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A Luglio alle urne o al mare?

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L’altra sera il Presidente della Repubblica On. Mattarella è apparso in televisione e ha detto agli italiani che i politici che sono in Parlamento non hanno trovato nessun accordo per la formazione del nuovo governo della XVIII legislatura.

Ha, quindi, proposto un Governo di tregua, neutrale, di servizio, transitorio che dovrà durare al massimo fino a Natale dopo aver votato la manovra di bilancio.

E per evitare di far nascere ambizioni politiche in seno al nuovo esecutivo chiederà al Primo Ministro incaricato e ai vari Ministri di non candidarsi alle prossime elezioni politiche.

Arrivati a questo punto c’è davvero il rischio che per la prima volta nella storia della repubblica una legislatura finisca prima di cominciare.

E così pure il mandato di Gentiloni di restare in carica per il disbrigo degli affari correnti debba considerarsi esaurito.

A portare alle elezioni non potrà essere un governo con parlamentari eletti cinque anni fa e di parte, espresso da una maggioranza parlamentare che non c’è più.

Ma Di Maio e Salvini vogliono le elezioni subito, possibilmente anche a giugno.

Mattarella questa volta è rimasto solo.

Per un Governo di tregua ha detto “Sì” soltanto Renzi e il Pd, per ovvi motivi, perché sanno che dalle urne di giugno o di luglio può uscirne solo un massacro.

Forza Italia, invece, ha fatto sapere di preferire il voto in autunno.

E subito è arrivata una severa minaccia dalla Lega.

Se Berlusconi appoggerà un Governo voluto dal Presidente Mattarella la coalizione del centrodestra verrebbe meno.

E proprio questo vorrebbe Matteo Salvini: dare la colpa a Silvio Berlusconi di essere venuto meno alla parola data e avviare così, subito, con i 5 Stelle, la formazione di un nuovo governo stabile e duraturo.

Proprio questo sta aspettando Salvini dopo che Berlusconi si è rifiutato di fare un passettino a lato come chiesto con insistenza da Grillo e da Di Maio.

E intanto continuano in segreto i contatti tra Lega e Movimento 5 Stelle.

Salvini e Di Maio auspicano, desiderano di formare un Governo politico.

Spazi ce ne sono e spazi di manovra ce ne potrebbero ancora essere, perché nessuno vuole un Governo tecnico ad eccezione del Pd e molti Deputati e Senatori di centro, di destra e di sinistra non vogliono tornare a casa.

Sono passati diversi anni dall’ultimo Governo tecnico di Monti e ancora oggi gli italiani ne stanno pagando le conseguenze, vedi legge Fornero.

Ma per formare un governo politico Berlusconi dovrebbe mettersi da parte e dare l’appoggio esterno ad un Governo formato dalla Lega e dal M5S.

Questa richiesta è stata respinta e la capogruppo Forza Italia alla Camera l’On. Gelmini l’ha definita irricevibile. E quindi? Si aspetta la mossa che farà Mattarella fra due giorni.

Allora è tutto finito per davvero? No. Lega e M5S sperano ancora al miracolo.

Aspettano un segnale da Silvio Berlusconi che non vuole le elezioni a luglio.

Vorrebbero stanarlo, terrorizzarlo, spronarlo a concedere almeno l’appoggio esterno o l’astensione per far partire un governo politico ed evitare un governo tecnico ed elezioni.

Ma Berlusconi da uomo politico scaltro e navigato fa sapere che non ci sarà nessun voto a favore di un governo tecnico e neppure un appoggio esterno ad un governo Lega e M5S senza contropartite, e anche perché Forza Italia non può accettare nessun veto.

Se il Cavaliere si piegasse ai voleri del Movimento 5 Stelle sarebbe avvantaggiato solo Salvini il quale potrebbe presentarsi al tavolo dei negoziati come leader di tutto il centrodestra, altrimenti, senza Berlusconi, farebbe da stampella di minoranza ad un esecutivo dominato da Di Maio.

di Francesco Gagliardi

Redazione TirrenoNews

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