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Redazione TirrenoNews

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Ancora sul fiume Oliva

Domenica, 31 Maggio 2015 12:26 Pubblicato in Primo Piano

Il processo sul Fiume Oliva continua in Corte d’Assise a Cosenza.

A presiedere il giudice Garofalo ed a latere il giudice Lo Feudo.

Come noto il processo per disastro ambientale ha 5 imputati tra cui l’imprenditore Coccimiglio di Amantea ed altre quattro persone proprietarie dei terreni risultati inquinati dopo analisi e carotaggi effettuati.

Nell’ultima udienza, difesa e pubblica accusa hanno concordemente ed opportunamente deciso di acquisire preliminarmente agli atti la documentazione tecnica, sulla quale sarebbero dovuti essere ascoltati i testi Dattola, Trozzo e Chiappetta, dell’Arpacal e Rosanna De Rose,consulente della procura di Paola.

La prossima udienza è fissata per il 22 giugno.

Tra le parti civili costituite in giudizio, ricordiamo, ci sono diversi familiari di persone decedute

per patologie tumorali contratte, presuntivamente, a causa dell’inquinamento ambientale, i comuni di Serra D’Aiello, S. Pietro ed Amantea; il ministero dell’Ambiente, la regione Calabria, la Legambiente calabrese, il Wwf, altre associazioni ambientaliste (Anpana, Vas, e Forum Ambientalista), la Cgil di Cosenza ed il Comitato Civico “Natale De Grazia” di Amantea.

Resta sempre meno spiegabile come sia possibile la costituzione tra le parti civili dei comuni che hanno riempito il letto del fiume dei propri rifiuti come dichiarato nella penultima sessione processuale riunione dal geometra del comune di Aiello Calabro, rifiuti sembra mai rintracciati durante le indagini , quasi fossero scomparsi, od intesi ricadenti tra quelli emersi dalle indagini condotte per conto della procura della repubblica di Paola

Per quanto l’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, abbia certificato che la valle è luogo in cui sono stipati veleni di ogni sorta, non c’è un dato un dato scientifico sulle cause, perché non è stato mai attuato il ripetutamente annunciato registro tumori e mai condotte analisi specifiche sulla popolazione della valle.

E resta sempre inspiegabile come mai le recenti analisi sulle acque dell’oliva abbia dato risultati positivi ( nemmeno colibatteri e colifecali) mentre alcuni anni fa di esse si concludeva la inutilizzabilità per uso umano, agricolo e zootecnico.

Le popolazioni del posto, sebbene oramai sfiduciate, attendono da troppi anni una parola di certezza sull’inquinamento e sulle responsabilità.

Giuseppe Marchese

Il Cardinale Francesco Monterisi ad Amantea

Sabato, 30 Maggio 2015 12:05 Pubblicato in Cronaca

Dal 9 al 13 Giugno sarà in Calabria Sua Eminenza Rev.ma il Cardinale Francesco Monterisi Arciprete Emerito di San Paolo fuori le Mura che il 12 giugno alle 19:00 presiederà in Amantea il Solenne Pontificale nei primi Vespri di S.Antonio.

Ecco il programma:

Giorno 9 giugno alle ore 18.45 arrivo ad Amantea

Giorno 10 giugno visita dell’Abbazia florense, dell’Abbazia di Corazzo in Carlopoli e di Serrastretta

Giorno 11 giugno incontro con la comunità monastica del convento di Serra san Bruno e visita alla cappella di fuori grotta di Pizzo Calabro.

Giorno 11 giugno benedizione de partecipanti alla processione motorizzata di Sant’Antonio di Amantea.

Giorno 12 giugno alle ore 10.00 incontro con la cittadinanza, poi con gli ammalati, poi cìicontro con i partecipanti ai giochi popolari ed infine solenne pontificale in San Biagio per la festa di sant’Antonio.

Giorno 13 giugno alle ore 8.30 ripartenza da Amantea per la Puglia e sosta alle ore 9.00 al santuario di san Francesco di Paola

Il Cardinale Francesco Monterisi, è Arciprete emerito della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura.

Nell'agosto 1964 ha iniziato il servizio diplomatico della Santa Sede. Come primo incarico è stato addetto di nunziatura nella delegazione apostolica in Madagascar. Due anni dopo è stato nominato segretario della nunziatura apostolica nella Repubblica Araba d'Egitto. Rientrato in segreteria di Stato, nel 1970 è stato incaricato di seguire le delicate questioni del Medio Oriente. Il 24 dicembre 1982 è stato nominato nunzio apostolico in Corea e nominato arcivesco di Alba marittima. Ha ricevuto l'ordinazione episcopale il 6 gennaio 1983 da San Giovanni Paolo II nella basilica Vaticana. Durante i quattro anni del suo servizio in Corea, ha accolto dal 3 al 5 maggio 1984 Papa Wojtyła nella sua prima visita nel Paese asiatico, per la canonizzazione di centotré martiri a Seoul, contribuendo così alla realizzazione di uno degli avvenimenti più importanti della storia cristiana in quelle terre. Quindi dal 1987 al 1990 si è occupato delle questioni africane nella sezione per i Rapporti con gli Stati della segreteria di Stato e ha anche insegnato alla Pontificia Accademia Ecclesiastica. Il 28 agosto 1990 è stato nominato delegato per le Rappresentanze Pontificie, incarico che ha svolto per otto anni. Intanto nel pieno della violenta crisi che ha colpito la ex Jugoslavia, l'11 giugno 1993 è diventato il primo nunzio apostolico (cioè ambasciatore del Vaticano) in Bosnia-Erzegovina. In un contesto estremamente difficile, per cinque anni è stato accanto alle popolazioni sofferenti, portando avanti, in collaborazione con la Chiesa cattolica locale, una missione di pace e di riconciliazione basata sull'apertura al dialogo con tutte le parti in causa. Non sono mancati momenti di gravi tensioni e di vero e proprio pericolo. Ha contribuito anche all'organizzazione e alla realizzazione della storica visita di Giovanni Paolo II a Sarajevo il 12 e 13 aprile 1997. Dopo l'esperienza in Bosnia ed Erzegovina e quella di delegato per le Rappresentanze Pontificie, il 7 marzo 1998 è stato

nominato segretario della Congregazione per i Vescovi e del Collegio Cardinalizio, un servizio che ha svolto per undici anni, ricoprendo in questa veste anche l'ufficio di segretario del conclave che il 19 aprile 2005 ha eletto Benedetto XVI. Si è occupato anche del lavoro della Pontificia Commissione per l'America Latina, del coordinamento pastorale degli Ordinariati militari e dell'organizzazione delle visite ad limina dei vescovi. Tra i suoi primi atti, nel luglio 1998, la presentazione, con l'allora cardinale Ratzinger, della Lettera apostolica Apostolos suos di Giovanni Paolo II in forma di motu proprio sulla natura teologica e giuridica delle Conferenze dei vescovi. Inoltre, nel giugno 2008, ha presentato le motivazioni dei provvedimenti adottati da Benedetto XVI su alcune circoscrizioni ecclesiastiche dei Balcani. Il 3 luglio 2009 è stato nominato Arciprete della Basilica papale di San Paolo fuori le mura, dove ha raccolto dal card. Andrea Cordero Lanza di Montezemolo l'eredità spirituale dell'Anno paolino, celebrato dal 28 giugno 2008 al 29 giugno 2009 per il bimillenario della nascita dell'apostolo delle genti.

Arciprete emerito della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, 23 novembre 2012.

Da Benedetto XVI creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 20 novembre 2010, della Diaconia di San Paolo alla Regola.

È Membro:

delle Congregazioni: per le Chiese Orientali; delle Cause dei Santi; per i Vescovi;

della Pontificia Commissione per l'America Latina (Consigliere).

Ha partecipato al Conclave del 2005 che elesse Benedetto XVI e al Conclave del 2013 che elesse papa Francesco.

Con la presente, essendo stato incaricato da Sua Eminenza Monterisi, Vi comunico ufficialmente la presenza di Sua Eminenza in Calabria. Ma Sua Eminenza, profittando della presenza in Calabria, visiterà vari luoghi della Calabria:l’Abbazia florense in San Giovanni in fiore, e quella del Corazzo a Carlopoli dove Giocchino fu abate, sosterà a Serrastretta incontrando la locale comunità ed il Vescovo di Lamezia il 10 giugno; visiterà la Certosa di Serra San Bruno l’11giugno.

Il Cardinale porterà, su incarico di Papa Francesco, un messaggio si speranza e di vicinanza della Santa Sede alla terra di Calabria. E a conferma di ciò Papa Francesco ha concesso, per decreto della Penitenzieria Apostolica, che il 12 giugno alla solenne celebrazione che il Cardinale Monterisi presiederà ad Amantea venga concessa la benedizione papale e l’indulgenza plenaria per il tramite di Sua Eminenza.

Forse le buche ( non solo buche ma tutto quello che crea pericolo a chi cammina ad Amantea) che sono presenti un po’ dappertutto sulle carreggiate e sui marciapiedi impedisce di alzare gli occhi e per questo non si vede lo stato di grave difficoltà nel quale verso il ficus di Via margherita e la palma della Chiesa matrice.

La palma ha le cime più meno alte curve verso il basso e ingiallite, segno evidente della mancanza di acqua e di concimazione adeguata.

Nessuno che la curi. Nessuno che le dia un pò di acqua ed un po’ di concime. Sopravvive grazie a se stessa. Ma non sappiamo fino a quando.

La palma poggia su un fondo verticalizzato che nemmeno raccoglie la poca acqua piovana che la natura somministra dal cielo

Il ficus di Via margherita che venne violentato da persona sconosciuta e che venne salvato da poche mani e pochissimi cuori versa anche lui un’altra volta in condizioni precarie. Se si alzano gli occhi infatti si nota che le foglie più in alto sono piccole e giallastre , segno che non hanno sufficiente acqua.

Due gli elementi da tenere in considerazione.

Uno il fatto che siano state tagliate inopinatamente le radici aeree che procuravano alimentazione aggiunta.

L’altro il fatto che nessuno la innaffi e la concimi. Peraltro anche il ficus ha un fondo verticalizzato che nemmeno raccoglie la poca acqua piovana che la natura somministra dal cielo.

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