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mutuo

 

Acquistare la prima casa, oggi più che mai, comporta sempre più rischi e difficoltà. Con il lavoro sempre più incerto si fa fatica a metter soldi da parte e la possibilità di richiedere mutui, col rischio poi di non poterli pagare, scoraggia ulteriormente quanti decidono di comprare un’abitazione.

Per chi non ne fosse ancora a conoscenza, per venire incontro ai cittadini è stato riavviato nel 2013 il Fondo solidarietà prima casa, gestito da Consap, al quale s’è aggiunta nel 2015 una nuova moratoria che permette la sospensione eventuale del mutuo sulla prima casaper coloro i quali incorrano in difficoltà economiche tali da esser impediti nel pagamento delle rate.

Vediamo allora di capire in cosa consistano e come si possa usufruire sia del Fondo di solidarietà sia della nuova moratoria.

Fondo solidarietà prima casa

Il Fondo solidarietà è uno strumento che permettere la sospensione del pagamento delle rate qualora il titolare del contratto di mutuo dovesse incorrere in eventi o situazioni che gliene impediscano il pagamento. Il fondo permette la sospensione del pagamento per un certo periodo di tempo (quello del 2015, per esempio, prolungava la sospensione per 18 mesi).

Per richiedere l’accesso al fondo beneficiario è necessario si verifichino specifici eventi successivamente alla stipula del contratto di mutuo con la banca.

 Cessazione del contratto di lavoro a tempo indeterminato.

 Termine del contratto di lavoro a tempo determinato.

 Cessazione del lavoro parasubordinato, o di rappresentanza commerciale o d’agenzia.

 Decesso o riconoscimento d’una invalidità civile dell’80%.

È possibile, inoltre, fare appello al Fondo se:

 Il mutuo non è superiore a 280.000 euro.

 L’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) dell’intestatario del mutuo ipotecario non supera i 30.000 euro.

 L’immobile in questione è riconosciuto come prima abitazione e non rientra nelle categorie A1, A8 e A9 presso il catasto (ovvero non sia riconosciuto come abitazione di lusso).

In ultimo, il Fondo è accessibile anche a chi ha già avuto necessità di far ricorso ad analoghe agevolazioni, purché la loro durata non abbia superato i 18 mesi.

Piuttosto, l’accesso al Fondo è precluso a chi:

 Al momento della domanda, risulta in ritardo con i pagamenti per più di 90 giorni.

 Quando sia stata avviata una procedura esecutiva sull’immobile.

Per chiedere la sospensione del mutuo si deve farne domanda presso banca che l’ha erogato, presentandosi con la seguente documentazione:

Documento d’identità valido.

 Certificato ISEE rilasciato dal Caf.

 Lettera di licenziamento (per chi aveva un contratto di lavoro a tempo indeterminato).

 Copia del contratto ed eventuali motivazioni sulla cessazione dell’attività lavorativa.

 Certificazione d’invalidità rilasciata dall’ASL territoriale (in caso di handicap grave).

La domanda per l’accesso al Fondo può essere scaricata dal sito della Consap.

Nuova moratoria 2015

La nuova moratoria, introdotta con la Legge di Stabilità, prevede la sospensione del pagamento della sola quota capitale della rata e lasciando pagare solo gli interessi sui mutui ipotecari per l’acquisto della prima casa. La durata della sospensione è di 12 mesi, scaduti i quali si dovrà tornare a pagare e rate per intero con allungamento del periodo di rimborso. La nuova moratoria, inoltre, non prevede versamento di commissioni o interessi di mora.

Le condizioni per richiedere la sospensione di 12 mesi sono le seguenti:

 Perdita o sospensione del lavoro.

 Grave infortunio.

 Decesso dell’intestatario.

Tale beneficio può essere adoperato da:

 Quanti non hanno ottenuto l’accesso al Fondo di solidarietà prima casa.

 Quanti hanno accumulato un ritardo nel pagamento delle rate fino ad un massimo di 90 giorni.

 Chi ha già beneficiato di analoghi benefici, a patto che la loro sospensione risalga almeno a due anni (24 mesi) antecedenti la presentazione della nuova richiesta.

Ne sono invece esclusi:

 I mutuatari che hanno accumulato un ritardo nel pagamento delle rate superiore ai 90 giorni.

 Se sono state avviate pratiche esecutive sull’immobile ipotecato.

 In presenza di una polizza assicurativa a tutela del rischio di perdita del lavoro che ricopra l’intero ammontare delle rate che si desidera sospendere.

Per fare richiesta della nuova moratoria occorre presentare richiesta presso la banca che ha erogato il finanziamento recando documenti d’identità validi insieme a copia dei documenti che attestino la perdita o sospensione del lavoro o la presenza di un grave infortunio oppure il decesso dell’intestatario.

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antifurto

 

Quando si deve lasciar casa per tempi relativamente prolungati, ad esempio per le vacanze estive, non si è mai sicuri che al ritorno si troverà tutto in ordine come lo si era lasciato; negli ultimi tempi, infatti, i casi di furto in Italia sembrano essere in continuo aumento. Di conseguenza sempre più italiani scelgono di adottare sistemi antifurto nelle proprie case, ma la scelta spesso la si compie con fretta e un po’ di disattenzione, senza prendersi il tempo adeguato per conoscere e valutare i vari tipi di antifurto alla ricerca di quello che meglio si adatti alle proprie esigenze ed alla propria casa.

Per effettuare una scelta, dunque, vanno considerati alcuni elementi di base come le dimensioni della casa, il numero di stanze che la compongono, la presenza di animali in casa, numero di ore d’assenza degli abitanti e così via.

A ciò s’aggiunge anche il prezzo dell’antifurto. Un impianto antifurto è oggi possibile acquistarlo anche online e si possono recuperare dei pratici kit antifurto fai da te completi di wireless, che non richiedono l’ausilio di un tecnico per l’installazione. Ma che sia un kit fai da te oppur un sistema wireless o anche filare, un buon sistema antifurto domestico deve rispondere alle esigenze della casa in cui viene installato, assicurando un buon funzionamento ed una repentina segnalazione alla polizia di una eventuale presenza di ladri in casa.

Ma procediamo dando un rapido sguardo ai vari tipi di antifurto per casa oggi in commercio.

Antifurto domestico filare

L’impianto filare (ovvero dotato di filo) è adatto alle esigenze più varie. L’impianto dovrà essere installato da un tecnico competente e sottoposto una tantum a manutenzione, con relativi costi. Tuttavia, l’impianto ed i pezzi di un sistema filare costano relativamente meno rispetto quelli di un impianto senza fili e l’antifurto viene alimentato dalla corrente domestica.

Antifurto domestico modello wireless

L’antifurto wireless, o impianto senza fili, si basa su collegamenti via radio. Questo antifurto risponde bene alle esigenze di tutte abitazioni, molto flessibile, possiede anche prezzi contenuti e non necessita, per l’installazione, di un tecnico né di muratura, bensì è facilmente reperibile online in semplici kit fai da te. L’antifurto wireless segnala intrusi anche in caso di blackout e resiste tenacemente anche ad opere di manomissione.


Antifurto domestico filare GSM

Il vantaggio dell’antifurto filare GSM è quello di avere una segnalazione diretta ed immediata alla polizia in caso di tentata manomissione dell’impianto. Inoltre le condizioni meteo non causano alcun problema ai sensori dell’antifurto, diversamente da quel che accade agli impianti wireless.

Di converso, una volta posizionati i sensori non sarà più possibile alterarne o cambiarne la posizione, e dunque sarà sempre necessario un sopralluogo e l’ausilio di tecnici specializzati per verificare se e come sia più corretto disporli entro il perimetro dell’abitazione.

Antifurto casa con sistema misto

L’antifurto domestico con sistema misto fonde in sé sia la tecnologia wireless sia quella filare. In pratica il sistema via cavo viene adoperato per gli interni della casa, mentre il wireless viene riservato agli ambienti esterni. Sarà dunque più semplice sostituire eventuali pezzi non funzionanti e si necessiterà del tecnico competente solo per il montaggio dell’impianto e gli interventi di manutenzione.

Il sistema misto risulta essere così un buon compromesso fra praticità e funzionalità, ma è da tener presente la compatibilità poiché il sistema potrebbe risultar difficile da impostare da soli o per apportarvi modifiche.

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Il sonno è un momento importante e va vissuto nel migliore dei modi. Una buona e sana dormita aggiusta l’umore, permette al corpo di riprendersi dalla spossatezza accumulata durante il giorno, scarica lo stress ed evitare anche alcuni disturbi alimentari (eh sì!).

 

Tra i fattori che meglio aiutano a conciliare il sonno, un ruolo importantissimo viene giocato dal materasso. Un buon materasso, adatto alle nostre esigenze, ci permetterà di dormire sonni tranquilli, riprendere le energie, sconfiggere mal di testa cronico ed al contempo migliorare (o quanto meno non aggravare) eventuali disturbi posturali. Va quindi scelto con attenzione: la regola del non accontentarsi facilmente, qui è sacrosanta.

Come scegliere?

Primo: il materasso deve adattarsi a chi lo utilizza. Alcuni preferiscono materassi rigidi, altri soffici, chi soffre il freddo e quindi predilige materassi avvolgenti e caldi, chi invece soffre il caldo e quindi sceglie materassi a molle insacchettate rivestiti in materiali confortevoli; c’è chi soffre di lombalgia, per fare un esempio, e quindi ricerca un materasso adatto al suo problema. E poi va da sé che deve essere antiacaro, antiallergico, antibatterico, ecologico, per non parlar poi del prezzo. Insomma, le caratteristiche da considerare sono molte.

Da questo, si può altresì dedurre che non esisterà mai un materasso che si adatti completamente alle nostre richieste, ma fin dove sia possibile, è bene provare a cercare.

Ricapitolando, innanzitutto si considerino le caratteristiche personali che fan sì che un materasso sia differente da un altro. Un buon materasso dovrebbe permettere di non sacrificare le ore di sonno seguendo le preferenze individuali.

Secondo: deve sostenere il corpo in una posizione neutra, che ne segua le curvature naturali ben distribuendo la pressione esercitata dal peso corporeo (va quindi anche preso in considerazione il proprio peso). Se troppo rigido il materasso solleciterà eccessivamente alcune parti del corpo costringendoci ad una posizione non corretta. Al contrario, se troppo morbido, i punti di pressione del nostro corpo il supporto adeguato, lasciandoci spossati al mattino. Per tale ragione è sempre meglio adottare materassi ergonomici, capaci di adattarsi facilmente alle forme naturali del nostro corpo. Tuttavia, un materasso sufficientemente rigido è da consigliarsi a quanti soffrono di lombalgia.

Quindi la seconda regola è quella di trovare un buon materasso che dia corretto sostegno alla schiena.

Terzo: quello giusto è quello sul quale non si sente alcuna pressione; si deve aver la sensazione di galleggiare in aria. Questo è anche il modo per capire se è tempo ormai di cambiare o meno il nostro vecchio materasso. Secondo gli esperti occorre sempre provare, prima dell’acquisto, rimanendo 10 minuti stesi sul materasso. Se ci si alza senza alcun dolore allora è stato trovato il materasso giusto.

Materassi a molle

I materassi a molle, come dice il nome stesso, sono strutturati su di una serie di molle affiancate l’una all’altra e rivestite di materiali spugnosi e tessuto. Sono attualmente i più diffusi e ne esistono di due tipi: materassi a molle tradizionali (o ortopediche) e materassi a molle insaccate. La variante ortopedica è quella maggiormente presente nelle nostre case; la loro struttura permette una buona ventilazione interna ed offre un buon sostegno alla schiena (soprattutto per chi ha una corporatura robusta). Il materasso a molle insaccate, invece, rappresentano la scelta ideale per chi vuole dormire su un materasso privo di elementi rigidi. Grazie alle sue qualità ergonomiche ben si adatta alle forme del corpo di chi vi riposa e le sue molle ne seguono in piena autonomia la postura; in pratica si adatta al corpo del dormiente.

Nella maggior parte dei casi non v’è rapporto diretto qualità/prezzo, pertanto è possibile trovare questo tipo di materassi anche a prezzi stracciati. Tuttavia occorre fare attenzione ed evitare modelli troppo economici, facili ad affossarsi nel tempo.

Materassi memory foam

I materassi Memory Foam sono realizzati con strati di schiuma (foam) di diverse densità che rispondono oltreché al peso anche alla temperatura corporea; il calore corporeo ammorbidisce il foam facendo sì che questo si adatti nel migliore dei modi alle forme del nostro corpo. Una volta utilizzato, però, questo materasso riprende gradualmente la sua forma originale, garantendone le future prestazioni nel tempo. Offrendo un adeguato sostegno alla schiena, grazie alla consistenza rigida, contribuisce ad alleviare piccoli fastidi alla schiena, agevola il rilassamento dei muscoli e nervi, eliminando contratture e tensioni e il senso di stanchezza che si prova al risveglio quando non si è riposato bene. In fine è ultratraspirante ed impedisce il proliferare di acari o l’accumularsi di polvere.

Lo svantaggio principale del Memory Foam deriva proprio dalla sua caratteristica principale: poiché sensibile al calore per adattarsi alle forme del corpo, difficilmente disperderà il calore stesso procurando notevole caldo nel dormiente (e quindi sconsigliato a chi soffre molto il caldo).

Materassi in lattice

I materassi in lattice sono realizzati in gomma naturale o sintetica, sono molto elastici e ben si adattano al profilo del corpo, favorendo un rilassamento totale della muscolatura e migliora la circolazione sanguigna. Inoltre permette alla colonna vertebrale di mantenere una linea corretta durante le ore di sonno, impedendo il sorgere di mal di schiena al risveglio. Il lattice è un materiale traspirante dunque impedisce il formarsi di acari, muffe e l’accumulo di polvere ed ha anche proprietà battericide; è anche ecologico in quanto prodotto vegetale, riciclabile e biodegradabile.

La rigidità del lattice però non è sempre apprezzata da tutti, quindi se si gradisce un modello più morbido il lattice non è il materasso più adatto.

Materassi gonfiabili

I materassi gonfiabili, in fine, adottano camere piene d’aria in sostituzione delle molle, coperte da uno strato di schiuma. Il loro uso è per lo più rivolto a persone con lesioni al midollo spinale, costretti a letto per tempi molto prolungati. Li si può regolare sì che non esercitino per troppo tempo pressione sullo stesso punto del corpo, evitando il formarsi di lesioni cutanee in pazienti immobilizzati.

Il difetto maggiore di questo modello sta proprio nella difficoltà, talvolta, che si incontra nel regolare l’aria all’interno delle camere.

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