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Dopo la firma dell’ordine esecutivo di Trump, lo Stato di Washington ne aveva denunciato gli effetti discriminatori e il danno significativo che la decisione procurava ai residenti.

 

Il Minnesota si era poi accodato e i due stati avevano chiesto un’ingiunzione restrittiva temporanea affinché la loro denuncia potesse essere valutata.

Così un giudice ha bloccato temporaneamente su base nazionale le restrizioni introdotte dal presidente degli Stati Uniti circa l’ingresso negli Usa di cittadini provenienti da sette paesi a maggioranza musulmana.

 

Il giudice di Seattle James Robart ha respinto le obiezioni dei legali del governo,affermando che la causa ha fondamento.

Il giudice federale ha quindi emesso una ingiunzione restrittiva verso il provvedimento, che ha effetto a livello nazionale.

Il dipartimento di Giustizia intende presentare un ricorso di emergenza.

Il giudice federale di Seattle,in sostanza, ha bloccato a livello nazionale l'ordine esecutivo del presidente americano Donald Trump fatto la settimana scorsa che ha temporaneamente impedito l'ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di sette Paesi a maggioranza musulmana.

La Casa Bianca ha subito replicato che ritiene «legale e appropriato» l'ordine esecutivo del presidente Donald Trump e che il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti intende presentare un ricorso di emergenza «nel più breve tempo possibile».

 

Il giudice federale è James Robart, ed è stato nominato dall'ex presidente repubblicano George W. Bush;

Robart ha accolto la richiesta del procuratore dello Stato di Washington, Bob Ferguson, di bloccare l'ordine su base nazionale, sostenendo che, altrimenti, potrebbe provocare un «danno irreparabile».

La diplomazia americana ha ripristinato oggi i circa 60.000 visti per gli Stati Uniti che erano stati revocati a causa del decreto del presidente Donald Trump che vietava l’ingresso negli Usa ai cittadini provenienti da sette Paesi musulmani.

Lo ha annunciato il dipartimento di Stato, dopo la decisione del giudice federale di Seattle di bloccare il decreto.

“Abbiamo annullato la revoca provvisoria dei visti, imposta dal decreto presidenziale 13769.

I titolari di visti che non sono stati fisicamente cancellati ora possono viaggiare se il visto è valido”, ha detto un portavoce del dipartimento di Stato in un comunicato.

 

Intanto su Twitter Trump ha definito “ridicola” la decisione del giudice di Seattle.

Il parere di “questo cosiddetto giudice”, contrario “in sostanza all’applicazione della legge per mantenere le distanze dal nostro Paese, è ridicolo e verrà ribaltata!” ha scritto il presidente Usa.

“Quando un paese non è più in grado di dire chi può e chi non può, entrare o uscire, soprattutto per motivi di sicurezza, sono grossi guai!” ha aggiunto.

Intanto, però, alcune compagnie aeree hanno ripreso oggi a trasportare verso gli Stati uniti i cittadini dei sette Paesi a cui era stato momentaneamente vietato l’ingresso negli Usa.

AirFrance, Qatar Airways, Lufthansa e Swiss hanno reso noto di avere applicato subito le nuove direttive della giustizia americana.

“Da questa mattina abbiamo applicato immediatamente la decisione presa dalla giustizia questa notte.

Tutti i passeggeri che si presentano, se sono in regola e hanno documenti in regola per recarsi negli Stati uniti, saranno imbarcati”, ha affermato un portavoce di AirFrance.

Una linea di condotta identica è stata osservata da altre compagnie aeree nei riguardi dei cittadini dei sette Paesi interessati (Iraq, Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen).
Sui loro siti internet, Qatar Airways e Lufthansa hanno annunciato di essersi conformati al giudizio del giudice statunitense.

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Vi siete mai chiesti cosa accadrebbe se il Sole dovesse spegnersi?

Oltre all'assenza di luce, energia, e vita, sulla Terra farebbe molto freddo, con temperature vicine al punto di congelamento.

 

Gli scienziati ci hanno detto che il sole dovrebbe spegnersi tra circa cinque miliardi di anni.

Però recentemente alcune immagini rilasciate qualche settimana fa dalla Nasa hanno mostratoun sole ferito

 

Le foto della Nasa mostrano la scomparsa delle macchie solari dalla superficie del Sole, quando normalmente ne è piena.

Ma per la quarta volta quest'anno, il volto della stella appare liscio: ciò per gli esperti potrebbe significare che il pianeta sta entrando in una fase molto fredda.

Secondo SpaceWeather, l'attività delle macchie solari è come un pendolo, oscilla avanti e indietro all'interno di un periodo di 11 o 12 anni.

 

Ma gli esperti dicono che l'attività solare stia diminuendo più rapidamente rispetto a qualsiasi altro momento nel corso degli ultimi 10mila anni e che il punto minimo si potrebbe raggiungere nel 2019, con l'avvento di una mini era glaciale.

L'ultima volta che le macchie solari scomparvero a un ritmo così sostenuto è stata nel corso del 15esimo secolo, fase conosciuta come minimo di Maunder, un periodo caratterizzato da un'attività solare molto scarsa, durante la quale il numero di macchie solari divenne estremamente basso.

Il minimo di Maunder (1) (2) coincise con la parte centrale e più fredda della cosiddetta piccola era glaciale, durante la quale l'Europa e il Nord America subirono inverni estremamente freddi.

 

Il meteorologo inglese Paul Dorian ha avvertito che il forte calo dell'attività solare potrebbe essere il segnale dell'arrivo di un'altra era glaciale.

"Se la storia insegna qualcosa - ha detto Dorian - è giusto affermare che l'attività solare debole per un periodo prolungato di tempo può avere un impatto sul raffreddamento sulle temperature globali nella troposfera, che è lo strato dell'atmosfera terrestre dove tutti noi viviamo".

Anche una ricerca della professoressa Valentina Zharkov della Northumbria University ha suggerito che una simile ondata di freddo potrebbe colpire la Terra tra il 2020 e il 2050.

"Sono assolutamente fiduciosa nella nostra ricerca - ha affermato - ha buon background matematico e dati affidabili.

 

In realtà, i nostri risultati possono essere ottenuti da qualsiasi ricercatore e dati simili sono disponibili in molti osservatori solari"

 

Da wikipedia:

Il minimo di Maunder è il nome dato al periodo che va circa dal 1675 al 1715 che fu caratterizzato da una attività solare molto scarsa, ovvero una situazione in cui il numero di macchie solari divenne estremamente basso.

È così chiamato dal nome degli astronomi solari Edward Walter Maunder e Annie Russell Maunder che vissero tra Ottocento e Novecento, i quali scoprirono la mancanza di macchie solari in quel periodo studiando le cronache dell'epoca.

Per esempio, durante un periodo di 30 anni durante il minimo di Maunder, gli astronomi osservarono solamente circa 50 macchie, invece delle normali 40.000 o 50.000.

L'inizio del Minimo di Maunder fu brusco e avvenne in pochi anni, senza alcun fenomeno precursore, invece durante la sua fase finale, tra il 1700 ed il 1712, l'attività solare riprese gradualmente ad aumentare.

Il minimo di Maunder coincise con la parte centrale e più fredda della cosiddetta piccola era glaciale, durante la quale l'Europa e il Nord America, e forse anche il resto del mondo (per il quale non ci sono dati certi) subirono inverni estremamente freddi.

Dati recentemente pubblicati suggeriscono che durante il minimo di Maunder il Sole si espanse e la sua rotazione rallentò. Si suppone che un Sole più grande e in lenta rotazione sia anche un Sole più freddo, che fornisce meno calore alla Terra (il motivo dell'espansione e contrazione del Sole non è ancora conosciuto, ma potrebbe essere un normale ciclo di attività simile al ciclo undecennale solare, solo molto più lungo).

Un rapporto di causa-effetto tra la bassa attività delle macchie solari e gli inverni più freddi è ancora oggetto di discussione. Alcuni scienziati[chi?] credono che l'attività solare influenzi il cambiamento climatico più del diossido di carbonio (vedi riscaldamento globale). Uno studio condotto da Gerald Meehl e colleghi del National Center for Atmospheric Research nel primo decennio degli anni 2000, sembra effettivamente dimostrare una correlazione tra macchie solari (e quindi attività del sole) con cicli del clima, anche se il modello ha sollevato alcune critiche legate al breve periodo su cui esso è stato testato e sulle semplificazioni da esso indotte nella modellizzazione del sistema oceano-atmosfera.

Il minimo di Maunder in Italia(2)

Uno studio italiano, condotto dai ricercatori Dario Camuffo e Silvia Enzi, ha evidenziato le caratteristiche, anno per anno, degli Inverni italiani di quel quarantennio.

La raccolta di dati interessa tutte le stagioni, ma noi porremo in evidenza solo gli accadimenti del periodo invernale.

1676: Dicembre: freddo severo e neve

1677: Gennaio molto freddo, con gelo di alcuni fiumi italiani.

1679: Gennaio: lo scioglimento delle nevi sulle montagne provoca alluvioni.

1684: Grande inverno che inizia in Gennaio, con pesanti nevicate, e gelo di fiumi e di pozzi, nonché morte di persone, animali e piante.

1685: Inverno molto freddo che seguì il grande inverno del 1684. Il gelo iniziò appena passato Dicembre, ed imperversò soprattutto in Gennaio.

1691: Inverno molto mite in Dicembre e Gennaio. Dalla fine di Gennaio, grande freddo con congelamento dei fiumi. Poca pioggia in Inverno.

1694: Inverno freddo, alluvioni in Dicembre.

1695: Forti nevicate tra il Dicembre 1694 ed il Gennaio 1695, poi un mese e mezzo di piogge continue ed alluvioni.

1697: Forti nevicate in Febbraio.

1699: Forti nevicate in Gennaio, seguite da straripamenti di fiumi.

1701: Pesanti nevicate durante l'Inverno.

1702-03: Inverno mite, con piogge ed allagamenti in Dicembre.

1705: Pesanti nevicate in Febbraio.

1708: Inverno molto mite.

1709: Un grande Inverno, il più severo degli ultimi 500 anni. Gennaio: grande freddo, con -17,5°C misurati a Venezia sotto una fortissima bora, con un metro e mezzo di neve caduta sulla città. Gelo dei grandi fiumi e della Laguna Veneta, attraversata da carri ed artiglieria. Gelano vino e pozzi, muoiono persone, animali, e piante. Febbraio: Molto freddo e nevoso.

1715: Inverno molto secco.

Complessivamente, ne emerge un quadro di Inverni non necessariamente sempre freddi, e molto variabili nelle loro condizioni climatiche.

A volte, si susseguivano anche inverni miti e molto asciutti.

Gli inverni freddissimi furono due, nel 1684 e nel 1709.

Altri due furono gli inverni freddi, nel 1685 e nel 1691.

Si tratta dunque di quattro inverni molto rigidi in quarant'anni, con una media di uno ogni decennio, anche se tre di essi si sono presentati in soli sette anni, tra il 1684 ed il 1691, in uno dei decenni più rigidi di tutto lo scorso millennio.

Il gelo iniziava quasi sempre in Gennaio od in Febbraio, i mesi realmente interessati dalle ondate di freddo più intense, mentre solo nel 1676 viene segnalato grande freddo in Dicembre.

Gli inverni in cui viene segnalata molta neve sono invece 8, quasi il doppio.
Due gli inverni molto miti, nel 1703 e nel 1708.

Nel 1715 viene segnalato invece un solo Inverno molto asciutto, l'unico del quarantennio considerato.

La laguna di Venezia ghiacciata nel 1709

La foto del sole fatta dalla Nasa

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Ogni anno il New York Times pubblica la lista delle 52 destinazioni da "esplorare" nell’anno successivo.

 

L'elenco spazia per tutto il globo, dal Canada al Peru', dall'India al Giappone, dalla Cina al Marocco, dal Kazakhstan al Botswana.

 

L’Europa è presente con la Croazia (due localita'), la Svizzera, la Germania, l’ Inghilterra, la Svezia, la Francia, Cipro, il Portogallo, la Grecia, la Spagna (due localita'), l’Ungheria, l’Italia.

 

La Calabria è l'unica regione italiana, collocata al 37esimo posto nella lista dei viaggi suggeriti dal Nyt ai suoi lettori subito dopo Madrid e le Maldive.

"Il cibo in Italia fuori dalle regioni piu' visitate" è il titolo della breve descrizione firmata da Danielle Pergament che spiega perche' andare in Calabria.

E la motivazione è essenzialmente gastronomica: "Alcuni dei pasti migliori in Italia non si trovano a Roma o in Toscana, ma nella Regione meridionale della Calabria", scrive il Nyt, che argomenta cosi': "La punta dello stivale d'Italia si sta facendo un nome negli ambienti enogastronimici, guidata da posti come il ristorante Dattilo, il ristorante Ruris di Isola Capo Rizzuto e Antonio Abbruzzino a Catanzaro. Nota per i piatti piccanti e per produrre la maggior quota di bergamotto al mondo, la Calabria si sta orientando verso cibi piu' leggeri, agricoltura biologica e vino di vitigni locali".

Ma la Calabria è tanto altro.

 

Questo è il testo pubblicato da N.Y.Times

Fortezza Aragonese in Isola Capo di Rizzuto.Susan Wright for The New York Times

37. Calabria, Italy

Food in Italy outside the well-traveled regions.

Some of the best meals in Italy aren’t found in Rome or Tuscany, but from the southern region of Calabria. The toe of Italy’s boot is making a name for itself in food and wine circles, led by places like Ristorante Dattilo, Ristorante Ruris in Isola Capo Rizzuto and Antonio Abbruzzino in Catanzaro. Known for spicy dishes and much of the world’s supply of bergamot, Calabria is pivoting toward lighter fare, organic farming and wine made from local grapes.

Tante le recensioni che parlano della nostra terra.

Purtroppo per trovare Amantea c’è voluto il nostro commento ed una nostra foto.

Eccola:

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