
Lo sappiamo tutti( tranne loro) che Equitalia è l'ente più odiato dagli italiani.
Ed ora a rallegrare (un poco, almeno) tantissimi italiani ( calabresi soprattutto) arriva la notizia che Equitalia dal 1 luglio chiude 5 uffici:
Provincia di Cosenza:
-Acri
-Rogliano.
Provincia di Crotone:
-Mesoraca.
Reggio Calabria:
-Bagnara Calabra
-Cinquefrondi.
Ora preghiamo tutti perché chiudano man mano tutti gli altri uffici fino alla chiusura totale di Equitalia( e soprattutto votiamo tutti quel partito che si impegna a chiuderla).
Beh, ormai è certo. Google ha grossi limiti e se continua così troverà molti denigratori. Ora è successo nientemeno che a Dagospia. Che cosa? Ecco, per circa 24 ore gli internauti che provavano a collegarsi al famoso portale di Roberto D'Agostino si trovavano l’annuncio : “Dagospia è un sito malevolo e potrebbe danneggiare il tuo computer»
Un blocco improvviso che i browser motivavano con la presunta presenza di malware.
Presunta è dir poco, dato che da Dagospia, oltre a parlare di «danno enorme», fanno sapere che il sito era assolutamente pulito: «Il malware non l'ha trovato né Telecom (ovvero il server) né il webmaster, né qualunque antivirus usato dai nostri lettori». E’ vero che bastava cliccare su "procedi comunque".
Già ma se non c’era alcun virus perché Dagospia sia finito tra i siti considerati "pericolosi" da Google?
Ed ecco lì incredibile!
“A quanto pare basta che un gruppo di persone si metta d'accordo e segnali che un sito è malevolo affinché Google intervenga bloccandolo preventivamente”
Poi sono i gestori a dover chiedere di tornare "accessibili".
Già ma perché qualcuno dovrebbe segnalare a Google che un sito è malevolo?
Due, almeno, le possibili ragioni.
La prima è la concorrenza verso altri siti
La seconda è la pubblicazione di notizie “scomode” per qualcuno
Ora il portale di D'Agostino è ritornato accessibile.
Troppo famoso. E poi ecco cosa ha dichiarato: « Siamo stati segnalati come sito dannoso ma non lo siamo. Qualcuno si è incazzato per un articolo scomodo. Sappiamo che le segnalazioni sono arrivate per un articolo pubblicato ieri, molto scomodo per alcuni (quello sui derivati?, ndr). Stiamo risolvendo il problema, continuate a navigare su Dagospia».
E Google si è così giustificato: “ Per aiutare a proteggere gli utenti dai rischi del malware, utilizziamo scanner automatici che perlustrano costantemente il nostro indice per individuare malware e tentativi di phishing. Le pagine che sono identificate come potenzialmente dannose da questi scanner vengono segnalate con un avviso agli utenti che cercano di vistare il sito. Noi notifichiamo il problema ai webmaster e lavoriamo con loro per offrire informazioni e risorse che li possono aiutare a ripulire i loro siti».
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Sembra una ovvietà lapalissiana. I Forestali ,infatti, sono gli operai delle foreste e le foreste sono tutte foreste, quindi eguali. Ovvio che lo siano anche i Forestali.
Questo si! Ma c’è un altro fatto che sembra accomunare i Forestali del Nord e del sud: provate a leggere questa nota inviataci da “p.nuvoletta” e letta: http://www.veronasera.it/cronaca/dpinendenti-comunita-montana-lessinia-bar-orario-lavoro-20-aprile-2013.html
“Dipendenti della Comunità montana della Lessinia pizzicati al bar durante l'orario di lavoro.
Il presidente Paolo Garra aveva già esortato i funzionari pubblici a non assentarsi dal posto di lavoro ma non tutti hanno raccolto l'invito e i carabinieri sono entrati in azione in seguito ad una denuncia.
Un episodio di malcostume che farà sicuramente discutere quello verificatosi tra i dipendenti della Comunità montana della Lessinia.
Pare infatti che alcuni impiegati abitualmente si recassero al bar in piazza Chiesa a Bosco Chiesa nuova per prendere un caffé subito dopo aver timbrato il cartellino e quindi in orario di lavoro. Questa abitudine però ha attirato l'attenzione dei carabinieri di Verona, che inizialmente si sono presentati al bar in borghese, poi, una volta appurata la situazione, è arrivata anche la pattuglia in divisa.
A questo punto i militari hanno chiesto ai tre dipendenti della Comunità montana di fornire le proprie generalità e, sicuri di aver trovato le persone che stavano cercando, li hanno poi invitati a seguirli in caserma, dove sono stati trattenuti per quattro ore.
La notizia si divulga in fretta nella zona e viene allertato il sindaco di Cerro Veronese Paolo Garra, che ricopre anche la carica di presidente della Comunità montana. Garra aveva già provato di persona a mettere un freno a questa situazione, inviando una nota a tutti i lavoratori dove li esortava a non abbandonare il posto di lavoro durante l'orario d'ufficio. Ma tre dei 16 dipendenti a quanto pare hanno preferito non rinunciare a questa abitudine.
Arrivato alla stazione dei carabinieri, il sindaco afferma di aver ricevuto egli stesso delle lettere che dove i cittadini si lamentavano della situazione e gli stessi militari avrebbero replicato che l'operazione sarebbe partita in seguito ad una denuncia firmata e circostanziata.
Due giorni dopo, mercoledì, i militari decidono di fare un altro sopralluogo nel bar di piazza Chiesa e vi trovano due dei tre dipendenti portati in caserma il lunedì. Il presidente della Comunità montana Garra ha affermato che verranno presi provvedimenti nei confronti degli assenteisti una volta che saranno comunicati gli esiti delle indagini.”
NdR. Che il bar sia nella foresta?