Leader nel continente europeo nel settore dei trasporti a temperatura controllata, Lamberet è diventato distributore di Melform per l'Italia: l'azienda da più di mezzo secolo si occupa dello studio e dello sviluppo di contenitori amovibili refrigerati e isotermici destinati alla logistica biomedicale, alla logistica alimentare e alla ristorazione. Il costruttore transalpino vanta la leadership nel suo ambito di riferimento nel nostro Paese, e a livello mondiale è in crescita da otto anni di seguito, avendo superato nel 2017 gli obiettivi di vendita chiudendo un bilancio dalle prospettive rosee.
L'accordo che è stato raggiunto con questa partnership inedita rappresenta la dimostrazione dell'intenzione del marchio di non fermarsi: Melform è da tempo una garanzia di alti standard di sicurezza che si traducono in qualità ed eccellenza, complice il suo catalogo di proposte che include un ricco assortimento di accessori e di contenitori per il food service, con un range di regolazione delle temperature che va da un minimo di 25 gradi sotto zero a un massimo di 40 gradi e una capacità variabile compresa tra i 20 e i 150 litri. Insomma, qualsiasi necessità in tema di trasporti a temperatura controllata può essere soddisfatta, sia che si parli dei piatti caldi per la ristorazione, sia che si tratti di surgelati.
La distribuzione dei contenitori isotermici forniti da Melform estende ancora di più le potenzialità del trasporto a temperatura controllata. Sono tre le temperature differenti con cui possono essere allestite le casse frigo Lamberet: ciò vuol dire che nello stesso carico è possibile trasportare il secco a una temperatura di 8 gradi, il fresco a una temperatura di 4 gradi e i surgelati a 20 gradi sotto zero. Ma la partnership con Melform va oltre: sulle casse, infatti, possono essere trasportati prodotti a qualunque temperatura compresa tra i 40 gradi e i 25 gradi sotto zero, anche in quantità limitate. Ciò costituisce un vantaggio significativo, per esempio, per le società di catering che hanno la necessità di trasportare dal caldo al freddo. Viene naturalmente rispettato l'apparato normativo in vigore, come dimostra l'omologazione NF Hygiène Alimentaire. Inoltre i contenitori Melform hanno dimensioni e capacità differenti, così da potersi adeguare a qualunque richiesta e alle esigenze più varie da parte della clientela.
Tra le altre aziende che si occupano di trasporti a temperatura controllata, non si può dimenticare DSS Trasporti: il sito web www.dsstrasporti.it è un punto di riferimento fondamentale per chiunque sia in cerca di informazioni in proposito
Ha chiesto ad un connazionale una "bionda" ma lui si è rifiutato di dargliela.
Da qui l'aggressione al collo e la richiesta di consegnargli i soldi che aveva addosso.
All'arrivo della polizia ha sferrato un calcio alla tibia ad uno degli agenti
Una sigaretta negata all'origine di una violenta rissa scoppiata al Foto Italico tra due tunisini che si è conclusa con un arresto per rapina aggravata, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
A finire in manette Harchi Mongi, cinquantenne pregiudicato ed irregolare in Italia.
I poliziotti del commissariato Oreto-Stazione hanno notato i due uomini litigare mentre effettuavano un posto di controllo a pochi metri da loro.
Si sono quindi avvicinati per bloccarli e identificarli.
Mentre gli agenti tentavano di separare i due, il 50enne si è scagliato contro i poliziotti, sferrando un calcio alla tibia di uno degli agenti.
La vittima, trentaduenne, ha raccontato che il connazionale gli ha chiesto una sigaretta e lui si è rifiutato di dargliela.
A quel punto gli si sarebbe scagliato contro, afferrandolo per il collo e minacciandolo di morte gli avrebbe ordinato di consegnargli non solo le sigarette, ma anche il vino che teneva dentro un sacchetto per la spesa e tutti i soldi che aveva addosso.
L'uomo arrestato è stato accompagnamento al Pagliarelli.
PalermoToday
Marzano Appio, il paese dei boschi e delle castagne, ha fatto dell’accoglienza dei migranti il suo vanto.
Fino a ieri. Quando un ragazzo del Gambia, ospite di un centro di permanenza temporanea, con sede nell’ex caserma dei carabinieri, è stato sorpreso in compagnia di un bambino di sei anni, del posto, in atteggiamenti compromettenti.
Ora è accusato di violenza sessuale ai danni di un minore e da ieri si trova rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
«E pensare che abbiamo ospitato questi giovani stranieri nelle nostre case», dicono i cittadini.
Visi duri, delusi, quelli degli abitanti di Marzano. E da due giorni, è un continuo guardarsi le spalle, in paese.
La violenza si è verificata mercoledì sera.
Il bambino è stato avvicinato dal ragazzo - ospite del centro di accoglienza gestito da una cooperatiiva - con il pretesto di recuperare un pallone con cui il piccolo stava giocando il piazza Mercato, davanti a una gelateria.
E proprio il titolare della gelateria, uscendo dal locale, ha trovato il piccolo in compagnia del ventenne. Il bambino stava palpeggiando il ragazzo nelle parti intime, spinto dalle sue mani.
Le urla del gestore della gelateria e della madre del bambino hanno attirato la piccola folla in piazza. Qualcuno ha telefonato ai carabinieri della locale stazione, altri hanno bloccato il ragazzo che, intanto, ha cercato di opporre resistenza.
Sul posto sono giunti i carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca. Dopo una notte di interrogatori e verbali, il giovane gambiano è stato trasferito nel carcere di Santa Maria in isolamento.
Il fermo di polizia giudiziaria dovrà però essere convalidato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale che, entro oggi, dovrebbe decidere.
«Ci troviamo di fronte a una situazione esplosiva», tuonano dai banchi dell’opposizione in consiglio comunale.
Il sindaco Eugenio Ferrucci ieri ha preferito non parlare.
«C’entrano poco i Comuni in questa logica dell’ospitalità», spiegano però dalla maggioranza.
«I tre alloggi forniti per l’accoglienza sono il frutto di contratti fra privati e cooperative».
Da ieri, piazza Mercato è vuota.
I bambini non sono scesi in strada per giocare al pallone, come ogni sera di primavera: «Qui adesso abbiamo paura», dicono i genitori
di Marilù Musto IlMattino.Caserta