
Il sindaco Virginia Raggi ha pubblicato il testo della delibera sul gioco d'azzardo. L'obiettivo è proteggere i luoghi sensibili, cercando di contrastare il fenomeno della ludopatia
Roma passa all'attacco. In un periodo segnato dal forte dibattito sul tema dell'azzardo, il sindaco Virginia Raggi prende posizione dalla parte dei no slot. Con la speranza di contrastare la ludopatia, rendendo per i giocatori compulsivi più difficile l'accesso ai centri di scommesse.
La delibera sul regolamento del gioco è stata pubblicata sul blog del sindaco, che ha sottolineato l'incidenza del fenomeno sulla popolazione romana. Nella capitale infatti sono situate quasi 30 sale, per un totale di 50.000 slot machine. Un numero impressionante, se si considera l'assenza di un casinò. Da sola l'Urbe raccoglie circa un ottavo delle macchinette distribuite sul territorio italiano, piazzandosi al primo posto nella graduatoria nazionale per città. Tutti fattori che ben si sposano con le casse Statali, le quali vengono rimpinguate di circa 4,4 miliardi di euro dalle sole slot. Per questo le leggi contro la proliferazione del gioco d'azzardo non sono ben viste da tutti i partiti: si calcola che nel 2017 lo Stato può perdere 1,3 miliardi di euro con le nuove leggi. Con le nuove disposizioni ministeriali (riduzione delle slot machine per il 30% entro dicembre 2017), il Lazio scenderebbe da un volume di gioco di 5 miliardi a un più modesto 3,5.
Le mosse del sindaco Raggi sono basate su quanto fatto da Lombardia ed Emilia-Romagna negli scorsi mesi. Prima di tutto si punta all'allontanamento dei mini-casinò dalle zone con più persone, a cominciare dal centro storico e dalle zone pedonali. Poi si limita con decisione gli orari in cui sarà possibile utilizzare macchinette automatiche nel settore gambling, come slot machine e videolottery. Solo dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22, escludendo i giorni festivi, nei quali il divieto al gioco rimane assoluto. Naturalmente non si trascura l'allontanamento dei centri di scommesse dai luoghi sensibili, allontanando le slot di almeno 500 metri da scuole, ospedali e zone con servizi di uso comune. Infine si inasprisce la pena per le violazioni alle leggi contro le slot, inserendo la possibilità della revoca della licenza per i recidivi.
La delibera consiliare ha ancora bisogno del beneplacito dei dipartimenti Sviluppo delle attività economiche e attività sociali prima di proseguire il proprio iter. La volontà di rifondare il sistema del gioco d'azzardo rimane forte, nonostante l'opposizione decisa del capogruppo del PD Michela Di Biase, che riconosce il problema ma lo riconduce alla periferia e non al centro di Roma. Nel frattempo si sta muovendo nella stessa direzione anche la Lombardia, con l'assessore regionale Beccalossi che ha da poco annunciato un bando da due milioni di euro per i comuni in grado di effettuare proposte contro la ludopatia. Un'ulteriore dimostrazione di quanto il fenomeno sia vicino a essere contrastato in quasi tutte le zone d'Italia più interessate, con Roma e Milano in testa. Certo bisognerà riuscire a mettere in pratica idee che comprendono cambiamenti abbastanza evidenti per quanto riguarda le città e i loro introiti, cambiamenti che potrebbero rivelarsi utili anche per le province calabresi, dove il fenomeno slot è estremamente diffuso.
Se a Capodanno non volete unirvi ai soliti cenoni e ai conseguenti trenini che si mettono in atto prima e dopo l'arrivo dell'anno nuovo per ingannare il tempo, non temete: ci sono delle valide alternative che vi faranno rivalutare e gustare – in tutti i sensi – la notte di San Silvestro. Tra queste, gli hotel a tema. In Italia, non sono molto presenti queste tipologie di strutture, ma quelle che esistono suscitano grande interesse per gli amanti del genere. A Perugia, infatti, troviamo l'Etruscan ChocoHotel, il primo hotel al mondo, interamente dedicato al cioccolato. Il cacao è il re della struttura alberghiera ed è utilizzato per ogni cosa: infatti, i piani dell'hotel richiamano le denominazione del cioccolato più amato: Gianduia, Al Latte e Fondente.
Non finisce mica qui: le decorazioni delle pareti e delle camere fanno riferimento al cioccolato nelle sue molteplici forme. L'armadio e la testiera del letto hanno la forma di una tavoletta di cioccolato, ogni accessorio è declinato in varie sfumature di marrone, a partire dalle lampade, fino poi ad arrivare a lenzuola, coperte e accessori del bagno (marrone chiaro che richiama il cioccolato al latte, quello scuro, invece, il fondente e così via). All'interno delle camere dell'hotel, gli ospiti possono godere di tante golosità al cioccolato, in base anche al pacchetto scelto. Quello sicuramente più “appetibile” è legato alla Choco Sweet Suite, una camera letteralmente invasa dal cioccolato, che vi permetterà di fara una full immersion in un mare di bontà. Attenti, però, a non rimpinzarvi troppo, anche se il consiglio svanisce nel nulla alla vista di tante delizie. Il cioccolato è una tentazione alla quale, in effetti, è difficile resistere.
La cioccolata non entra solamente nell'intimità della camera che sceglierete, ma può essere acquistata, nell'hotel, all'interno del Chocostore. Dopo una degustazione attenta e minuziosa di cioccolata pregiata, di varie tipologie, potrete comodamente sedervi ai tavoli del Buonenuove, un ristorante che propone ai clienti una vasta scelta di specialità locali Umbre e un Chocomenu fisso, dove i piatti, a partire dall'antipasto fino poi ad arrivare al dolce, sono preparati interamente con il cioccolato, semmai non ne aveste abbastanza.
All'interno dell'Etruscan ChocoHotel, inoltre, è presente anche una piscina – purtroppo non fruibile nel giorno di Capodanno. In questo caso, all'interno della stessa, troverete della “semplice” acqua. Pensavate il contrario, vero? La struttura mette a disposizione diversi pacchetti e offerte vantaggiose, adatte ad ogni portafoglio, anche perché è un albergo a tre stelle che non offre servizi di lusso.Un ottima idea per capodanno, non credete? Pertanto, si presta perfettamente al Capodanno 2016, sia che siate una coppia in cerca di romanticismo, sia che siate in famiglia e intendete trascorrere una festa allegra e dolcissima, visitando anche la città di Perugia che, nelle festività, offre una serie di eventi ai quali vale la pena partecipare, anche con i bambini.
Per prenotare il vostro pacchetto, basterà contattare la struttura e concordare la data di arrivo e di partenza. Affrettatevi, le offerte sono limitate.
Il 4 dicembre 2016 tutti gli italiani sono chiamati ad esprimersi sul delicato tema della riforma costituzionale. Secondo gli ultimi sondaggi presentati prima del silenzio obbligato a prevalere sarebbe il No con un distacco anche discreto. A fare la differenza saranno quanti si sono dichiarati agli intervistatori ancora incerti o in dubbio sulla scelta che faranno alle urne. Gli italiani hanno ancora qualche giorno per documentarsi e riuscire a formarsi un’opinione che porti al loro voto. Quali sono le ragioni per votare Sì e quali quelle invece per votare No? Vediamole insieme qui di seguito.
REFERENDUM: LE RAGIONI DEL SI
Accettare le modifiche proposte dal Governo Renzi con questa riforma costituzionale comporta in primo luogo uno snellimento delle procedure di legiferazione, andando ad eliminare la navetta estenuante tra Camera e Senato attualmente prevista per ogni proposta di legge.
In merito ai tagli economici previsti la riforma si concentra sulla drastica riduzione dei Senatori. In caso di approvazione si passerebbe da 315 a 100 componenti scelti tra consiglieri regionali e sindaci, che percepirebbero il loro stipendio di carica come unica indennità in aggiunta al rimborso delle spese e all’acquisizione dell’immunità parlamentare. Sempre riguardo al taglio dei costi della politica il Sì comporterebbe l’eliminazione del CNEL, ritenuto non necessario ai fini politici e dell’iscrizione delle Province nella Costituzione per poter poi provvedere alla loro abolizione definitiva.
Per quanto riguarda invece i referendum, la vittoria del Sì comporterebbe una riduzione del quorum da raggiungere per l’approvazione e le leggi di iniziativa popolare avranno tempi certi di esaminazione.
REFERENDUM: LE RAGIONI DEL NO
I sostenitori del No per questo referendum si concentrano sulla confusione che potrebbe creare questa modifica, sostenendo inoltre che gli attriti tra poteri regionali e statali aumenterebbero anziché diminuire come espresso invece dalla controparte.
L’accentramento dei poteri allo Stato rispetto alle autonomie regionali e il disequilibrio tra i poteri costituzionali a favore della Camera possono essere dannosi per la salute del Paese.
Per chi predilige il voto del No la riduzione dei costi tramite il taglio degli stipendi dei Senatori, non è sufficiente. I contrari alla riforma sostengono che i costi potrebbero essere dimezzati, non solo ridotti di un quinto come previsto dalla nuova legge.
L’aumento delle firme necessarie di tre volte l’attuale per i disegni di legge di iniziativa popolare tendono a ridurre la partecipazione dei cittadini che dovranno raccogliere 150.000 firme contro le 50.000 necessarie in precedenza.