
Tornano a far discutere le recensioni pubblicate dagli utenti sul sito Tripadvisor. L'ultimo "caso" arriva da Bologna, dove una cliente insoddisfatta per il vino di un ristorante è stata querelata per diffamazione.
Ed ecco cosa scrive http://www.dissapore.com
“A Bologna si mangia male. Avvertite i parenti, allertate gli amici, preparate i turisti. Ma se non volete beccarvi una querela evitate di scriverlo su Tripadvisor.
Qui non si ciurla nel manico (?), una vera querela se l’è beccata la forumista (per i poco avvezzi: commentatrice di un forum online) dopo aver poderosamente stroncato “Cantina Bentivoglio”, ristorante-enoteca-jazz club nel centro storico del capoluogo emiliano, con tanto di accompagnamento musicale, solido menù della tradizione, cantina da 400 etichette in prevalenza italiane.
Se state bramando la recensione incriminata più della schiscetta portata in ufficio è giusto che non vi faccia pazientare oltre. Risale a Giugno 2012, eccola:
“La Cantina Bentivoglio è rinomata, sia per la posizione che per l’intrattenimento musicale che offre in certe serate. In fondo, ci si va perchè è aperta fino a tarda ora e perché si sa di incontrare amici”.
E fin qui zzz… zzz, aspettate, adesso viene il bello:
“Ma quel che è troppo è troppo. Non è ammissibile che vengano applicati cospicui supplementi per l’intrattenimento musicale, anche se questo non è né desiderato né gradito. Non è ammissibile essere serviti dopo ore, e male, solo perché “il locale è molto famoso e la gente fa la fila per entrare”. E, SOPRATTUTTO, non è ammissibile presentarsi per tre volte di fila e ricevere VINO IMBEVIBILE. Non parlo di vino cattivo, no, parlo di vino AVARIATO, roba da creare problemi di salute. E questo non una sola volta, ma più volte di seguito. Questa sarebbe UNA CANTINA?”
Ammetterete che i toni non sono esattamente distesi.
“Darei volentieri 1 ma salvo l’atmosfera e, soprattutto, l’antica frequentazione. Ma se si va avanti così, alla prossima occasione darò meno di zero”
Nemmeno la citazione letteraria (chi l’ha colta?) ha salvato l’incauta cliente, se lei non è riuscita a mandar giù il vino, i titolari del locale non hanno digerito la recensione presentando querela ai carabinieri. Allertata la polizia postale si è cercato di scoprire la vera identità dietro di iskander 3666 (un nickname molto simile figura anche tra i commentatori di Dissapore).
Questa volta però non si trattava di una recensione falsa, iskander 3666 è “top reviewer” del sito, dove pubblica frequenti e in apparenza affidabili recensioni. Nel suo profilo su TripAdvisor c’è persino una foto! Non basta, come ripete il Corriere di Bologna riportando la notizia, si tratta di una rispettabile insegnante universitaria. A cui, evidentemente, l’invito a comparire in Procura non è andato giù.
Lancia in resta è partita per la sua crociata social. Sul suo profilo Facebook ha raccontato l’accaduto parlando apertamente di “pagliacciata” e ricevendo in cambio accorate manifestazioni di solidarietà.
Tirate in ballo nell’ordine: libertà l’espressione, diritto di critica, censura 3.0. Putin e la Pussy Riot spedita in Siberia sono una sciocchezza in confronto.
E ora iskander 3666 minaccia la controquerela per calunnia.
Mentre a me viene istintivo simpatizzare con la combattiva sventurata, ai giudici (e a voi lettori) spetta l’ardua sentenza.
Conad : Ritiro lotto L32891 di acqua minerale frizzante Fonte Lieta
Acqua non conforme per colore e sapore. Dopo questo importante avviso comparso sul sito la Conad ha ritirato dal mercato il lotto L32891 di acqua minerale frizzante Conad Fonte Lieta.
La Conad ha deciso in via precauzionale di ritirare il lotto per non rischiare la salute dei suoi clienti : "La procedura di ritiro dai supermercati è in fase di completamento e sono in corso analisi chimiche, anche se dai risultati analitici non è fino ad ora emersa alcuna irregolarità".
La decisione dopo segnalazione di non conformità per sapore e odore del marchio Conad-Fonte Lieta, imbottigliata dalla Nuova Samicer Spa e con scadenza 15 ottobre 2014.
Conad ha già avviato tutti gli accertamenti del caso verso i propri fornitori, confermando il ritiro nonostante i primi risultati delle analisi fossero comunque negativi.
L’azienda invita tutti i clienti "ad annotare i codici identificativi riportati sopra al fine di verificare se nella dispensa di casa siano presenti bottiglie di acqua appartenenti al medesimo lotto".
Nicola Gratteri, procuratore aggiunto di Reggio Calabria lancia l'allarme in un'intervista al Fatto Quotidiano.
"Papa Francesco sta facendo innervosire la mafia finanziaria. Se i boss potessero fargli uno sgambetto, non esiterebbero. E di certo ci stanno già riflettendo".
"Questo Papa – spiega Gratteri al quotidiano – è sulla strada giusta. Ha da subito lanciato segnali importanti: indossa il crocifisso in ferro, rema contro il lusso. È coerente, credibile. E punta a fare pulizia totale".
Nicola Gratteri, alla domanda se la mafia sia preoccupata da questi comportamenti, dice: "Quella finanziaria sì, eccome. Chi finora si è nutrito del potere e della ricchezza che derivano direttamente dalla Chiesa, è nervoso, agitato.
Papa Bergoglio sta smontando centri di potere economico in Vaticano. Se i boss potessero fargli uno sgambetto non esiterebbero"
Un fatto che non piace alla mafia finanziaria, quella che investe, che ricicla denaro e che per anni – prosegue il procuratore – "si è nutrita delle connivenze con la Chiesa".
"Chi finora si è nutrito del potere e della ricchezza che derivano direttamente dalla Chiesa è nervoso, agitato. Papa Bergoglio sta spostando centri di potere economico in Vaticano.
Se i boss potessero fargli uno sgambetto, non esiterebbero".
Secondo il procuratore aggiunto di Reggio, il Papa può essere davvero in pericolo. "Non so se la criminalità organizzata sia nella condizione di fare qualcosa - precisa – ma di certo ci sta riflettendo. Può essere pericoloso.