Redazione TirrenoNews
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Cleta e l’instabilità politica permanente. La nuova versione.
Mercoledì, 27 Maggio 2015 11:09 Pubblicato in CosenzaIl testo è stato concepito a seguito dell’invito rivoltomi dal giornalista, nonché ex alunno ed amico, Paolo Orofino a scrivere qualcosa sullo scioglimento del Consiglio Comunale di Cleto e le dimissioni del Sindaco. Gli ho risposto che avrei dovuto aspettare che la Musa mi fecesse visita e mi ispirasse. Poi questo è accaduto dopo qualche giorno: sul far del giorno la bella Musa mi è comparsa e mi ha parlato. Quindi il testo, dopo essere stato composto, ha atteso un po’ di tempo in computer prima di essere pubblicato, perché ho voluto limarne e perfezionarne i suoni e le rime, per quanto ho saputo fare. Penso, infatti, che sia ottima abitudine quella di “… nonam edere post hiemem …”, cioè pubblicare solo dopo un lungo lavoro di rifinitura, come dicevano i Latini.
Nell’ora che i sogni veritieri
son e ogni imago sotto i veli appare
più chiara e chiara parla ai miei pensieri, agli occhi miei la regina appare,
cosí come in boscaglia al cacciatore
fanciulla snella e fiera si presenta,
che ucciso ha un animale predatore
e i muscoli la corsa non le allenta.
Ha l’arco in spalla, in pugno la saetta, negli occhi un lampo, in fronte il sol fulgente; e, mentre ferma il passo, un po’ s’assetta, per presentarsi in atto conveniente.
Poi si rivolge a me con dir tonante,
che rende del suo cuore l’apprensione
sí che ad un fine solo non mutante
tendono il corpo e l’alma l’espressione:
“ Spiegami tu, che d’altra terra vieni,
ove fiorisce il gelso e l’artigiano
ovra e intelletto è fine e non ha freni:
perché la gente mia di vita vano
ha il corso, sí che mai non giunge al mezzo quel che ha previsto per la settimana, ma dell’impresa compie solo un pezzo e lascia alla mercé d’acqua piovana
il resto, che l’ingordo mar travolge?
L’invidia l’opra intrapresa segna,
poiché l’un l’occhio all’altro bieco volge e lite in paese eterna regna.
Gli animi tutti l’alterigia incera
e al peggio ogni buon pensiero move
sí che nel mio palazzo spesso impera
estraneo reggitor che ha il cuore altrove.
Contrasti di vedute tengon campo
più che badare al ben comune insieme,
sí che discordia scoppia come un lampo
e squarcia in ciel le nuvole serene.
Dimmi di queste cose la ragione
cosí che un poco in petto rassereno
l’animo che sobbalza in apprensione
e do riposo ad ogni pena in seno!
Tali non fûro i figli miei passati,
che uniti in campo sempre si battêro
di fronte un tempo ai forti Crotoniati
ed ampia di coraggio prova diêro.
Una la forza, una volontate
per la difesa del suol patrio fu;
ognuno allontanò ogni viltate
e mise in petto ogni sua virtù.
Di quelli la più forza poi da sezzo
piegò il coraggio, impose a noi saggezza:
fu’ io che ne pagai il maggior prezzo,
ma i miei ai figli diêro la salvezza.
Perciò d’esempio sian per l’avvenire
a chi s’appresta a gîr per governare,
ché dopo il verno viene primavera
e il frutto appronta all’uom d’ assaporare.
A chi le sacre penne vestir vuole
d’aver giustizia a cuor si raccomanda,
ché quel che in corpo e in animo si duole guarda con speme verso chi comanda.
Respira, opra e rema in sola barca
chi va benigno in mare periglioso,
e pesca ed in comune mette in arca
come Noè in diluvio rovinoso.
Non segga al posto mio chi dispennare
pensa l’uccello sacro del potere,
che al popolo si volge per guidare
la terra ov’olio e vino si può bere.
Forse era meglio fosse femminile
la trasmissione del potere antico:
tenevo al seno il popolo qual prole
ed il potere al popolo era amico”.
Quinci si volge e a me le belle terga
mostra né udire vuol la mia risposta,
ché la sua voce e il tono sa che alberga
ferma opinion e in cuor l’è ben riposta.
Indi scompare sí com’era apparsa,
lasciando me in gran dubbio e in afasia
e dietro a sé d’ambrosia in aere sparsa,
qual si conviene a dea, lunga scia.
Cleto, 16 aprile 2015 Franco Pedatella
Blog: francopedatella.com
Carissimi, per l'abitudine che ho di migliorare ciò che scrivo, per rafforzare il messaggio ed elevare il tono della figurazione, ho rivisitato il testo che avete gentilmente già pubblicato, aggiungendo anche due strofe. Perciò vi prego di pubblicare questo nuovo, sostituendolo a quello precedente. Colgo l'occasione per fare presente che il termine "dispennare", che ricorre nella quartultima strofa, non è un refuso ma una forma verbale arcaica e poetica scelta appositamente per conferire valore simbolico all'atto di per sé materiale e prosaico dello "spennare". Perciò deve rimanere "dispennare" (grafia unita). Ringrazio per la cortese attenzione. Saluti!
Franco
Sequestrati conti correnti e 2 immobili. Tre persone indagate.
Mercoledì, 27 Maggio 2015 10:54 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaI finanzieri della Tenenza di Amantea, in esecuzione di un decreto emesso dal gip del Tribunale di Paola, hanno posto sotto sequestro due immobili ubicati nel centro della cittadina tirrenica per un valore complessivo di 370.000 euro.
Le Fiamme gialle hanno ricostruito un meccanismo creato "ad hoc" per evadere il fisco, messo a punto da un imprenditore che, sfruttando tre società (di cui una in liquidazione) ha omesso di versare un rilevante debito Iva (pari a 119.686 euro).
Oltre a compiere una serie di atti fraudolenti e simulati al fine di rendere nulla l'eventuale procedura di recupero da parte dell'erario delle somme dovute.
Nello specifico le fiamme gialle amanteane hanno accertato che la cessione di un immobile nei confronti della nuova società riconducibile sempre allo stesso gruppo imprenditoriale, altro non era che il prezzo /profitto dell'omesso versamento dell'Iva e della sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
L'autorità giudiziaria di Paola, condividendo la tesi investigativa, ha così disposto il sequestro preventivo dell'immobile e dei coni correnti riconducibili ai tre indagati.
L'operazione portata a termine dalle Fiamme Gialle conferma il ruolo istituzionale della Guardia di Finanza a tutela del bilancio dello Stato e testimonia il costante presidio economico finanziario esercitato dal corpo su tutto il territorio con l'obiettivo primario di arginare il dilagante fenomeno dell'evasione fiscale e tutelare i cittadini che operano nel rispetto delle regole e della legalità.
Da “La gazzetta del Sud”
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Alloggi popolari ad Amantea: C’e' chi annuncia occupazioni abusive
Mercoledì, 27 Maggio 2015 10:10 Pubblicato in Primo PianoPrima di parlare del problema degli alloggi popolari va fatta la premessa che dopo una iniziale forte attenzione al problema della casa anche nei nostri piccoli comuni, è scattato un altrettanto forte disinteresse.
Non c’è chi non veda, infatti ,che, dopo le case popolari di Via Monte Rosa, di Via Roma, Via Bari, di via Vulcano, Via degli Stadi ( eccetera), c’è stato un sostanziale blocco delle nuove costruzioni.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
C’è una fortissima esigenza di alloggi a prezzi contenuti e sono tantissime le occupazioni abusive mai regolarizzate. Insomma una guerra tra poveri che ha molte vittime.
Intanto c’è chi è senza alloggio ed abita in una “villa” a mare fatta da gelidi tende sotto le quali è impossibile vivere, una condizione di stress così intenso che forse non è estranea alla grave malattia di cui soffre il suo ospite Giuseppe , in ospedale con un cancro.
C’è chi si autodenuncia evidenziando di dover lasciare il proprio alloggio in fitto perché non ha i soldi per pagare la pigione mensile e di essere costretta ad occupare un alloggio popolare.
C’è chi è stato sfrattato ed a giorni non sa dove andare e dovrà scegliere tra una villa al mare ( magari tenendo calda quella di Giuseppe ora libera), una occupazione abusiva od il portone del comune o di un ufficio pubblico.
E la gestione degli alloggi presenta fortissime lacune. Sono tantissimi gli alloggi occupati solo d’estate o non realmente occupati. Tanti di essi non hanno consumi di luce di una famiglia e non c’è mai un panno stesso a sole. Sono condizioni che da sole, forse, imporrebbero che gli alloggi medesimi vengano liberati da occupazioni illecite ed assegnati ad altri aventi bisogno.
Peraltro sembra ben discutibile e forse illegittimo il mancato aggiornamento della graduatoria degli assegnatari ferma dal 2008, quantomeno in presenza delle gravi situazioni di bisogno appena evidenziatesi.
E non sembra che il comune o l’Iacp abbiano condotto una attenta indagine sul reale bisogno di alloggi popolari onde opportune e necessarie richieste di nuove costruzioni, magari finalizzate a persone anziane che vivono sole.
Insomma situazioni illogiche se non illegittime come la assegnazione di alloggi senza il preventivo possesso del certificato di abitabilità. Roba, questa, da terzo (o quarto) mondo!
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