Beh, ormai è certo. Google ha grossi limiti e se continua così troverà molti denigratori. Ora è successo nientemeno che a Dagospia. Che cosa? Ecco, per circa 24 ore gli internauti che provavano a collegarsi al famoso portale di Roberto D'Agostino si trovavano l’annuncio : “Dagospia è un sito malevolo e potrebbe danneggiare il tuo computer»
Un blocco improvviso che i browser motivavano con la presunta presenza di malware.
Presunta è dir poco, dato che da Dagospia, oltre a parlare di «danno enorme», fanno sapere che il sito era assolutamente pulito: «Il malware non l'ha trovato né Telecom (ovvero il server) né il webmaster, né qualunque antivirus usato dai nostri lettori». E’ vero che bastava cliccare su "procedi comunque".
Già ma se non c’era alcun virus perché Dagospia sia finito tra i siti considerati "pericolosi" da Google?
Ed ecco lì incredibile!
“A quanto pare basta che un gruppo di persone si metta d'accordo e segnali che un sito è malevolo affinché Google intervenga bloccandolo preventivamente”
Poi sono i gestori a dover chiedere di tornare "accessibili".
Già ma perché qualcuno dovrebbe segnalare a Google che un sito è malevolo?
Due, almeno, le possibili ragioni.
La prima è la concorrenza verso altri siti
La seconda è la pubblicazione di notizie “scomode” per qualcuno
Ora il portale di D'Agostino è ritornato accessibile.
Troppo famoso. E poi ecco cosa ha dichiarato: « Siamo stati segnalati come sito dannoso ma non lo siamo. Qualcuno si è incazzato per un articolo scomodo. Sappiamo che le segnalazioni sono arrivate per un articolo pubblicato ieri, molto scomodo per alcuni (quello sui derivati?, ndr). Stiamo risolvendo il problema, continuate a navigare su Dagospia».
E Google si è così giustificato: “ Per aiutare a proteggere gli utenti dai rischi del malware, utilizziamo scanner automatici che perlustrano costantemente il nostro indice per individuare malware e tentativi di phishing. Le pagine che sono identificate come potenzialmente dannose da questi scanner vengono segnalate con un avviso agli utenti che cercano di vistare il sito. Noi notifichiamo il problema ai webmaster e lavoriamo con loro per offrire informazioni e risorse che li possono aiutare a ripulire i loro siti».
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