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Vi proponiamo in dialogo semiserio tra due amici che fanno una passeggiata sul lungomare di Amantea, aspettando che il sole tramonti avvampando di rosso l’orizzonte ed annunciando il buoi della notte.(nella foto tramonto autunnale in Amantea)

“I cinesi? Li vedi che cacciano dalle tasche impressionanti mazzi di soldi. Cose che non ho mai visto!

Come fanno? Semplice come fanno tutti i ricchi. Sfruttando i poveri, i diseredati. Gli schiavi del lavoro. Quelli che vengono portati in Italia illegittimamente e che vengono qui nella speranza di una vita migliore rispetto a quelle che sono costretti a fare in Cina.

Una speranza che non si realizza.

Questo , se è vero quello che è successo a Prato

Se è vero che a Prato venivano comprate le residenze dei cinesi

Se è vero che a San Giuseppe Vesuviano la polizia municipale e gli uomini dell’ispettorato del lavoro dell’Asl Napoli 3 hanno chiuso quattro fabbriche cinesi dove i cinesi vivevano in condizioni di lavoro disumane, in ambienti strettissimi e in locali non idonei dal punto di vista della sicurezza e dell’igiene. In fabbriche dove esisteva perfino una sorta di inceneritore, per lo smaltimento dei residui tessili e dei rifiuti speciali.

Se è vero che ad Albonese e Parona, nel pavese, i carabinieri di Vigevano hanno scoperto in due villette laboratori artigianali clandestini dove si preparavano scarpe ''anche per griffe di alta moda'' e dove lavoravano oltre 20 cinesi, anche con bimbi di pochi mesi al seguito, vivendo in condizioni igienico-sanitarie precarie,denunciando 2 italiani e 2 cinesi”.

Ti sento arrabbiato.

“No. Sono mortificato! E mi chiedo perché politici ed i sindacati sono pronti a tutelare i “negri” che raccolgono arance e non gli occhi a mandorla che diventano pezzi delle loro macchine da cucire, un tutt’uno con esse, carne da macello pronta per la prossima strage?

Ed ancora mio chiedo perché i negri che si trovano illegittimamente in Italia vengono espulsi e i cinesi no?

Il lavoro nero forse è tale per il colore e non per la sua vergognosa illegittimità?

Possibile che i caporali dell’agricoltura se possibile vengono arrestati ed i caporali del tessile e del calzaturiero non vengono toccati?

Ma che razza( la parola che mi viene è un’altra) di Italia è quella nella quale viviamo?

Possibile che la schiavitù continui ad esistere ancora in un’ Italia che si vanta di essere la patria del diritto?

Perché esistono i diritti di pochi e non di tutti?

Possibile che i sindacati che sanno tutto ( od almeno così dicono) non sappiano nulla di queste porcherie? O fanno anche loro finta di non saperlo?”

Ok. Basta così! Ora cosa pensi di fare?

“Non mi dare più responsabilità di quelle che posso sopportare! Io farò due cose. La prima è quelle di denunciare sempre queste vergogne, umane, sociali, sindacali, politiche. La seconda è quella di strappare la tessera sindacale e la tessera elettorale. Nessuno di loro merita la mia attenzione! “

Buon Natale.

“Buon Natale. Scriverai quanto…”

Sarà un modo per esserti vicino!

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Tutti sapevano ed hanno fatto finta di non vedere.

Non solo ma vedrete che parleranno di tutt’altro perchè si dimentichi questa vergogna

Una vergogna per i sindacati che non hanno aperto bocca per denunciare quello che sembra un vero e proprio stato di schiavitù in Italia. Parliamo di lavoratori che vivono e dormono in fabbrica. Dormono in spazi angusti definiti da fogli di simil cartone incendi abilissimi ,a senza possibilità di fuga per le sbarre alle finestre.

E la Polizia Municipale dice che è dappertutto così. Senza alcuna sicurezza. Ma tutti fanno finta di non sapere.

Una vergogna per l’amministrazione comunale che “non poteva non sapere” e che se davvero non sapeva forse è il caso che si dimetta in massa!

Una amministrazione che indice appuntamenti con la lirica , concerti in piazza, spettacoli di giocoleria acrobatica, eccetera, e che non emana nemmeno un comunicato su quanto acceduto nella “sue” fabbriche cinesi!

Una regione il cui presidente Enrico Rossi chiede “un incontro a porte chiuse” ,cioè “Lontano dai riflettori” su quanto accaduto a Prato ieri, con un capannone ridotto ad ammasso fumante, sette morti.

Un governo, dice sempre Rossi, che permette il rilascio di “ 1500 permessi di soggiorno senza avere neanche una mappatura di quanti sono i cinesi qui significa che c'è qualcosa che non torna”

E poi i politici, la vergogna più profonda. A cominciare da :

-Renata Polverini (FI) - "Il caso di Prato è il segno del fallimento dello Stato. Abbiamo una legislazione sul lavoro da fare invidia ma che manca nei sistemi dei controlli. Su questo mi aspetto dal Governo, dal ministro del lavoro, non solo una presa d'atto ma una messa in campo di uomini e mezzi".

- L'ex ministro Fabrizio Barca :"Rispetto a quanto accaduto a Prato la sinistra ha delle colpe sul piano dei valori perché per la sinistra il lavoro è un punto fondamentale. Chi è iscritto al partito di cos'altro deve occuparsi se non risolvere quella situazione? L'inesistenza di un telaio di partiti sul territorio è il problema. Un partito ha responsabilità".

- Laura Boldrini : “Secondo la presidente della Camera "una tragedia del genere uno magari se l'aspetta in qualche paese del Sud-Est Asiatico, ma è dura da recepire in Italia. C'e' il rischio di importare il peggio della globalizzazione, anziché esportare il nostro modello che è stato quello di combinare libertà' di impresa e tutela dei diritti. In questo modo rischiamo di tollerare delle enclave in cui c'è stata la delocalizzazione dei diritti".

-Miceli (segretario generale della Filctem-Cgil) - "Nessuno può affermare seriamente di non sapere cosa succede a Prato. Nessuno tra le istituzioni, la politica, le stesse forze sociali. Prato rappresenta probabilmente la più grande concentrazione di lavoro nero, ai limite della brutalità e della schiavitù, che esiste in Europa. Chi dovrebbe vigilare non lo ha mai fatto, chi sapeva non ha mai parlato. E' questo il motivo per il quale è difficile accettare parole di commozione, lacrime di coccodrillo e dotte disquisizioni ex post, come quelle del vice presidente del Senato che, di fronte al fallimento dello Stato a Prato, non trova di meglio che attaccare i sindacati. Anche lei sapeva”

Primo Aggiornamento.

Prato. Le ultime . E sono scandalose

Dice il procuratore della Repubblica Piero Tony per descrivere la situazione della sicurezza sul lavoro nelle aziende del territorio. “La maggior parte delle aziende sono organizzate così, è il far west”.

I magistrati hanno detto anche che non è ancora chiaro chi siano i gestori del capannone.

Il primo cadavere estratto dal capannone è un immigrato irregolare.

È irregolare anche uno dei feriti che è riuscito a salvarsi dalle fiamme.

Per quanto riguarda le altre vittime sembra che nessuno, per ora, sia andato all’obitorio a reclamarne le salme.

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Tornano a far discutere le recensioni pubblicate dagli utenti sul sito Tripadvisor. L'ultimo "caso" arriva da Bologna, dove una cliente insoddisfatta per il vino di un ristorante è stata querelata per diffamazione.

Ed ecco cosa scrive http://www.dissapore.com

“A Bologna si mangia male. Avvertite i parenti, allertate gli amici, preparate i turisti. Ma se non volete beccarvi una querela evitate di scriverlo su Tripadvisor.

Qui non si ciurla nel manico (?), una vera querela se l’è beccata la forumista (per i poco avvezzi: commentatrice di un forum online) dopo aver poderosamente stroncato “Cantina Bentivoglio”, ristorante-enoteca-jazz club nel centro storico del capoluogo emiliano, con tanto di accompagnamento musicale, solido menù della tradizione, cantina da 400 etichette in prevalenza italiane.

Se state bramando la recensione incriminata più della schiscetta portata in ufficio è giusto che non vi faccia pazientare oltre. Risale a Giugno 2012, eccola:

“La Cantina Bentivoglio è rinomata, sia per la posizione che per l’intrattenimento musicale che offre in certe serate. In fondo, ci si va perchè è aperta fino a tarda ora e perché si sa di incontrare amici”.

E fin qui zzz… zzz, aspettate, adesso viene il bello:

“Ma quel che è troppo è troppo. Non è ammissibile che vengano applicati cospicui supplementi per l’intrattenimento musicale, anche se questo non è né desiderato né gradito. Non è ammissibile essere serviti dopo ore, e male, solo perché “il locale è molto famoso e la gente fa la fila per entrare”. E, SOPRATTUTTO, non è ammissibile presentarsi per tre volte di fila e ricevere VINO IMBEVIBILE. Non parlo di vino cattivo, no, parlo di vino AVARIATO, roba da creare problemi di salute. E questo non una sola volta, ma più volte di seguito. Questa sarebbe UNA CANTINA?”

Ammetterete che i toni non sono esattamente distesi.

“Darei volentieri 1 ma salvo l’atmosfera e, soprattutto, l’antica frequentazione. Ma se si va avanti così, alla prossima occasione darò meno di zero”

Nemmeno la citazione letteraria (chi l’ha colta?) ha salvato l’incauta cliente, se lei non è riuscita a mandar giù il vino, i titolari del locale non hanno digerito la recensione presentando querela ai carabinieri. Allertata la polizia postale si è cercato di scoprire la vera identità dietro di iskander 3666 (un nickname molto simile figura anche tra i commentatori di Dissapore).

Questa volta però non si trattava di una recensione falsa, iskander 3666 è “top reviewer” del sito, dove pubblica frequenti e in apparenza affidabili recensioni. Nel suo profilo su TripAdvisor c’è persino una foto! Non basta, come ripete il Corriere di Bologna riportando la notizia, si tratta di una rispettabile insegnante universitaria. A cui, evidentemente, l’invito a comparire in Procura non è andato giù.

Lancia in resta è partita per la sua crociata social. Sul suo profilo Facebook ha raccontato l’accaduto parlando apertamente di “pagliacciata” e ricevendo in cambio accorate manifestazioni di solidarietà.

Tirate in ballo nell’ordine: libertà l’espressione, diritto di critica, censura 3.0. Putin e la Pussy Riot spedita in Siberia sono una sciocchezza in confronto.

E ora iskander 3666 minaccia la controquerela per calunnia.

Mentre a me viene istintivo simpatizzare con la combattiva sventurata, ai giudici (e a voi lettori) spetta l’ardua sentenza.

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