
Tre anni dopo l'uscita di "Ultima notte a Mala Strana" il cantautore calabrese torna in Repubblica Ceca per una serie di 5 concerti insieme a Paolo Baglioni alla batteria e Italo Andriani al basso
Dopo l'anteprima al Jazz Club di Teplice (biglietti esauriti da due settimane) e il concerto di Usti ci saranno tre spettacoli consecutivi al Jazz Doc di Praga
Il 4 novembre ci sarà il concerto a Budapest nel calendario della seconda edizione della rassegna "Suoni Italiani di ieri e di oggi" organizzata dall'Istituto Italiano di Cultura della capitale ungherese
Il 31 ottobre a Praga presso la sede dall'Istituto Italiano di Cultura e il 5 e il 6 novembre a Budapest presso il Liceo bilingue Szent László e presso il Dipartimento di Italianistica dell’Universitá Péter Pázmány di Budapest e Piliscsaba Voltarelli terrà un incontro sulla canzone italiana
Gli appuntamenti
26/10 Teplice Jazz Club (Repubblica Ceca)
28/10 Usti Mumie (Repubblica Ceca)
31/10 Praga Jazz Doc (Repubblica Ceca)
1/11 Praga Jazz Doc (Repubblica Ceca)
2 /11 Praga Jazz Doc (Repubblica Ceca)
4/11 Budapest (Ungheria) Istituto Italiano di Cultura
Un giornalista sensibile racconta una storia di solitudine e di abbandono di alcuni profughi che vivono su una terrazza che si è trasformata nel rifugio di alcuni senzatetto del quartiere.
Descrive uno scenario fatto di lenzuola, indumenti e materassi accatastati l’uno sull’altro.
Conosce Khaled, un marocchino che da quasi quindici anni si è trasferito in Italia.
Narra della sua vergogna a mostrarsi, del fatto che vive di elemosina e di piccoli lavoretti, quando riesce a trovarne.
Khaled, ha gli occhi stanchi e gli dice di essere tornato da poco, dopo una lunga giornata senza aver guadagnato quasi nulla, mangiando dove e quando può, e senza avere la possibilità di accedere sempre alle mense pubbliche.
Una vicenda strappalacrime, così tanto che un qualsiasi lettore sarà obbligato a chiedersi perché Khaled continui a restare in questa Italia insensibile al suo dramma ( salvo il giornalista, ovviamente) e non ritorni nel suo paese dove SICURAMENTE starebbe meglio, dove avrebbe di che mangiare ogni giorno e dove dormire ogni notte, dove avrebbe la speranza di un futuro roseo e non a certezza di un futuro nero e drammatico come quello che aspetta in quel di Napoli.
Perchè insomma un quotidiano infame e senza futuro e non la sua terra, la sua patria.
Che cosa ha lasciato Khaled per fargli accettare questa condizione impossibile?
E’ venuto qui in Italia pieno di speranze ed ora il ritorno in patria sarebbe una inaccettabile confessione del fallimento ?
Non solo ma in questo tugurio sempre più spesso ci sono“nuovi arrivi”.
E quando sono in parecchi e si ubriacano “urlano e danno fastidio, a volte arrivano anche alle mani”.
Tanto che i condomini, sono stati costretti a rivolgersi alle forze dell’ordine per liberare la zona.
Sgomberi eseguiti puntualmente anche se puntualmente la necessità riporta questi “clochard a occupare nuovamente il posto”.
Poi la reazione delle gang e dei delinquenti del quartiere che li violentano.
Quante sono le situazioni simili in Italia?
E che cosa occorre fare?
Rimpatriare queste persone come faceva l’America agli inizi del novecento?
Chiedere al governo tunisino ed alla famiglia di rimpatriare essi Khaled ?
Chiedere alla Chiesa il minimo della assistenza dovuta?
Assistere a spese dello Stato Khaled e quanti altri a tal punto verranno in Italia?
Far finta di niente, leggere l’articolo e farselo scorrere sulla pelle?
Chiedersi se sia umanamente giusto che i giornalisti che vengono a conoscenza di queste situazioni drammatiche rimangano inerti o chieder loro di adottarne uno per dargli speranza ed amore e non solo parole.
La situazione spagnola può essere letta anche dai dati turistici generali e particolari
Madrid( nella foto PiazzaMajor) un tempo la principale città turistica spagnola sembra in profonda ed irreversibile crisi
Secondo l’associazione degli albergatori negli ultimi 4 anni sono stati chiusi 4.500 Bar e caffè di cui 1.800 nel solo 2012.
La città è sporca ( vedi foto)
Per la pulizia delle strade si è passati dai 154 milioni di euro del 2010 ai 129 nel 2012, e sembra che la situazione possa anche peggiorare considerato che i sindacati hanno annunciato lo sciopero a tempo indeterminato per l'annuncio di 1.400 licenziamenti di addetti alla pulizia.
Non solo ma Madrid è piena di buche.
I finanziamenti per le manutenzioni sono passati da 310 milioni di euro del 2011 a 167 per il 2013.
I cittadini hanno invitato il consiglio comunale a inviare gli operai a tappare le buche.
La stessa metropolitana, un tempo orgoglio di Madrid, ora è criticata per la bassa frequenza dei treni e per l’aria condizionata
Tutto nasce dal fortissimo debito del comune di Madrid che supera i 7 miliardi di euro
Da El Pais