
Il pepe nero è un valido alleato della linea: aiuta a bruciare e grassi e a previene la formazione di cellule adipose
Per mantenersi in forma, per ritrovare quella che nel comune pensare è definita come “linea perfetta”, ovvero per bruciare in modo mirato i grassi in eccesso, si è disposti a tutto, anche a rinunciare ai più piccoli piaceri della tavola. Ma, non tutti sanno che, il pepe nero, presente in tantissime pietanze, quelle che vengono definite proprio come dannose in termini di peso, aiuta proprio ad eliminare i grassi in eccesso, senza troppa fatica.
Mantenere una forma fisica perfetta è molto difficile e tale epica impresa assume una dimensione degna di essere raccontata nei grandi classici del mito greco, quando si va più in là con l’età. Cosa fare? È davvero necessario rinunciare a tutto, diventando schiavi di un pensiero fisso che limita qualsiasi libertà culinaria? No, basta mangiare sano, praticare sport e, magari, stare attenti a quelle che sono le nascoste virtù benefiche di molti cibi.
Dalla Sejong University della Corea del Sud, giunge a noi una notizia molto gustosa: il pepe nero, utilizzatissimo in cucina e troppo spesso etichettato come alimento dannoso, è utilissimo per perdere peso. Infatti, questa spezia è in grado di tenere a bada i grassi e di prevenire la formazione di nuove cellule adipose.
Ecco i benefici del pepe nero
Come riesce il pepe nero ad accelerare la naturale azione brucia grassi? Il merito va alla piperina, sostanza in esso contenuta e che dona quel sapore pungente, tanto amato da milioni di persone. Il pepe nero per dimagrire è utilizzato anche in specifici integratori termogenici, i quali stimolano il metabolismo, trasformando il corpo umano in una vera e propria stufa, che genera calore soprattutto a livello dei tessuti adiposi.
La piperina si presenta, quindi, proprio come la perfetta sostanza (naturale) che spinge tali processi brucia grassi, ottenendo risultati ancor più veloci e sorprendenti.
Tante sono le proprietà terapeutiche e, quindi, i benefici del pepe nero, ma due sono le caratteristiche principali, punti cardine dello studio coreano di cui prima. Oltre che accelerare il metabolismo, il pepe nero favorisce il normale processo digestivo, fornendo un valido aiuto nell’assorbimento intestinale dei nutrienti.
Lo studio
I ricercatori coreani sono partiti proprio da quanto detto in precedenza, cercando di capire in che modo la piperina riuscisse ad eliminare il grasso in eccesso e a bloccare la formazione di nuove cellule adipose.
Questa particolare sostanza contenuta nel pepe nero riesce ad interferire in modo diretto proprio con i geni che portano alla formazione del tessuto adiposo: insomma, riesce a convincere (non si sa se con le buone o con le cattive) tali geni a bloccare la loro normale azione. Inoltre, la piperina è in grado di scatenare una potente reazione a catena dal punto di vista metabolico, utilissima per il controllo dei grassi.
Il pepe nero, da molti condannato, si prende la sua rivincita: gli estratti della piperina rappresentano quanto di più utile esiste in natura per la creazione di rimedi molto efficaci contro il sovrappeso e l’obesità.
Una sostanza davvero molto vivace: una vera e propria peperina, anzi piperina!
Lo stress è una delle principali cause della caduta dei capelli, ma non l’unica: ecco perché perdiamo i capelli.
Eh sì, la caduta dei capelli è uno dei problemi di maggior interesse, soprattutto per chi, sulla carta di identità, ha l’indicazione “M” nella sezione “Sesso”. Lo stress, l’età che avanza, la predisposizione genetica e tanto altro ancora, rientrano tra le principali cause che portano alla perdita dei capelli.
Di storie ce ne sono tante e tutte dipendenti da uno specifico fattore e, allo stesso tempo, tutte accumunate dallo stesso risultato: i tanti amati capelli cominciano a staccarsi dalla testa.
Ormoni e stress giocano un ruolo chiave nella perdita dei capelli, di quei particolari peli che stanno attaccati alla nostra testa, composti perlopiù da proteine. Peli che un tempo avevo lo scopo di proteggere dal freddo una ben precisa parte del corpo e che, ora, a seguito dell’evoluzione umana si sono assottigliati sempre più, arrivando addirittura al punto di cadere, perché ancor più indeboliti.
Ma, è possibile contrastare la caduta dei capelli? Esistono dei rimedi (farmaci o mirati interventi) che permettono di riacquistare il vigore perduto dal capello, riportandolo alla sua naturale funzione, cioè di proteggere la nostra testa? Certo, di soluzioni al giorno d’oggi ne esistono tante e numerosi sono quelli che vi ricorrono, non per garantire protezione alla testa, ma per una semplice questione legata all’estetica.
Andiamo per gradi.
Ecco le principali cause della caduta dei capelli.
Tra le principali cause che portano alla perdita dei capelli vi è sicuramente lo stress: un periodo carico di tensione, fisica e mentale, possono danneggiare il capello nella fase di anagen (prima fase di crescita), non permettendo allo stesso di rinforzarsi e arrivare alla sua ultima fase in cui può mostrare la sua forza e il suo vigore.
Con lo stress aumenta il cortisolo, un particolare ormone prodotto dalle ghiandole surrenali, il quale, se presente ad alti livelli, causa proprio la tanto temuta caduta dei capelli. Una condizione che si manifesta non subito, cioè durante l’elettrico periodo di stress, ma circa 3 mesi dopo.
A concorrere alla caduta dei capelli vi è anche l’alopecia, che dipende maggiormente da particolari condizioni genetiche, nutrizionali e immunologiche, le quali comportano la perdita totale dei capelli.
La forma più diffusa di alopecia è quella definita androgenetica, più comunemente conosciuta come calvizie, che interessa circa il 70% degli uomini. Anche in questo specifico caso, così come avviene nelle condizioni di stress, è tutta colpa di un ormone: un particolare enzima (5alfa-reduttasi) trasforma il testosterone in diidrotestoterone, il quale danneggia gravemente il cuoio capelluto.
Cosa fare per contrastare la caduta dei capelli?
Al giorno d’oggi non esistono rimedi miracolosi per la caduta dei capelli, ma si può contare sul valido aiuto di farmaci che ne possono rallentare il processo e, in alcuni casi, invertirlo.
Ad esempio, il farmaco Minoxidil funziona e attraverso l’applicazione di gocce direttamente sul cuoio capelluto tende a stimolare i bulbi.
Anche la caffeina, secondo recenti studi, è un ottimo alleato per contrastare l’alopecia androgenetica, anche se non tutti gli esperti son concordi sulla sua piena efficacia in ogni specifica situazione di intervento.
Poi, a mali estremi, estremi rimedi: l’autotrapianto di capelli, ormai effettuato con sofisticate tecniche, che si avvalgono della più moderna tecnologia e metodologia di intervento, possono far tornare i capelli al loro posto.
La caduta dei capelli sembra preoccupare più di altre pericolose patologie, forse perché non si riesce proprio a cambiare testa!
Non sempre il SSN si fa carico dei costi relativi ad interventi di chirurgia estetica, ma solo nelle strutture pubbliche è richiesta la “specializzazione”
L’idea del ritocchino invade le menti e sovrasta i pensieri sempre di più persone, che senza pensarci su due volte, decidono di stringere amicizia con il bisturi e sottoporsi a specifici interventi di chirurgia estetica.
Non c’è niente di male nel voler apparire più belli, cercando di raggiungere quel concetto di perfezione assoluta, che tanto ha contraddistinto la civiltà greca degli albori.
Però, è inutile nascondersi dietro un dito, tutti sappiamo che la perfezione non esiste, o meglio, ci sono tanti concetti ben distinti tra loro, tutti uniti nello stesso insieme: tante diverse visioni di un unico astratto concetto.
Tralasciando filosofiche digressioni, è possibile tirare in ballo un sempre attuale modo di dire: “chi bello vuole apparire, un po' deve soffrire”. È questo il succo della chirurgia estetica. Forse, il comune detto potrebbe essere anche allungato: “chi bello vuole apparire, un po' deve soffrire e tanto denaro deve elargire”. Le cifre da spendere per i ritocchini desiderati sono, infatti, davvero alte e molti cercano di approfondire la questione della chirurgia estetica convenzionata.
Quando la chirurgia estetica è convenzionata?
Partiamo subito con una precisazione: gli interventi estetici non sono mai a carico del Servizio Sanitario Nazionale, anche se le quotidiane vicende di cronaca medica ci hanno abituato a particolari casi in cui un intervento di chirurgia estetica è stato mascherato sotto il nome di intervento funzionale. Una procedura largamente usata da tanti professionisti del settore, che hanno portato a creare un grande vuoto nelle casse dello Stato. Non solo: molti chirurghi, facendo passare lo specifico intervento come un intervento funzionale e, quindi, a carico del SSN, si fanno anche pagare (magari con benevoli sconti sul costo totale), così come avviene nel settore privato. Oltre il danno la beffa!
Gli interventi di chirurgia estetica convenzionata, però, esistono e sono interamente a carico del SSN, ma solo quando attorno a loro si chiudono a cerchio una serie di circostanze che li legano a gravi problematiche da risolvere.
Infatti, si può tranquillamente parlare di interventi convenzionati quando il tutto è legato a malformazioni acquisite o congenite, gravi traumi (ad esempio ustioni) o ancora quando ci si ritrova dinanzi a casi di seno tuberoso, labbro leporino, ovvero per correggere gli effetti di un forte dimagrimento (legato ad una precedente condizione di obesità) attraverso, ad esempio, l’addominoplastica convenzionata.
Ma, esistono tanti altri casi in cui il Servizio Sanitario Nazionale si fa carico di interventi di chirurgia estetica, i quali devono tutti necessariamente essere subordinati ad una condizione medica tale da far ritenere opportuno l’intervento.
Quali strutture scegliere?
Una sola precisazione: solo nelle strutture pubbliche è richiesta la specializzazione, mentre nel privato si può operare con il solo titolo di medico-chirurgo, senza aver approfondito le proprie conoscenze attraverso specifici corsi riconosciuti a livello nazionale, ai quali si accede mediante pubblico concorso.
Basta questo per capire e rispondere alla precedente domanda.
I ritocchini, così come siamo abituati a chiamarli, sono interventi molto delicati e che richiedono un bagaglio di conoscenze molto grande, unito a una grande esperienza nel settore.
Una specializzazione, che non si prende per “sentito dire” (molti scelgono il professionista, che subito diventa “di fiducia” seguendo questa particolare procedura) può evitare delle spiacevoli conseguenze.
La chirurgia estetica non è solo apparenza!