
Così Guido Gozzano scriveva:- E’ nato! Alleluia! Alleluia! E’ nato il sovrano bambino. La notte che fu così buia risplende di un astro divino. Così cantavano gli Angeli e gli Arcangeli in quella notte santa quando in una misera capanna era nato il Re del cielo:- Gloria a Dio nel più alto dei cieli -.
Orsù, cornamuse, più gaie suonate! Squillate campane! Alleluia!
E’ nato finalmente dopo un lungo travaglio durato due lunghi estenuanti mesi, mettendo a dura prova le coronarie degli italiani e del Presidente della Repubblica, il Governo tanto atteso. Finalmente la Lega e il Movimento 5 Stelle hanno trovato l’accordo.
Cantiamo dunque tutti in coro:Alleluia!
Facciamo suonare le nostre campane, facciamo squillare le nostre trombe.
Non tutti però sono d’accordo.
Già il Pd critica l’intesa tra Salvini e Di Maio.
E’ una sciagura per l’Italia.
Ora anche a Travaglio, il Direttore del Fatto quotidiano, non gli piace l’intesa, non gli piace il passo di lato compiuto da Berlusconi.
Il dialogo tra i due l’ha giudicato una pagliacciata.
E’ una reazione scomposta, è uno psicodramma.
Povero Travaglio. Dovrà ammettere che senza il consenso benevole di Silvio Berlusconi non ci sarebbe stato nessun dialogo tra Salvini e Di Maio.
Un simile accordo e un simile governo sembrava impossibile alcuni giorni addietro, ma con l’assenso all’esecutivo di Berlusconi e di Forza Italia che non voterà la fiducia ma nemmeno si opporrà alla sua nascita, Di Maio e Salvini forse oggi stesso o domani saliranno al Quirinale per dire al Presidente che hanno trovato un accordo e per ricevere possibilmente già un incarico per formare il governo.
Chi sarà il Presidente designato?
Chi saranno i nuovi Ministri?
Ancora non hanno trovato nessun accordo e già sono incominciate le prime grane, le prime scaramucce.
La trattativa appena incominciata potrebbe incagliarsi sul nascere.
Un proverbio nostrano così recita:- Mo ti vuogliu cane curcio a pilare su ristucciu!- Adesso che Berlusconi ha fatto un passetto indietro non ci sono più alibi, dovranno per forza concretizzare tutti i progetti fatti finora.
O faranno il governo o si andrà al voto.
E la responsabilità questa volta sarà solamente di Salvini e Di Maio, di questi due personaggi che a tutti i costi vogliono governare l’Italia e che per due mesi si sono beccati a vicenda e ci hanno riempito la testa di slogan, di contumelie, di obiettivi, di strutture ministeriali, di euro che bisogna abolire, di Europa che bisogna cambiare, di programmi snelli, di emigrazione incontrollata, di reddito di cittadinanza, di flat tax, di conflitti di interessi, di latte e di miele che dovrebbe scorrere dalle pubbliche fontane, del lupo e dell’agnello che dovrebbero pascolare insieme.
Ora dovranno sedersi attorno ad un tavolo e parlare seriamente di cose serie. Non siamo più in campagna elettorale e le promesse lasciamole perdere. Hanno fatto il loro tempo.
Bisogna parlare di un programma snello, serio da realizzare, di piccole cose buone da fare, di nomi dei Ministri competenti ed onesti, della premiership.
Il Presidente del Consiglio dovrà essere una persona affidabile, esperta, competente, conosciuta in Italia ed in Europa. E qui viene il bello. Io voglio gli Esteri ed io voglio gli Interni. Io voglio il Lavoro e io voglio la Difesa.
Ora si comincerà a fare sul serio. E Mattarella non darà via libera se i nomi non lo convinceranno. Comunque prima che questa sera il sole tramonti forse si conoscerà il nome del prossimo Presidente del Consiglio.
Speriamo che sia per la prima volta nella storia della Repubblica una donna. Io me lo auguro.
Ma se l’accordo dovesse saltare per alcuni cavilli sorti all’ultimo momento Salvini e Di Maio farebbero una figuraccia che la pagherebbero a caro prezzo.
Il fallimento, l’impossibilità, l’incapacità di trovare una intesa tra due forze politiche alquanto diverse tra di loro cadrà soltanto su di loro e non potranno più usare come alibi il divieto di Berlusconi, il quale, questa volta, mettendo da parte tutto il suo orgoglio, pur di non spaccare Forza Italia e la coalizione di centrodestra, di non mettere soprattutto in difficoltà la sua azienda, ha detto “Sì” alla formazione di un nuovo Governo formato soltanto dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle.
di Francesco Gagliardi
L’altra sera il Presidente della Repubblica On. Mattarella è apparso in televisione e ha detto agli italiani che i politici che sono in Parlamento non hanno trovato nessun accordo per la formazione del nuovo governo della XVIII legislatura.
Ha, quindi, proposto un Governo di tregua, neutrale, di servizio, transitorio che dovrà durare al massimo fino a Natale dopo aver votato la manovra di bilancio.
E per evitare di far nascere ambizioni politiche in seno al nuovo esecutivo chiederà al Primo Ministro incaricato e ai vari Ministri di non candidarsi alle prossime elezioni politiche.
Arrivati a questo punto c’è davvero il rischio che per la prima volta nella storia della repubblica una legislatura finisca prima di cominciare.
E così pure il mandato di Gentiloni di restare in carica per il disbrigo degli affari correnti debba considerarsi esaurito.
A portare alle elezioni non potrà essere un governo con parlamentari eletti cinque anni fa e di parte, espresso da una maggioranza parlamentare che non c’è più.
Ma Di Maio e Salvini vogliono le elezioni subito, possibilmente anche a giugno.
Mattarella questa volta è rimasto solo.
Per un Governo di tregua ha detto “Sì” soltanto Renzi e il Pd, per ovvi motivi, perché sanno che dalle urne di giugno o di luglio può uscirne solo un massacro.
Forza Italia, invece, ha fatto sapere di preferire il voto in autunno.
E subito è arrivata una severa minaccia dalla Lega.
Se Berlusconi appoggerà un Governo voluto dal Presidente Mattarella la coalizione del centrodestra verrebbe meno.
E proprio questo vorrebbe Matteo Salvini: dare la colpa a Silvio Berlusconi di essere venuto meno alla parola data e avviare così, subito, con i 5 Stelle, la formazione di un nuovo governo stabile e duraturo.
Proprio questo sta aspettando Salvini dopo che Berlusconi si è rifiutato di fare un passettino a lato come chiesto con insistenza da Grillo e da Di Maio.
E intanto continuano in segreto i contatti tra Lega e Movimento 5 Stelle.
Salvini e Di Maio auspicano, desiderano di formare un Governo politico.
Spazi ce ne sono e spazi di manovra ce ne potrebbero ancora essere, perché nessuno vuole un Governo tecnico ad eccezione del Pd e molti Deputati e Senatori di centro, di destra e di sinistra non vogliono tornare a casa.
Sono passati diversi anni dall’ultimo Governo tecnico di Monti e ancora oggi gli italiani ne stanno pagando le conseguenze, vedi legge Fornero.
Ma per formare un governo politico Berlusconi dovrebbe mettersi da parte e dare l’appoggio esterno ad un Governo formato dalla Lega e dal M5S.
Questa richiesta è stata respinta e la capogruppo Forza Italia alla Camera l’On. Gelmini l’ha definita irricevibile. E quindi? Si aspetta la mossa che farà Mattarella fra due giorni.
Allora è tutto finito per davvero? No. Lega e M5S sperano ancora al miracolo.
Aspettano un segnale da Silvio Berlusconi che non vuole le elezioni a luglio.
Vorrebbero stanarlo, terrorizzarlo, spronarlo a concedere almeno l’appoggio esterno o l’astensione per far partire un governo politico ed evitare un governo tecnico ed elezioni.
Ma Berlusconi da uomo politico scaltro e navigato fa sapere che non ci sarà nessun voto a favore di un governo tecnico e neppure un appoggio esterno ad un governo Lega e M5S senza contropartite, e anche perché Forza Italia non può accettare nessun veto.
Se il Cavaliere si piegasse ai voleri del Movimento 5 Stelle sarebbe avvantaggiato solo Salvini il quale potrebbe presentarsi al tavolo dei negoziati come leader di tutto il centrodestra, altrimenti, senza Berlusconi, farebbe da stampella di minoranza ad un esecutivo dominato da Di Maio.
di Francesco Gagliardi
Uno dei passaggi sicuramente più difficili da fare per un giovane diplomato è quello che lo porterà a chiedersi come scegliere l’università che possa soddisfare sia la sua voglia di conoscenza, sia la sua necessità di trovare un lavoro.
Infatti, a diciotto anni si può essere ancora piuttosto indecisi, e la scelta del successivo corso di studi può davvero mettere in crisi.
Esistono sicuramente dei sistemi grazie ai quali orientarsi al meglio, e soprattutto mediante i quali cercare di trovare la propria strada.
Come scegliere l’università in modo semplice
Se vi state chiedendo come scegliere l’università da frequentare sappiate che siete in buona compagnia!
Infatti, la maggior parte dei neodiplomati si trova ad affrontare il medesimo dilemma che può portare anche ad avere grandi dubbi e a non sapere in quale direzione andare.
In primo luogo, sarà comunque necessario sapere che la scelta dell’ateneo non vincolerà la vostra vita per sempre. Oggi, infatti, una laurea è sicuramente necessaria per lavorare, ma spesso sarà possibile anche svolgere il proprio mestiere in settori non direttamente collegati ad essa.
Inoltre, vedendo come solo il trenta percento degli iscritti alle università arriva alla laurea, sarà necessario cercare di prediligere un percorso di studi che vi convinca a pieno, piuttosto che uno imposto dai genitori o dalle necessità di carriera.
Come scegliere l’università passo per passo
Ora vediamo quelli che possono essere alcuni passaggi grazie ai quali potrete scegliere la vostra università in modo più sereno, ma anche più consapevole:
• Informarsi
Iniziare ad informarsi sulle facoltà esistenti vi consentirà di conoscere quali saranno le proposte presenti sul “mercato”.
Non limitatevi a quelle presenti vicino a casa vostra, in quanto potreste sempre diventare studenti fuori sede oppure seguire i corsi delle università telematiche, presenti sempre di più anche in Italia.
• Avere degli obiettivi
Pensate a ciò che vorreste fare da grandi: è ovvio che se volete fare il medico dovrete iscrivervi a medicina, ad esempio!
• Seguire le proprie attitudini
Cercate di essere realisti e di fare un piccolo esame di voi stessi: quali sono i campi nei quali siete più bravi e quelli, invece, nei quali non eccellete affatto? Qualora non vi piaccia la matematica dovreste evitare le facoltà scientifiche, ad esempio.
Ovviamente, nei diversi percorsi universitari potrete sempre trovare delle materie che vi piaceranno di meno rispetto ad altre, ma nel complesso l’università dovrà rispettare la vostra indole.
• Pianificare il futuro
A seconda del mestiere che volete fare potrebbero essere necessari più o meno anni di università. Esistono percorsi più lunghi, come quello in medicina o in giurisprudenza, mentre altri che possono consentirvi di lavorare già con la laurea triennale.
Cercate, quindi, di capire anche per quanto tempo potreste essere in grado di impegnarvi a studiare
.•Partire dalla base scolastica
Nel valutare il percorso universitario dovrete anche prendere in considerazione il vostro background a livello di conoscenze scolastiche.
Ovviamente, non vi sarà interdetto un percorso particolare solo perché il vostro diploma non rientra nella medesima area formativa, ma dovrete cercare di capire se gli scogli che potrete incontrare siano per voi superabili.