Di tutto e di più nell’aeroporto parigino di Roissy-Charles-de-Gaulle e sui voli di Air France.
Nemmeno il tempo di notiziare sul sequestro record, venerdì scorso a Parigi, di più di una tonnellata di cocaina a bordo di un aereo di Air France proveniente da Caracas (Venezuela), e per cui sono indagati 3 italiani e 2 inglesi , ed ecco che la compagnia aerea francese Air France e lo scalo parigino di Roissy tornano sotto i riflettori. Su un volo in partenza dalla capitale e diretto a Zurigo mancano 44 kg d’oro.
Secondo le prime risultanze il furto sarebbe avvenuto giovedì scorso nel terminal parigino.
Dal volo della compagnia Hop (filiale di Air France) diretto a Zurigo, è stato effettuato lo scarico di un furgone della compagnia Brink's contenente 9 casse con 300 chili d'oro.
All'arrivo dell'aereo nella capitale svizzera infatti gli agenti della Brink's incaricati di recuperare il carico hanno rilevato la mancanza di due casse contenenti 44 chili d'oro del valore di circa 1,6 milioni di euro. Si sta indagando su tutte le persone venute a contatto con la merce.
Due anni di indagini, trentamila intercettazioni telefoniche, ambientali e video, almeno 300 patenti a rischio sospensione, 14 ordinanze di custodia cautelare eseguite e 169 indagati .
Sono i numeri dell'operazione 'Pay to frive',ovvero “ paghi per guidare” è stata portata a termine dal vicequestore aggiunto Francesco Cipriano e condotta dagli uomini della Squadra di Polizia giudiziaria coordinati dal sostituto commissario Igino Pandolfi.
Un'organizzazione che operava negli uffici della Motorizzazione civile di Latina, che rivolgeva la propria offerta di patenti a prezzi relativamente modici (da mille ai tremila euro a seconda della tipologia) soprattutto a cittadini stranieri che a malapena parlano l'italiano.
Tre i funzionari della Motorizzazione civile finiti in carcere: Antonella Cianfoni, Pietro Lestingi e Roberto Becchimanzi oltre ai titolari di autoscuole Antonio Ezio Rossini (titolare dell'omonima autoscuola operativa tra Fondi e Terracina) e Francesco Spaziani (titolare dell'autoscuola Silvano di Latina e San Felice). Agli arresti domiciliari sono finiti l'ex dipendente della Motorizzazione Carmine Maietta (padre del deputato Pasquale Maietta), la dipendente della Motorizzazione Laura Terlizzo e i titolari di autoscuole Sergio Bologni (autoscuola di Sezze), Franco Ronconi (Latina Scalo), Massimo Camelio (Gaeta) Giuseppe Antigiovanni (Formia), Gerardo Tomao (Minturno), mario Livornese (Minturno) e Linda Iudicone (Itri).
Tutti, secondo le indagini della Polstrada partite da un servizio di Striscia la Notizia che visitò proprio un'autoscuola di Sezze, avevano messo in piedi un meccanismo rodato e piuttosto variegato nella modalità che garantiva il passaggio dell'esame teorico per l'ottenimento della patente e, laddove necessario e di fronte al pagamento di una somma aggiuntiva, anche di quello pratico. C'era, ad esempio, il titolare di un'autoscuola (uomo) che faceva l'esame al posto di un cittadino indiano e, pochi minuti dopo, rientrava nell'aula (teoricamente a prova d'intruso) per rifare l'esame al posto di una donna nigeriana che, stando ai risultati, avrebbe svolto l'esame in sei minuti rispondendo correttamente a tutti i quesiti.
Oppure altri si piazzavano vicino al vetro del cosiddetto 'acquario' e giravano lo schermo verso un suggeritore esterno che pilotava l'esame. Ad altri soggetti era invece permesso di sfogliare il libro sotto lo sguardo attento del funzionario compiacente e perplesso di chi, per fare l'esame, aveva studiato. In altri casi, invece, l'auricolare per la traduzione delle domande in inglese veniva utilizzato per suggerire le risposte. Ad usufruire delle facilitazioni erano soprattutto extracomuntari residenti nel sud pontino ma a volte, per costringere il soggetto a chiedere l'aiuto dell'organizzazione, si procedeva ad una bocciatura preventiva. Tutto ciò, naturalmente, a discapito delle autoscuole oneste, che in alcuni casi sono state costrette a chiudere i battenti per mancanza di clienti. Il risultato delle 3-4 sedute mensili è di aver messo sulle strade italiane (dato che i clienti provenivano un po' da tutta Italia) centinaia di guidatori che non conoscono minimamente le regole di guida. Tra gli indagati, oltre all'ex direttore della Motorizzazione civile di Latina, figurano anche alcuni medici militari compiacenti che nel corso degli anni hanno falsificato sistematicamente certificati di idoneità alla guida.Latinaoggi
La MERS, o sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus, è l’ultima malattia ad essere stata associata ai pipistrelli dopo la SARS, l’ebola, i virus Nipah ed Hendra e naturalmente il vampirismo.
Mentre quest’ultimo può essere tranquillamente annoverato fra le leggende, per quanto riguarda le altre patologie il contagio e la diffusione sono da attribuirsi principalmente ai pipistrelli.
Ma cosa rende questi mammiferi degli eccezionali mezzi di trasporto per agenti patogeni di cosi tanti tipi? Per cercare di rispondere a questa complicata domanda alcuni ricercatori della Columbia University insieme al centro per la conservazione della biodiversità EcoHealth Alliance hanno raccolto per quattro anni (dal 2006 al 2010) campioni da centinaia di pipistrelli in Bangladesh; l’analisi dei campioni ha portato a identificare 55 virus, 50 dei quali mai visti prima. Se almeno due terzi delle malattie virali emergenti provengono da animali, è chiaro che i pipistrelli hanno un ruolo particolare e quindi particolari caratteristiche.
Oltre a quelle già elencate, i pipistrelli sono stati riconosciuti come portatori di altre gravi patologie, che tutt’oggi non sono state sconfitte: l’Ebola, i virus Marburg, Kasokero, Menangle e Duvenhage, virus simile a quello della Rabbia, del quale i pipistrelli sono gli unici portatori sani.
L’elenco delle malattie è numeroso, ma numerose sono anche le specie che fanno parte di questa famiglia di mammiferi: sono infatti più di 1300 le specie di pipistrelli al mondo. Certo, la statistica aiuta ma ci sono anche altre probabili concause per questa loro propensione: i pipistrelli vivono in comunità molto numerose e di conseguenza sono un ottimo bacino per la diffusione dei virus; sono specie migratorie e si possono trovare in ogni continente escluso l’Antartide; vivono anche fino a 40 anni, avendo così più probabilità di trasmettere un virus di cui sono portatori; infine sono animali molto antichi, dal punto di vista evolutivo (sono comparsi circa 50 milioni di anni fa) e per questo motivo i virus che trasportano potrebbero utilizzare dei recettori sconosciuti alle specie più nuove e rendere così la trasmissione più veloce.
L’ultima ipotesi, sostenuta da Linfa Wang – che guida un gruppo di ricerca sul tema all’ Australian Animal Health Laboratory a Geelong – punta l’attenzione sul sistema immunitario dei pipistrelli invece che sui loro comportamenti, in quanto la maggior parte dei virus è stata isolata da esemplari sani. Questa idea non ha però convinto la comunità scientifica e la domanda rimane ancora al centro di molti convegni e studi, soprattutto perché i pipistrelli non sono gli animali più facili da studiare, molte specie sono in via di estinzione ed eventuali colonie sono difficili da creare.
Da http://ulisse.sissa.it/scienza7/notizia/2013/set/Uesp130913n008/