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Gratteri: “Problema della Calabria non è la 'ndrangheta ma pubblica amministrazione.
Venerdì, 13 Maggio 2016 14:04 Pubblicato in CatanzaroFin quando ci saranno magistrati come Gratteri c’è davvero speranza di giustizia.
Ecco la sua ultima dichiarazione in vista del suo arrivo a Catanzaro.
"Io non sono diventato delinquente soltanto perché sono nato in una famiglia onesta", "bastava nascere da un'altra parte e adesso magari sarei in galera, o morto".
Lo dice in un'intervista a Repubblica Nicola Gratteri che da lunedì sarà a capo della Procura di Catanzaro.
"Ho fatto arrestare migliaia di persone, compreso il mio compagno di banco", afferma.
La 'ndrangheta lo vorrebbe morto e la paura c'è: "Quando vedo in fondo alla strada una luce che non dovrebbe esserci, oppure un'auto che non dovrebbe stare lì.
La paura la devi allenare, la devi addomesticare per andare avanti", aggiunge.
Quando arriva, "mi diventa amara la lingua", dice. Catanzaro è "una scommessa, un'altra sfida. So già che passerò un annetto a chiedere rinforzi, mi servono almeno altri nove sostituti procuratori, adesso sono sedici: pochi".
"Non faccio le ferie dal 2013, da dieci anni non vado al mare, da trenta non entro in un cinema, è buio, troppo pericoloso, non si rischia la vita degli altri per un film".
Per Catanzaro ha già qualche idea: "Vorrei la cittadella giudiziaria nell'ex ospedale militare chiuso da dieci anni".
"Qui l'emergenza dura da un secolo, eppure il problema della Calabria non è la 'ndrangheta ma la pubblica amministrazione, con i quadri che spesso sono figli incensurati di delinquenti", spiega. Davigo?
"So che lui è un provocatore intelligente".
Vicino alla nomina di ministro della Giustizia, Gratteri racconta che rimase "a parlare due ore con Matteo Renzi, mi disse 'lei ha carta bianca, voglio che pensi una riforma per noi, la difenderò io, mi siederò al suo fianco in Parlamento'".
Invece "abbiamo formato una commissione libera che ha lavorato gratis, proponendo la modifica di 150 articoli di legge ma il Parlamento è lento, un imbuto, prende tutto a pezzetti".
"La riforma del processo a distanza è passata alla Camera, speriamo (Ansa)
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“Chiude la Tenenza della Guardia di Finanza di Amantea e le Istituzioni cittadine latitano.”
Giovedì, 12 Maggio 2016 23:10 Pubblicato in CronacaOramai si è diffusa nella nostra Città la preoccupante notizia della prossima chiusura della Tenenza della Guardia di Finanza, da anni importante presidio a difesa della legalità e della sicurezza nel nostro Comprensorio, insieme agli altri Corpi delle forze dell’ordine presenti ad Amantea.
Pochissime sono state finora le prese di posizione e le iniziative in cantiere su questa possibile dismissione, del tutto nulle invece quelle dei nostri Amministratori comunali.
Eppure ogni iniziativa utile a evitare la possibile chiusura della Tenenza doveva già essere avviata dall’Amministrazione comunale di Amantea, tra l’altro Comune capofila del Comprensorio.
Nessuna risposta diretta o indiretta, poi, è stata data alla specifica interrogazione sul tema che il Consigliere di minoranza Sergio Ruggiero ha inviato al nostro Sindaco.
Niente, solo silenzio.
Dietro al silenzio molte volte si nasconde l’assenso, non c’è altro modo per interpretare i silenzi dell’Amministrazione comunale sulla delicata vicenda.
E così dopo il Giudice di Pace, nell’arco di brevissimo tempo, potrebbe andar via da Amantea anche la Tenenza della Guardia di Finanza.
Lungi da me accusare o colpevolizzare qualcuno per l’ulteriore perdita che subirà la nostra Città, ma mi sembra che il problema in questione ai nostri Amministratori non interessi molto.
Questo, se confermato, è un bruttissimo segnale per la nostra Comunità.
Ovviamente, spero tanto di essere smentito e voglio invece augurare alla Città che il nostro Sindaco assuma con responsabilità il proprio ruolo e analogamente a quanto accaduto in altri Comuni calabresi metta in campo con determinazione ogni azione utile a far recedere il Comando Generale della Guardia di Finanza dalla decisione eventualmente assunta. In altre realtà della nostra Regione questo è successo, grazie a Sindaci capaci e determinati che hanno evitato la chiusura di Strutture pubbliche e delle Forze dell’Ordine.
Ci sono argomenti rispetto ai quali o si è di colore nero o di colore bianco e il grigio è equiparabile al nero.
Ci sono temi e vicende rispetto alle quali il silenzio è segno di chiara ambiguità (quel grigio che diventa inevitabilmente nero).
La legalità e la sicurezza dei cittadini sono elementi imprescindibili del vivere civile che non si devono utilizzare per strumentalizzazioni di nessun genere. E sono valori da tutelare sempre e con forza poiché garantiscono e assicurano la libertà individuale di ogni cittadino, libertà che a sua volta è un bene preziosissimo che deve stare sopra ogni cosa.
Troppe volte nella nostra Città si è saliti sui piedistalli per parlare, in modo strumentale, di legalità. Ora è giunto il momento di scendere da quei piedistalli e lottare realmente e concretamente per la legalità, a iniziare dal mantenimento della Tenenza della Guardia di Finanza ad Amantea.
Questa volta cari Amministratori, non può esserci grigio, chi c’è, c’è, chi non c’è, non c’è.
Gianfranco Suriano
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