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Un topo, guardando da un buco che c’era nella parete, vide un contadino e sua moglie che stavano aprendo un pacchetto.

Pensò a cosa potesse contenere e restò terrorizzato quando vide che dentro il pacchetto c’era una trappola per topi.

Corse subito nel cortile della fattoria per avvisare tutti:

“C’è una trappola per topi in casa, c’è una trappola per topi in casa!”

La gallina che stava raspando in cerca di cibo, alzò la testa e disse:

“Scusi, signor topo, io capisco che è un grande problema per voi topi, ma a me che sono una gallina non dovrebbe succedere niente, quindi le chiedo di non importunarmi.”

Il topo, tutto preoccupato, andò dalla pecora e le gridò: “C’è una trappola per topi in casa, una trappola!!!”

“Scusi, signor topo, – rispose la pecora – non c’è niente che io possa fare, mi resta solamente da pregare per lei. Stia tranquillo, la ricorderò nelle mie preghiere.”

Il topo, allora, andò dalla mucca, e questa gli disse: “Per caso, sono in pericolo? Penso proprio di no!”

Allora il topo, preoccupato ed abbattuto, ritornò in casa pensando al modo di difendersi da quella trappola.

Quella notte si sentì un grande fracasso, come quello di una trappola che scatta e afferra la sua vittima.

La moglie del contadino corse per vedere cosa fosse successo, e nell’oscurità vide che la trappola aveva afferrato per la coda un grosso serpente.

Il serpente velenoso, molto velocemente, morse la donna.

Subito il contadino, la trasportò all’ospedale per le prime cure: siccome la donna aveva la febbre molto alta le consigliarono una buona zuppa di brodo.

Il marito allora afferrò un coltello e andò a prendere l’ingrediente principale: la gallina.

Ma la malattia durò parecchi giorni e molti parenti andavano a far visita alla donna.

Il contadino, per dar loro da mangiare, fu costretto ad uccidere la pecora.

La donna non migliorò e rimase in ospedale più tempo del previsto, costringendo il marito a vendere la mucca al macellaio per poter far fronte a tutte le spese della malattia della moglie.

La morale traetela da soli.

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Gli elettori degli Stati Uniti d’America hanno votato ed hanno scelto come loro Presidente per i prossimi quattro anni Donald Trump.

Se avessero votato gli italiani e gli europei avrebbero certamente scelto la Sig.ra Hillary Clinton.

 

 

E’ stata una sorpresa per tutti, non per me che conosco bene gli americani avendo lavorato negli Stati Uniti per moltissimi anni e in diversi Stati dell’Unione come la Pennsylvania, il New Jersey, il Connecticut, il Texas e l’Alabama.

Grande sorpresa ed incredulità per i sondaggisti e i politicanti nostrani che, ancora una volta, sono rimasti delusi perché avevano puntato tutto sul candidato democratico.

Per loro Trump non aveva nessuna probabilità per diventare il 54° Presidente della grande nazione americana.

Non aveva mai fatto politica, non è stato un militare di professione, il suo partito non lo appoggiava, gli emigranti gli erano contro, i neri lo detestavano, era un ricco signore, implicato in tantissime faccende piccanti, era un arrogante, un candidato molto chiacchierato e controverso.

Malgrado ciò Trump ha trionfato e l’America ha voltato pagina mandando a casa una politicante di professione ed alla Casa Bianca un uomo dalla pelle bianca che ha saputo lottare contro tutti e contro tutto.

Tutti si erano schierati contro di lui, i mercati, i banchieri, Wall Street, i poteri forti, i media, i giornali e adesso si leccano le ferite.

Ma come spesso accade sono pronti a salire sul carro del vincitore.

Il nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha fatto subito sapere che l’amicizia italo-americana è forte e solida.

Il 6 novembre 2016 non solo è stata la disfatta del candidato democratico alla Casa Bianca ma la sconfitta umiliante del Partito Democratico sia al Congresso che al Senato.

E’ stata la sconfitta del Presidente uscente Barak Obama e della moglie Michelle, la quale certamente aspirava a qualche posto di prestigio.

Ed è stata pure la sconfitta di tutto l’establishment del Partito Repubblicano il quale non ha appoggiato sin dall’inizio come doveva la candidatura di questo personaggio chiacchierato ed arrogante ora eletto Presidente della più forte nazione al mondo.

E poi, lasciatemelo dire, la sconfitta, la disfatta, l’umiliazione dei sondaggisti, degli analisti, degli strateghi, che ancora una volta non ne hanno azzeccato uno, dimostrando tutti i loro limiti.

Tutti alla vigilia del voto davano in netto vantaggio Hillary Clinton perché donna, perché intelligente, perché democratica, perché ex first Lady, perché ex Segretario di Stato.

Adesso sappiamo come sono andate davvero le cose.

Trump ha trionfato finanche in quei Stati importanti ritenuti indecisi per la vittoria finale.

E’ stata una vittoria epocale che cambierà negli USA e nel mondo molte cose.

Speriamo in meglio.

Il popolo della rivolta ha conquistato l’America ed ora bussa anche alla nostra porta.

Francesco Gagliardi

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Un amico ha postato sul nostro profilo face book la notizia di un calamaro gigante ritrovato su una spiaggia siciliana, per l’esattezza Marsala.

 

E per renderla credibile ha anche fatto giungere in Sicilia nientemeno che il professor Bernardo Vicentini, ordinario della cattedra di Ittiologia della Sapienza.

Peccato che non ci sia né un professore di tal nome e nemmeno una cattedra.

Già ma chi ha il tempo di poter approfondire .

D’altro canto noi siamo quel popolo che crede alle bufale della politica perché mai non dovremmo credere anche a quelle del web.?

Ma la verità viene fuori .

Basta confrontare la foto iniziale del calamaro gigante con quella finale relativa all’immagine di una balena trovata morta sul golfo di Arauco, a sud-ovest di Santiago, in Cile. (Dal sito Before it’s news dell’11 Aprile 2011).

 

Basta relazionare le persone e la loro posizione e gli scogli a mare.

“La sorpresa che hanno avuto stamane gli abitanti di Marsala, in Sicilia, è di quelle da lasciare a bocca aperta. Un calamaro gigante, lungo 25 metri e largo 12 metri, è stato ritrovato morto nella spiaggia, con ogni probabilità trascinato dalle forti correnti presenti negli ultimi giorni. Il primo a vederlo è stato il signor Filippo, un pescatore che tutti i giorni si alza alle 5:00 per andare a lavorare, e che stamattina non è riuscito credere ai suoi occhi.

“Stavo andando a sistemare le reti del mio peschereccio quando, ancora lontano dalla spiaggia, ho visto qualcosa di enorme. All’inizio ho pensato che si trattasse di una strana nave, poi avvicinandomi un po’ di più mi sono reso conto che fosse un’enorme creatura. Fu allora che mi fermai spaventato e decisi di chiamare la Polizia. Mentre aspettavo l’arrivo degli agenti, mi sono preso di coraggio e mi sono avvicinato un po’ di più. Ho subito capito che si trattava di un calamaro gigante. Credevo che esseri del genere vivessero solo negli oceani e che fossero particolarmente rari. Non avevo mai visto nulla del genere finora. Fa paura, ma dispiace vederlo così, morto e immobile sulla spiaggia…povera bestia”.

Queste le parole del simpatico signor Filippo, riportate in italiano dato che parla solo il dialetto .

Solo poche ore dopo il primo avvistamento la spiaggia si è riempita di curiosi, e in questo momento la polizia ha dovuto isolare la zona non consentendo di avvicinarsi a meno di 300 metri. E’ comunque possibile vedere la bestia anche da questa distanza (e oltre) per via delle sue enormi dimensioni. Gli unici che possono passare sono gli studiosi. Tra di loro c’è il professor Bernardo Vicentini, ordinario della cattedra di Ittiologia della Sapienza, chiamato immediatamente sul luogo e arrivato poco dopo le due di oggi pomeriggio. Sarà lui a gestire le ricerche su dei campioni prelevati dalla creatura. Non c’è comunque alcun dubbio: si tratta di un Architeuthis gigantis, specie mai ritrovata dall’uomo, la cui esistenza fu solo stata ipotizzata durante alcune spedizioni oceanografiche negli anni passati.

Il calamaro gigante resterà nella spiaggia fino a domani quando, prima del tramonto, delle speciali gru lo preleveranno per trasportarlo al più vicino centro di smaltimento carcasse. Qui verrà incenerito dopo che verrà sezionato in parti più piccole (l’inceneritore non può contenerlo), per tale motivo si sta pensando ad una soluzione logisticamente compatibile, e si stanno valutando i mezzi più idonei da utilizzare.”

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