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“Tu mi rimpatri?. Ed io scappo!. Od almeno ci provo”

Potenza, La notte ha coperto la loro fuga di gruppo, e che nutrito gruppo: ben ventidue stranieri di varie nazionalità sono scappati prima

 

che facesse giorno dal Centro di permanenza per i rimpatri di Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza, un luogo particolare destinato all’accoglienza temporanea di immigrati espulsi e in attesa di essere rimpatriati.

I 22 migranti fuggiti e, al momento almeno, sono introvabili…

E così, tra l’ospitalità in scadenza e il ritorno a casa definitivo, 22 di loro hanno pensato bene di sparire: le ricerche, scattate tempestivamente, sono tuttora in corso, affidati agli uomini della polizia e delle altre forze dell’ordine che, al momento, sono riusciti a rintracciare 3 dei fuggitivi.

Gli altri 19 ex inquilini del Cpr di Palazzo San Gervasio – che ospitati in attesa di rimpatrio perché già espulsi, ma con procedure definitive in corso di formalizzazione – risultano ancora irreperibili, volatilizzatisi nel nulla.

Stando alla ricostruzione dei fatti trapelata fin qui, sembra che gli immigrati siano saliti sui tetti dell’immobile durante la notte e che per guadagnarsi l’uscita dalla struttura abbiano lanciato delle tegole verso gli operatori.

Nessuno è rimasto ferito, ma il diversivo violento improvvisato ha impedito che il personale della struttura si mettesse, da subito, all’inseguimento dei fuggitivi. 

Dei migranti, però, fattivamente ricercati nelle zone limitrofe – dato che si ritiene, e a ragione, che siano in un raggio di pochi chilometri, essendo allontanatisi a piedi – ancora nessuna traccia…

Ritrovati 12 dei 22 migranti fuggiti dal Cpr di Palazzo San Gervasio

Palazzo San Gervasio 10 aprile

Sono stati rintracciati 12 dei 22 migranti, fuggiti il 10 aprile scorso dal Centro di Permanenza per il rimpatrio di Palazzo San Gervasio.

Ad annunciarlo è la Questura di Potenza che fa sapere in una nota che le ricerche, avviate tempestivamente, sono state effettuate con l’impiego di uomini di tutte le forze dell’ordine territoriali.

I 22 cittadini extracomunitari nella mattinata di ieri, 10 aprile, avevano inscenato una protesta ed erano poi riusciti a fuggire scavalcando il muro si cinta che delimita la struttura.

I dodici uomini ritrovati sono stati riaccompagnati nel Centro di Permanente di Palazzo San Gervasio.

Le ricerche proseguono per rintracciare gli altri migranti fuggiti.

Palazzo San Gervasio. 11 aprile 2018

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cane01L’altro giorno ci siamo occupati di un gallo canterino che con i suoi chicchirichì dava troppo fastidio ai vicini di casa. E’ dovuta intervenire la Polizia Municipale perché secondo quanto sostenevano il gallo disturbava la quiete pubblica. Ora vi voglio parlare di un cane che è diventato una “Star” sul Web grazie alla petizione lanciata dalla proprietaria e dalle apparizioni in televisione su RAI 1 e Canale 5. Siamo questa volta a Trento e qui c’è un bel cane, un pastore maremmano, che specialmente durante la notte abbaia troppo e disturba i vicini di casa e non li fa dormire. Dopo alcune querele presentate dai vicini i Carabinieri sono stati costretti a sequestrare il cane e portarlo nel canile della Pan Eppa di Rovereto. Però, ora, dopo 20 giorni il cane di nome Miro è tornato a casa dalla sua padrona che lo stava aspettando con ansia. Il Tribunale di Trento ha così deciso: Il cane Miro può tornare definitivamente a casa. Ha disposto il dissequestro, però la padrona di casa dovrà tenerlo chiuso in casa dalle 21 di sera fino alle 7 della mattina seguente. Ha festeggiato il Movimento Animalista:- Abbiamo vinto una battaglia di libertà contro una detenzione illegittima e illogica. Abbaiare è un diritto esistenziale dei cani. Miro tornerà a casa, tra i suoi affetti e nella sua famiglia -. La vicenda del cane allontanato dal suo padrone ha suscitato grande emozione e migliaia e migliaia di animalisti si sono mobilitati sul Web, poi, però, quando viene allontanato un bambino dalla sua casa e dai suoi affetti, da una mamma o da un papà che ha perso il lavoro e non ha una casa e non ha i soldi per comprargli il latte, tutti noi ci voltiamo dall’altra parte. Per un cane si sono mobilitati oltre 250 mila persone, per un bimbo silenzio assoluto. E questa non è una bella cosa. Gli animali meritano rispetto, ci mancherebbe, lo stesso rispetto, lo stesso interesse, lo stesso amore, però meriterebbero i bambini quando vengono sottratti con la forza dai genitori e richiusi in una casa famiglia. Se abbaiare è un diritto esistenziale dei cani, per un bimbo è un suo legittimo diritto vivere in casa con mamma e papà.

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temperaturaLeader nel continente europeo nel settore dei trasporti a temperatura controllata, Lamberet è diventato distributore di Melform per l'Italia: l'azienda da più di mezzo secolo si occupa dello studio e dello sviluppo di contenitori amovibili refrigerati e isotermici destinati alla logistica biomedicale, alla logistica alimentare e alla ristorazione. Il costruttore transalpino vanta la leadership nel suo ambito di riferimento nel nostro Paese, e a livello mondiale è in crescita da otto anni di seguito, avendo superato nel 2017 gli obiettivi di vendita chiudendo un bilancio dalle prospettive rosee.
L'accordo che è stato raggiunto con questa partnership inedita rappresenta la dimostrazione dell'intenzione del marchio di non fermarsi: Melform è da tempo una garanzia di alti standard di sicurezza che si traducono in qualità ed eccellenza, complice il suo catalogo di proposte che include un ricco assortimento di accessori e di contenitori per il food service, con un range di regolazione delle temperature che va da un minimo di 25 gradi sotto zero a un massimo di 40 gradi e una capacità variabile compresa tra i 20 e i 150 litri. Insomma, qualsiasi necessità in tema di trasporti a temperatura controllata può essere soddisfatta, sia che si parli dei piatti caldi per la ristorazione, sia che si tratti di surgelati.

La distribuzione dei contenitori isotermici forniti da Melform estende ancora di più le potenzialità del trasporto a temperatura controllata. Sono tre le temperature differenti con cui possono essere allestite le casse frigo Lamberet: ciò vuol dire che nello stesso carico è possibile trasportare il secco a una temperatura di 8 gradi, il fresco a una temperatura di 4 gradi e i surgelati a 20 gradi sotto zero. Ma la partnership con Melform va oltre: sulle casse, infatti, possono essere trasportati prodotti a qualunque temperatura compresa tra i 40 gradi e i 25 gradi sotto zero, anche in quantità limitate. Ciò costituisce un vantaggio significativo, per esempio, per le società di catering che hanno la necessità di trasportare dal caldo al freddo. Viene naturalmente rispettato l'apparato normativo in vigore, come dimostra l'omologazione NF Hygiène Alimentaire. Inoltre i contenitori Melform hanno dimensioni e capacità differenti, così da potersi adeguare a qualunque richiesta e alle esigenze più varie da parte della clientela.

Tra le altre aziende che si occupano di trasporti a temperatura controllata, non si può dimenticare DSS Trasporti: il sito web www.dsstrasporti.it è un punto di riferimento fondamentale per chiunque sia in cerca di informazioni in proposito

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I Racconti

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