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Questa estate 2016 sarà ricordata a lungo per le stragi dell’Isis che hanno insanguinato le piazze, le vie, i supermercati, le chiese della nostra cara e martoriata Europa.

L’ultimo atto terroristico si è verificato alcuni giorni fa in un paesino al nord della Francia e per giunta in una chiesa cattolica.

Il tragico attentato è costato la vita ad un anziano sacerdote che aveva terminato di celebrare la Santa Messa.

I terroristi islamici, fino ad ieri, avevano colpito un giornale satirico, un supermercato ebreo, uno stadio, un teatro di musica giovanile, un caffè, un aeroporto, una stazione di metrò, una festa in piazza, un festival di musica, ma mai si erano avventurati in una chiesa profanandola ed uccidendo un sacerdote.

Ora basta.

Questo vile attentato in una chiesa cattolica in Europa con un sacerdote che si rifiuta di inginocchiarsi e poi sgozzato come un capretto ci ha fatto finalmente capire che siamo davvero in guerra e che coloro i quali cercano ancora di minimizzare l’accaduto e che parlano di gente isolata, di disperati, di pazzi, sbagliano e mentiscono sapendo di sbagliare e di mentire.

Non ha più senso parlare di gesti isolati.

Sono azioni ben pianificate ed organizzate.

Ma in tanti, purtroppo, non lo vogliono capire.

Alle migliaia di martiri cristiani che la chiesa cattolica annovera si è aggiunto ora un vecchio prete sgozzato nella sua chiesa davanti ai suoi parrocchiani da parte di islamici.

Da molto tempo, ormai, siamo stati abituati ad ascoltare le storie orribili che provengono dall’Asia e dall’Africa: persecuzioni, torture, carcerazioni, chiese bruciate.

Quanti cristiani sono stati costretti alla fuga? Quanti sono stati costretti ad abbandonare le loro case, i loro affetti, i loro paesi?

Quelli che si sono rifiutati di rinnegare la propria fede, di rinnegare Gesù sono stati barbaramente uccisi.

Ma sono cose orribili che si verificano in paesi lontani e le notizie orribili trasmesse dalle televisioni non muovono più le nostre coscienze.

Abbiamo cercato sempre di minimizzare. Queste tragedie non possono accadere qui da noi.

Ora, però, nel luglio del 2016 sono accadute nella cattolica Francia a noi molto vicina non solo geograficamente.

Per la prima volta in questo secolo è stata attaccata una chiesa cattolica e sgozzato un sacerdote perché occidentale, ma principalmente perché infedele, cioè un cristiano praticante. Il messaggio è chiaro: Vogliono portare la persecuzione dei cristiani in Europa, in casa nostra, nelle piazze, nelle discoteche, nelle chiese. Hitler e le SS, malgrado tutti i massacri e i crimini commessi, non hanno mai oltrepassato le porte delle chiese e dei conventi durante i rastrellamenti degli ebrei.

Non hanno mai violato la casa di Dio.

Ora è giunto davvero il momento di aprire gli occhi. L’Islam è una minaccia per l’Europa, è un pericolo per l’unità del mondo occidentale.

I cristiani dovrebbero rendersi conto delle differenze radicali esistenti tra l’Islam e il cristianesimo. Si può convivere con l’Islam?

Chi dice di sì non conosce l’Islam e non ha mai letto il Corano.

Francesco Gagliardi

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borsa

L’investimento in Borsa sta tornando prepotentemente in auge negli ultimi periodi; un flirt che si era parzialmente interrotto e che comunque ha sempre avuto basi poco solide dovute al fatto che gli investitori italiani, notoriamente, prediligono prodotti più sicuri, anche se a minor rendimento.

 

La Borsa ovviamente di sicuro non ha nulla; anche quando si investe in titoli azionari ritenuti sicuri, non si possono mai dormire sonni tranquilli al 100%.

Detto ciò è evidente che negli ultimi anni si è risvegliato un certo fermento intorno a questa tipologia di investimento; e gran parte di questo risveglio è da attribuirsi alla rete. Già, proprio al mondo internet.

Oggi si può accedere al mondo borsistico anche dal web. Basta una connessione e l’utilizzo di una piattaforma apposita e il gioco è fatto. Ecco allora che la domanda che in molti si pongono su dove investire in Borsa si è arricchita di una nuova offerta.

Oggi si piò ‘giocare’ in Borsa, come si sul dire (chissà poi perché dato che la Borsa tutto è fuorchè un gioco), anche da casa. Occorre solo avere le debite conoscenze e strumenti adeguati per poter fruire di questa tipologia di servizio.

Le prime, ovvero conoscenze e competenze, sono comunque fondamentali; non si creda che potendo entrare nel mondo delle azioni solo accendendo il pc venga meno il requisito della conoscenza. Resta sempre fondamentale.

I secondi, gli strumenti adeguati, sono quelli dei quali parlavamo prima: i broker online, quindi piattaforme virtuali che grazie all’utilizzo di un software specifico possono fari accedere al mercato degli investimenti online. E qui va aperta una piccola parentesi: perché di questi soggetti ne è piena la rete. Ormai ce ne sono di tutti i tipi e per tutti i gusti. La scelta è soggettiva in base alle proprie esigenze, tuttavia è fondamentale rivolgersi solo a soggetti che siano regolamentati. Non tuti, in sostanza, agiscono nel rispetto della legge; e anche chi opera senza autorizzazione è riuscito, purtroppo, a ritagliarsi la propria fetta di mercato.

Ecco allora che la scelta di affidarci soltanto a soggetti regolari inseriti all’interno di un quadro normativo può essere un modo intelligente di fare una selezione; oltre che di affidare i nostri soldi a un intermediario che, in fin dei conti, può darci qualche garanzia in più.


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Il verde Alexander Van der Bellen ha vinto le elezioni in Austria per un soffio con il 50,3% dopo lo spoglio dei voti per posta sconfiggendo l'ultranazionalista Norbert Hofer, staccato di soli 31mila voti. 'Sarò al servizio di tutti', ha detto il neo eletto presidente

Hofer ammette la sconfitta: 'rammaricato'

Affluenza record del 72,7%

Gentiloni, sospiro di sollievo per Ue e ItaliaLa vittoria del candidato Verde alle presidenziali austriache fa "tirare un sospiro di sollievo" all'Europa e "certamente lo tiriamo anche noi italiani perché indubbiamente l'Austria è uno dei paesi con cui siamo più collegati, un paese vicino ed amico".

Lo dichiara il ministro Paolo Gentiloni. Lasciando la riunione del Consiglio Esteri, definisce la vittoria di Van der Bellen "una notizia positiva" ma, aggiunge, "non dobbiamo sottovalutare che la metà degli elettori si è espressa in un altro senso".

'Una lezione a partiti tradizionali"

L'Europa è stata con il fiato sospeso in attesa che lo spoglio del voto per corrispondenza.

Il candidato dei Verdi, Alexander Van der Bellen, l'ha spuntata al fotofinish sull'ultranazionalista dello Fpo, Norbert Hofer.

Ma il volto gentile della destra xenofoba è stato in vantaggio con il 51,93% dei voti reali davanti a Van der Bellen, che arrivava al 48,07%.

Lo spoglio delle oltre 800mila buste elettorali ha ribaltato la situazione, ma il dato politico è già incontrovertibile: un austriaco su due sostiene l'estrema destra in Austria. Ansa

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