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Per il Movimento 5 Stelle tre flop in una sola settimana di Francesco Gagliardi

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Elezioni regionali Friuli Venezia Giulia.

Alla chiusura dei seggi ha votato soltanto il 49,63% degli aventi diritti al voto.

Metà degli elettori ha disertato le urne.

Ha vinto, come previsto, con una schiacciante maggioranza il candidato leghista del centro destra Massimiliano Fedriga.

Adesso si conteranno, si peseranno le preferenze date ai singoli partiti.

Il Pd, ancora una volta non ha vinto.

Ha subito l’ennesima sconfitta in una Regione italiana che governava con la Serracchiani, vice segretario del partito ai tempi di Renzi, fino ad ieri.

E’ stato, ancora una volta, umiliato da quegli stessi elettori che nel 2013 avevano dato la vittoria a Serracchiani strappandola al centro destra.

In 5 anni il Pd non solo ha perso la Regione, ma ha perso nei capoluoghi Trieste, Pordenone, Gorizia e la roccaforte operaia di Monfalcone.

Matteo Salvini gongola.

Ha atteso i risultati del Friuli a Marina di Lesina (Foggia) insieme alla sua compagna dopo due settimane di tour de force elettorale.

L’esito del voto, come del resto quello della settimana scorsa in Molise, avrà un valore politico molto rilevante.

Il Movimento 5 Stelle è in netto calo, è in evidente difficoltà.

Quindi lo spocchioso, lo spaccone, l’arrogante Di Maio, se vuole davvero governare, deve fare i conti con tutto il centro destra, nessuno escluso.

Rispetto alle elezioni politiche del 4 marzo scorso, questo è un dato di fatto importante, il Movimento ha perso 10 punti.

Tre disastri, tre flop in una sola settimana e sono davvero troppi.

E questa volta Di Maio sarà costretto ad abbassare la cresta.

L’esito del voto in Friuli avrà sicuramente riflessi nel confronto tra Di Maio e Salvini, nella complessa vicenda e ricerca di una soluzione politica per la formazione di una maggioranza di governo. vista la sconfitta del Pd e il “No” di Renzi ad una eventuale alleanza tra Pd e 5 Stelle.

Ieri sera Matteo Renzi dopo un lungo silenzio durato 2 mesi è apparso in televisione nel programma di Fazio e ha frenato il patto tra il Pd e 5 Stelle.

E’ pronto a trattare su un eventuale programma coi grillini ma ha escluso un’alleanza.

Marco Travaglio non ci sta e attacca l’ex Premier per aver detto “No” a Di Maio e di aver fatto fallire la trattativa in corso.

In una settimana due Regioni guidate dal Pd vengono conquistate dal centro destra.

Voglio augurarmi che il botto sia arrivato anche a Roma e che Mattarella non faccia come fece alcuni anni fa Napolitano quando fece finta di non aver udito il botto che arrivava dalla Sicilia.

Un bel segnale per Roma e per quei politici nostrani che a Roma dormono e amoreggiano, fregandosene del voto espresso dagli italiani.

Il crollo dei 5 Stelle dopo appena due mesi dal voto nazionale ha una logica spiegazione.

Paga il fatto di non essere riuscito a formare un governo dopo 56 giorni dalle elezioni politiche del 4 marzo u.s. dalle quali uscì come primo partito con il 32% dei voti.

Redazione TirrenoNews

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