I carabinieri della compagnia di Casoria hanno arrestato per rapina un 23enne della Guinea già noto alle forze dell'ordine.
Lungo via Duca d'Aosta, il giovane ha preso di mira una 20enne.L'ha aggredita alle spalle stringendola con violenza per impossessarsi del suo cellulare.
Poi si è dato alla fuga ma alcuni passanti lo hanno inseguito e bloccato.
I militari lo hanno arrestato e portato a Poggioreale
Da Ilmattino
Notte di paura sull'A1 tra Firenze e Bologna per un tir con i freni rotti che stava trasportando pasta fresca, destinata alla grande distribuzione del nord Italia.
È accaduto avantieri quando l'autista, un 46enne originario di Napoli, si è accorto di un'avaria al semiasse che gli impediva di frenare.
Quel bisonte della strada stava viaggiando sulla variante di valico a 80 km/h lungo un tratto in leggera discesa e il conducente, preso dal panico, con il cellulare ha chiamato la polizia dicendo che con quel guasto, provando a frenare con il pedale o aiutandosi con il freno motore, avrebbe rischiato di cappottarsi con il tir e coinvolgere tutti gli altri veicoli vicini.
Dalla centrale operativa della Polizia Stradale di Firenze, che aveva il quadro della situazione su quel tratto di autostrada, lo hanno rassicurato dicendogli che gli avrebbero sgomberato la strada davanti fino a Sasso Marconi e creato un cuscinetto dietro, per tenere distanti gli altri mezzi in un raggio di 500 metri.
E così è stato, tant’è che due pattuglie della Sottosezione di Pian del Voglio (BO) hanno intercettato il camion e si sono date un gran da fare per creargli il vuoto tutt’intorno.
I poliziotti hanno allertato anche Società Autostrade per l’Italia, che ha posizionato i mezzi della manutenzione da Firenzuola fino a Sasso Marconi, in modo da segnalare il pericolo con i pannelli luminosi.
Dopo circa mezz’ora l’autista del TIR, che era rimasto per tutto il tempo in contatto telefonico con la Polstrada, ha ricevuto l’ok dalla centrale operativa per iniziare lentamente le manovre di riduzione della velocità.
Lui ha vinto la paura e preso coraggio, anche perché davanti non c’era nessuno e dagli specchietti vedeva i lampeggianti blu della Stradale.
L’operazione ha avuto successo, tant’è che è riuscito a fermare la corsa del mezzo sul piazzale del casello di Sasso Marconi.
Quando è sceso dalla cabina di guida era sfinito e tutta l’adrenalina che aveva in corpo l’ha sfogata abbracciando i quattro poliziotti accorsi in suo aiuto e richiamando al telefono quelli della centrale operativa, che non lo avevano lasciato solo neppure per un istante.
Prima di andare via l’uomo ha voluto scattare una foto ricordo insieme ai suoi soccorritori .
Dailmattino
Ancora una volta, amici, ci dobbiamo occupare dei furbetti del cartellino, questa grande piaga che nessuno è riuscito a sconfiggere.
Questa volta è stata una moglie gelosa a
incastrare gli impiegati infedeli che lasciavano il posto di lavoro e andavano dal parrucchiere, accompagnavano i figli a scuola, andavano a fare la spesa.
La moglie di un impiegato di Palermo presso l’Assessorato alla Salute, sapendo che il marito non era in servizio e credendo che se la spassasse con un’altra donna, ha denunziato il fatto alla Guardia di Finanza.
E così sono stati scoperti 42 impiegati infedeli, truffaldini, undici dei quali sono finiti agli arresti domiciliari e tutti dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di truffa aggravata, accesso abusivo al sistema informatico false attestazioni e certificazioni.
Molti di loro risultavano regolarmente in servizio, ma erano altrove, poi si recavano al lavoro con circa 3 ore di ritardo.
I colleghi avevano, però, timbrato il cartellino per loro.
Figuravano regolarmente in servizio, ma la loro stanza era vuota.
Addirittura una convivente di un impiegato si intrufolava nell’Assessorato e firmava il cartellino per lui.
Ma i dirigenti e l’Assessore non si erano accorti di nulla?
Possibile?
Ora, però, che sono stati incastrati, grazie all’opera della Guardia di Finanza, la Regione Sicilia si costituirà parte civile e avvierà le procedure di licenziamento.
Quante storielle abbiamo dovuto ascoltare fino ad oggi e quanti commenti abbiamo dovuto leggere.
I furbetti del cartellino l’hanno fatta sempre franca, perché sia la Magistratura che i Sindacati sono stati sempre magnanimi con loro.
Non mi sorprende tanto la truffa e l’assenteismo dai posti di lavoro, ma il silenzio dei responsabili del personale, dei loro superiori.
Cosa fanno?
Cosa dirigono?
Cosa dicono?
Possibile che continuamente ci dobbiamo occupare di truffe perpetrate ai danni dello Stato, delle Regioni, delle Provincie e dei Comuni?
Se nessuno riesce a fare niente, se nessuno riesce a fermare questi furbetti, allora sarebbe meglio ridurre l’organico del personale dei vari uffici.
Funzioneranno lo stesso e forse ancora meglio.
Questa gente deve essere licenziata in tronco se davvero si vuole debellare questa piaga.
Non é possibile che ancora oggi si ripetano fatti così eclatanti che fanno arrabbiare la popolazione e anche i tanti giovani alla ricerca della prima occupazione.
Quando questi furbetti vengono scoperti hanno la faccia tosta di giustificarsi in questo modo:- Così fan tutti e così abbiamo fatto anche noi -.
Bella giustificazione,non c’è che dire.
Ma se tutti facessero davvero così allora sarebbe meglio chiudere gli uffici e mandare tutti gli impiegati a casa.
La macchina amministrativa funzionerebbe lo stesso e loro, a fine mese, potrebbero riscuotere lo stipendio tranquillamente alle Poste Italiane.