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Da una pare leggiamo “Immigrato prende a schiaffi Silvia Covolo, parlamentare della Lega”

Questo l’articolo: “La follia, ora si arriva all’aggressione in strada.

Uno schiaffo in pieno volto mentre si trovava alla stazione di Padova ad opera di un uomo di colore. E’ l’assurda aggressione subita dalla neoparlamentare della Lega, Silvia Covolo, come racconta in un post su Facebook l’ex sindaco della città, Massimo Bitonci, che era con lei.

Il post – poi rimosso- recitava così.

«Qualche minuto fa in stazione dei treni a Padova Silvia Consolo, neo parlamentare, mentre stava uscendo, assieme al sottoscritto e Germano Rachella (noi due 10 metri più avanti) è stata picchiata con uno schiaffo in pieno volto da un uomo di colore che sono riuscito a fotografare – scrive Bitonci che al post aveva allegato anche la foto del presunto aggressore –

Dopo lo schiaffo é scappato assieme ad altri 2 sempre stranieri di colore.

Abbiamo fermato ed avvisato due agenti della Polizia Locale, che stanno effettuando le indagini.

Su un altro giornale leggiamo:

Schiaffo all'onorevole Covolo, il profugo si difende: "Stavo solo indicando gli orari dei treni"
Il protagonista della vicenda si chiama Rachid, ha 22 anni ed è ghanese: avrebbe subito chiesto scusa, tanto che ora sta valutando l'eventuale controdenuncia

E, come riporta il "Corriere del Veneto", ha subito chiesto scusa all'onorevole Silvia Covolo dopo averla colpita con uno schiaffo che lui stesso etichetta come "involontario".

La versione di Rachid

Il quotidiano locale ha trovato il profugo proprio sul "luogo del delitto", ovvero la stazione di Padova.

E Rachid ha dato la sua versione, spiegando che avrebbe colpito per sbaglio Silvia Covolo mentre alzava il braccio verso il tabellone per indicare l’orario del treno a un amico in partenza per Bologna.

Il ghanese ha poi spiegato che si è tolto il cappello inginocchiandosi per scusarsi, tanto che l'onorevole Covolo l'avrebbe perdonato.

Un gesto che però, stando al racconto del 22enne, non è bastato a Massimo Bitonci, il quale lo ha immortalato col suo cellulare.

E Rachid starebbe valutando con la sua cooperativa se sporgere una controdenuncia nei confronti dell'ex sindaco di Padova per violazione della privacy.”

….continua…..

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Amici, ci risiamo!

La scuola italiana è arrivata al capolinea.

Col triste e sconcertante episodio che sto per raccontarvi la nostra amata scuola ha toccato il fondo.

Per risollevarsi ci vorranno degli anni.

 

Così non so dove si arriverà.

Siamo ad Alessandria in Piemonte e questo vigliacco episodio lo abbiamo saputo con un mese di ritardo.

E ci è stato finanche nascosto il nome della scuola, della Professoressa e del Dirigente scolastico che non ha preso nessun provvedimento nei confronti dei protagonisti della vile aggressione di una docente disabile della sua scuola. Prima classe di una scuola superiore.

Gli alunni legano le mani ad una professoressa, la prendono a calci e pugni, riprendono l’episodio col cellulare e diffondono il video sui social.

Ora tutta la classe è punita.

La punizione è mite, molto mite, irrisoria direi.

Anche i cittadini di Alessandria la ritengono troppo lieve. Il Consiglio d’Istituto, dopo un mese, ha deciso di punire l’intera classe soltanto con un mese di sospensione ma con l’obbligo di frequenza. Inoltre, nell’ora di ricreazione, dovranno svuotare i cestini dell’immondizia delle altre classi.

L’accaduto ha scatenato le polemiche in città.

Il video pubblicato dai ragazzi è stato poi rimosso, però le immagini della Professoressa legata e presa a calci hanno fatto il giro del Web e tutti in città hanno potuto vedere quello che si era svolto in quella scuola e in quella classe.

Hanno potuto vedere una donna molto gracile legata con una grossa fune alla sedia della cattedra, immobile, che non si lamentava. La docente che ha delle difficoltà motorie era tutta impaurita.

Non ha voluto denunciare l’accaduto alle Forze dell’Ordine e non si conosce il motivo.

Anche il Dirigente Scolastico ha taciuto l’accaduto per più di un mese.

La docente è stata liberata e salvata dalle violenze e dalla furia dei suoi allievi da un alunno di un’altra classe.

Attirato dai rumori, dallo schiamazzo che provenivano dall’aula ha subito avvertito il bidello.

Hanno per primo fatto allontanare gli studenti e poi hanno slegato la povera professoressa.

Ci sono alcune considerazioni da fare.

I ragazzi protagonisti di questo triste episodio di bullismo dovrebbero essere puniti severamente. Dovrebbero rispondere del reato di sequestro di persona e violenze fisiche.

La docente, il Dirigente Scolastico hanno sbagliato a non voler denunciare l’accaduto.

Il fatto era sulla bocca di tutti in città e voler tenere coperto il nome della scuola è sbagliato.

Gli atti di bullismo che si commettono ogni giorno nelle nostre scuole non si combattono col silenzio.

E poi perché la notizia è stata diffusa solo oggi dopo un mese dall’accaduto?

Chi si è voluto proteggere?

La Professoressa, il Dirigente della scuola, il nome della scuola?

Una volta, ai miei tempi e quando io frequentavo la scuola, e l’Italia si scriveva con la lettera maiuscola, per un caso del genere, che allora era inconcepibile, ci sarebbe stata la redazione da tutte le scuole del Regno.

I nostri magistrati che troppo spesso si occupano di ladri che rubano una banana o di una melanzana ( notizia di questi ultimi giorni con un Processo durato lungo 9 anni) non hanno nulla da dire e da fare?

C’è troppo permissivismo in giro e troppa tolleranza anche da parte dei nostri politici.

E le famiglie di questi delinquenti in erba dove sono?

I veri responsabili sono loro che non hanno saputo educare i propri figli.

di Francesco Gagliardi

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Se c’è un parametro che, oggi più che mai, indica, in modo tangibile, il possibile o probabile successo od insuccesso dei politici ad ogni livello territoriale ( comuni, province, regioni, stato), sicuramente è quello della reazione che il popolo elettore ha avuto di fronte alla auto-esaltazione dei risultati raggiunti.

Ne ha parlato il presidente emerito Giorgio Napolitano, nella veste di presidente del Senato, nel suo intervento a palazzo Madama che ha aperto la legislatura, in un passaggio sottolineato dall'applauso dell'Aula. 
Il passaggio più straordinario è quello in cui ricorda che i comportamenti elettorali «hanno mostrato quanto poco avesse convinto l'auto-esaltazione dei risultati ottenuti negli ultimi anni da governi e da partiti di maggioranza»

In sostanza ha proseguito aggiungendo che «Ha contato molto il fatto che i cittadini abbiano sentito i partiti tradizionali lontani e chiusi rispetto alle sofferte vicende personali di tanti e a diffusi sentimenti di insicurezza e di allarme».

Ed è per questo, ha concluso, che «Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo ha determinato un netto spartiacque, a inequivocabile vantaggio dei movimenti e delle coalizioni che hanno compiuto un balzo in avanti clamoroso nel consenso degli elettori e che quindi di fatto sono oggi candidati a governare il paese»

Ed infatti è proprio per questo che «Il partito che nella scorsa legislatura aveva guidato tre governi ha subìto una drastica sconfitta ed è stato respinto all'opposizione». 

Il problema è che Napolitano ha indicato la luna ma la gente a cui è antipatico( o che lo ritiene responsabile di tanti errori fatti in passato) e sono tanti, invece di guardare la luna gli ha guardato il dito.

La verità è che Napolitano ha parlato a tutti gli italiani

E soprattutto a quelli che si sono venduti al potere da chiunque espresso.

Dovunque detenuto.

Ha parlato ai governatori delle regioni.

Ai presidenti delle province .

Ai sindaci.

Dicendo loro: Non vi illudete che con la stampa di regime ( del tipo Minculpop) e con l’auto esaltazione riuscirete ad acquisire consensi. Al massimo potrete comprare o mantenere i Lanzichenecchi ma non vincere le battaglie e tantomeno le guerre! E comunque le armate mercenarie metteranno tutto a ferro e fuoco e lasceranno di voi una immagine ben diversa da quella che avreste voluto diffondere. Ed è certo che chi vi subentrerà potrà non avere remore a sputtanarvi. Glielo chiedono gli elettori stanchi, affamati ed incazzati!

Ecco perché al di là delle ragioni reali che hanno fatto cambiare opinione a Napolitano è bene guardare alla luna non al dito!

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