BANNER-ALTO2
A+ A A-

trebiatura

Al termine della mietitura del grano le donne raccoglievano i covoni che venivano portati sull’aia dove si costruiva “la timugna”.

Sul tetto veniva posta una croce fatta di spighe di grano a guardia del grano. L’attesa della trebbiatura era uno dei momenti più carichi d’ansia perché era forte il timore che potesse piovere, grandinare o che potesse sprigionarsi un incendio. La pioggia e la grandine avrebbero danneggiato i covoni, l’incendio avrebbe distrutto tutto il raccolto. Prima dell’uso della trebbiatrice i covoni di grano venivano sparsi sull’aia e su di essi veniva fatta passare una grossa pietra “la triglia” tirata da due grossi e robusti buoi in un continuo movimento circolare per fare uscire i chicchi di grano dalla spiga.

Gli uomini, poi, con forconi di legno “tridenti” sollevavano la paglia che col vento veniva separata dai chicchi, i quali, venivano raccolti, questa volta dalle donne, in grandi cesti (crivi) e così il grano “cernuto” veniva separato dalla pula.

La paglia veniva raccolta e usata principalmente come foraggio per il bestiame o messa nei porcili. La trebbiatrice da noi arrivò negli anni cinquanta.

 

La introdusse mio cognato mastro Eduardo Perri. Una sola volta, nell’immediato dopoguerra, venne da noi una grande e rossa trebbiatrice.

Era di proprietà di Francesco Socievole. Si fermò a trebbiare il grano in contrada Vallone ai lati della provinciale Cosenza – Amantea, vicino l’abitazione di zio Antonio Gagliardi.

Fu una grande festa non solo per il vicinato ma per tutta la popolazione sampietrese. Era la prima volta che vedevamo una grande macchina di colore rosso tirata da un grande trattore che trebbiava il grano.

Le donne che lanciavano i covoni, gli uomini addetti alla trebbiatura che li spingevano all’interno della trebbiatrice senza che qualche spiga fuoriuscisse. Che spettacolo! Da una parte usciva la paglia, da un’altra la pula, da un’altra parte i chicchi di grano che andavano a finire nei sacchi di juta che venivano subito chiusi e legati con lo spago e portati via dalle donne nei granai che poi erano grandi “casciuni” che si trovavano nei nostri scantinati o magazzini.

 

Giugno, la falce in pugno.

Così recita un antico proverbio contadino. Vuol dire che la mietitura del grano doveva avvenire nel mese di giugno, quando cioè il grano era completamente maturo e le spighe si ripiegavano sotto il loro peso.

Le piantine del grano venivano tagliate, da uomini esperti, con una grande falce e poi riunite in fasci. Le donne poi facevano i covoni per comporre le gregne. Per incominciare a mietere il grano si aspettava quando il sole era alto e si lavorava fino all’imbrunire, prima della umidità della sera.

La falce era ed è uno strumento a mano d’uso antichissimo formata di un corto manico al quale è unita una lama curva avente un lembo dentato. Si operava con la mano destra mentre con la sinistra, le cui dita erano protette da “cannuoli” di canna, s’isolava il manipolo da tagliare per poi depositarlo a terra e farne dei fasci. La falciatura e la trebbiatura del grano sono solo il momento finale della raccolta del grano.

 

Bisognava prima preparare il terreno.

Si partiva nel mese di luglio e agosto col dissodare il terreno e poi a novembre si seminava il grano.

La sera prima della semina il grano veniva mischiato con una soluzione di acqua e “pietra turchina” (minerale a base di rame) perché impediva al grano di diventare nero quindi inutilizzabile al fine della semina. A marzo venivano tolte dal campo seminato le erbacce cattive. Seguiva la sarchiatura.

Questa operazione era eseguita per lo più dalle donne utilizzando come attrezzo “u zappuniellu”, attrezzo molto piccolo e meno pesante della zappa che veniva usata dagli uomini robusti. L’operazione consisteva non solo nel distruggere le erbe infestanti ma per favorire principalmente la circolazione dell’aria nel terreno rimescolando lo strato superficiale.

A giugno poteva iniziare la mietitura e poi la trebbiatura, lavoro molto duro, però erano una festa per tutta la famiglia che coronava un lungo periodo di lavoro. Le macchine per la mietitura del grano da noi non sono mai arrivate. Non erano adatte a causa del terreno scosceso e collinare del nostro territorio. Però, in seguito alla meccanizzazione agricola la mietitura manuale è oggi scomparsa.

Ricordo una poesia che la mia maestra di quinta elementare, la cara e indimenticabile Lillina Luciani, mi ha fatto imparare a memoria che serviva per farmi ricordare i mesi dell’anno e le loro caratteristiche:

Gennaio mette ai monti la parrucca……/ Luglio falcia le messi al solleone / Agosto, avido ansando le ripone.

Leggi tutto... 0

stefano-pioli-Stefano Pioli, con ogni probabilità, sarà il prossimo allenatore dell'Inter. L'ex allenatore della Lazio è pronto a subentrare all'esonerato Frank De Boer, che dopo solo 11 partite di campionato e 3 partite di Europa League è stato allontanato dalla panchina nerazzurra. Pronto un contratto fino a giugno 2017 per il 51enne allenatore.

Il modulo

Come abbiamo potuto ammirare negli ultimi due anni, il modulo prediletto da Stefano Pioli è il 4-3-3. Due tra Perisic, Eder e Candreva sulle fasce a supporto di Icardi centravanti: nulla di nuovo. La differenza si sentirà in mezzo al campo dove l'allenatore emiliano cercherà di crearsi il proprio Marco Parolo, uomo tutto corsa, contrasti ed inserimenti, nel centrocampo nerazzurro. La difesa, come l'attacco, non dovrebbe subire ripercussioni tattiche.

Articolo in collaborazione con: www.bookmakersaams.com

Novità in campo

Oltre al già citato rebus di centrocampo, i giocatori che potrebbero avere dei cambiamenti all'interno della squadra (sia in negativo che in positivo) sono in totale 6: Gabigol, Jovetic, Kondogbia, Banega, Candreva e Joao Mario. Il 20enne brasiliano ed il fantasista montenegrino, entrambi mai considerati da De Boer, potrebbero finalmente trovare spazio nei 3 d'attacco di Pioli, sopratutto l'ex Santos, più adatto al suo tipo di gioco. Chi ne pagherebbe le spese sarebbe senz'altro Candreva, che già aveva avuto qualche screzio con il tecnico ai tempi della Lazio per la fascia da capitano, strappata dal braccio dell'esterno della nazionale e consegnata a Lucas Biglia. Ma passiamo al centrocampo: Kondogbia potrebbe diventare il nuovo Parolo. La corsa non gli manca, i contrasti non li sdegna, gli restano solo gli inserimenti. E chissà che non potrebbe finalmente trovare la sua impostazione tattica. Banega, invece, si ritroverà a fare il tanto rifiutato ruolo di regista. Il centrocampista argentino ha mostrato fin da subito il suo malcontento nell'impostare il gioco, ma se vorrà vedere campo dovrà adattarsi. Resta solo Joao Mario: il centrocampista ex Sporting non ha ancora esposto la sua posizione in campo, dimostrandosi ininfluente in entrambe le fasi. Potrebbe, dunque, essere relegato in panchina.

Leggi tutto... 0

azzardoChi ama un poco il mondo del gioco d'azzardo e un poco anche il mondo dei migliori casino online con bonus, conosce perfettamente la situazione delle varie regioni della nostra penisola, come si pongono nei confronti del gioco e quanto stanno facendo per limitarne lo svolgimento e, soprattutto, per limitare le attività ludiche nello svolgimento del proprio lavoro. Ogni regione, ovviamente, ritiene di fare il meglio per il proprio territorio pensando di essere nel giusto ed a volte anche trincerandosi dietro il concetto di intervenire a tutela della salute dei propri cittadini. E sino a qui si potrebbe anche essere d'accordo sulle intenzioni.

La regione Emilia-Romagna è sempre stata in prima linea nel prendere varie posizioni nei confronti del mondo gioco ed ora ci si trova di fronte a disposizioni assai innovative ed importanti nelle quali si sono applicate tutte le forze politiche, tralasciando i propri colori, nella stesura di un nuovo regolamento per il gioco d'azzardo che vada ad implementare l'insieme già corposo e significativo dei dispositivi che sino ad ora, da circa un paio d'anni, hanno impedito l'insediamento di nuove sale slot e Vlt.

È stato approvato in Emilia-Romagna il testo unico sulla legalità che, tra l'altro introduce, una distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili per sale da gioco e sale scommesse e per l'istallazione di apparecchiature da intrattenimento. Quindi la consueta distanza di 300 metri precedente è stata assorbita da questa nuova distanza. L'esperienza che la città di Reggio Emilia ha potuto sfruttare nella compilazione di questo nuovo regolamento per il gioco è stata anche quella dell'Osservatorio Nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d'azzardo ed il fenomeno della dipendenza grave ed anche l'esperienza del comparto socio sanitario che hanno potuto far raggiungere risultati ulteriormente migliorativi.

E bisogna anche aggiungere che chi fa buona politica, come è il caso di questa regione, sa mettere da parte differenze e logiche politiche per arrivare ad obiettivi di civiltà in cui questa città vive, livelli che al momento sono veramente alti. In aggiunta al percorso che la regione Emilia-Romagna ha fatto sino a questo momento bisogna sottolineare che recentemente il Consiglio Comunale di Reggio Emilia ha approvato in via definitiva una variante al piano strutturale comunale in base al quale sarà soggetto all'approvazione dello stesso Consiglio l'insediamento di nuove attività ludico ricreative che abbiano problematiche di impatto. Rientrano in queste problematiche, e quindi in tale definizione, le sale scommesse, le sale gioco di qualsiasi tipo e le attività di trasmissione o dall'elaborazione dati finalizzate al gioco d'azzardo ed alle scommesse di qualunque tipo.

Questo ha rafforzato ancora di più il percorso intrapreso dall'amministrazione facendo in modo che le strategie e le azioni che garantiscano legalità e trasparenza, anche nel settore dei casino online legali italiani, abbiano sempre più forza. Sono state aggiunte anche azioni finalizzate ad aumentare la vigilanza e di controlli di quelle attività che per la loro stessa natura sono connotate nella definizione di “impatto sensibile”, sia sotto il profilo territoriale che sotto il profilo sociale: naturalmente tra queste vengono contemplate le sale da gioco. Reggio Emilia vuole anche sottolineare di aver vinto in molti tribunali italiani ricorsi proposti da operatori del gioco che volevano mettere il Comune con le spalle al muro. Sinora in questa Regione il gioco ha perso: si aspetta “l'effetto domino” provocato dalla sentenza del Tar di Bolzano: chi ama il gioco non può che sperare che questo effetto sia il più veloce possibile, per dare una qualche possibilità agli operatori di sopravvivere.

Leggi tutto... 0
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy