il bambino dall'ospedale: sono così intervenuti i servizi sociali che hanno scoperto l'agghiacciante verità su quella mamma bambina.

Poi il processo tenuto segreto con la condanna della donna a 5 anni.

Solo il giudice ha dichiarato che “ L'adolescente era troppo timida per rifiutare le richieste della matrigna dispotica”

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