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Redazione TirrenoNews

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"Il vento della Grecia, il vento della Spagna, il vento della Polonia non soffiano nella stessa direzione, soffiano in direzione opposta, ma tutti questi venti dicono che l'Europa deve cambiare e io spero che l'Italia potrà portare forte la voce per il cambiamento dell'Europa nelle prossime settimane e nei prossimi mesi".Lo dice Renzi.

La Polonia viaggia verso un governo di centro Destra.

La Grecia non ha soldi in tasca per pagare i rimborsi al FMI del 5 giugno e probabilmente nemmeno i soldi per pensioni e stipendi. E così la Troika tenta di destabilizzare il governo di Syriza, facendo uscire le componenti più radicali. La Grecia diventerebbe a questo modo un esempio da dare agli altri potenziali "ribelli" nel Sud Europa.

Un esempio diretto in particolare alla Spagna nella quale dopo le ultimissime elezioni il Pp di Mariano Rajoy coinvolto in scandali ma anche artefice delle misure di austerità che stanno risollevando il Paese, è ancora al primo posto con il 27,02% ma ha perso oltre 10 punti rispetto alle precedenti elezioni. Il Pp ha vinto dodici delle tredici votazioni per i governi regionali ma ha perso le maggioranze assolute.

Male anche i socialisti del Psoe, al 25,02%, che ottengono due punti in meno rispetto al 2011, che in molti comuni potrà essere coprotagonista per formare coalizioni con Podemos. A Siviglia governeranno i socialisti, a discapito del Pp, mentre a Valencia i popolari, dove erano al potere da soli, dovranno aprire ad altre formazioni. Il voto ha anche sancito la sconfitta della sinistra di Izquierda Unida.

Gli spagnoli hanno impresso al paese una svolta a sinistra, dice la stampa di Madrid. Infatti la Borsa di Madrid la lasciato sul terreno oltre 2 punti percentuali.

Per la prima volta nella storia del paese i voti di Pp e Psoe insieme rappresentano solo metà dell' elettorato, davanti all' affermazione dei due movimenti del 'nuovo', Podemos e Ciudadanos, e a Valencia del locale Compromis che arriva secondo.

Podemos non ha chiuso le porte a eventuali alleanze con altri partiti. «Abbiamo la mano tesa per negoziare con tutto il mondo, ma avremo tolleranza zero contro la corruzione e ci batteremo per limitare le politiche dei tagli. Chi vuole governare con noi ed ha finora imposto politiche di tagli e sacrifici dovrà compiere un cambiamento di 180 gradi”.

Salvini dice che il voto spagnolo “Sono una bella mazzata per i difensori dell'Europa delle banche e per i servi di Bruxelles”

Che cosa faranno gli Italiani? Quale segnale lanceranno alle prossime elezioni?

Difficile da dire ma vi segnaliamo l’analisi più interessante emersa che è quella di fausto Bertinotti il quale dice: “ E’nato in Spagna il conflitto tra l’alto e il basso della società, che sormonta lo scontro tra destra e sinistra”.

Poi spiega: “Questa è un’Europa autoritaria e oligarchica in cui il meccanismo di governo è totalmente privo di sovranità popolare. Ora su questo si è aperto lo scontro…”

La foto mostra esattamente quanto detto da Bertinotti :” Podemos: es l’hora de la gent”

“Chiacchiere da bar”, “False ed ignobili”, “Malafede” , “Accuse e falsità”, “Ennesima bugia”, “Malignità ed ignoranza”, sono semplicemente una sintesi, forse incompleta, del forte comunicato stampa con il quale l’esecutivo difende la propria onestà amministrativa e personale.

 

L’intero esecutivo fa quadrato e critica in maniera chiara e diretta le notizie riportate erroneamente da alcuni organi di informazione locale e dai social network su quelle che sono state le spese sostenute per la partecipazione al programma televisivo “Mezzogiorno in Famiglia”.

“Complessivamente – evidenzia la maggioranza – sono stati spesi 2.471,11 euro, ripartiti in due diverse determine di pagamento: la prima (la numero 48 del 10/03/2015) da mille euro e la seconda (la numero 39 del 22/04/ 2015) a saldo della cifra restante.

La somma in questione è stata utilizzata per consentire il viaggio ed il soggiorno ai componenti della squadra che hanno preso parte ai giochi negli studi Rai di Roma e per programmare al meglio i collegamenti da Amantea.

Va ribadito, inoltre, che i protagonisti degli stessi collegamenti, effettuati dal sagrato della chiesa di San Bernardino, per amore verso la città, non hanno preteso neanche un centesimo.

 

L’ente municipale si è preoccupato di acquistare i materiali necessari, come ad esempio i blocchi di ghiaccio per le sculture.

Abbiamo ritenuto di aderire a questo progetto in quanto rappresentava per Amantea un’opportunità di rivalsa e di valorizzazione del territorio.

E così è stato.

Lo confermano gl’indici di ascolto e lo conferma anche l’interesse suscitato sulle reti sociali.

 

Minino investimento e massima resa.

Il resto sono chiacchiere da bar che lasciamo a chi, con questo modo di fare, è convinto di poter governare una città.

La verità è tutt’altra e chi dice il contrario mente sapendo di mentire.

Forse l’unico intento di questi individui, che con il loro sproloquio danneggiano la città, è cercare un momento di gloria per soddisfare il proprio ego e per accondiscendenza personale.

Si tratta di persone che non sono minimamente informate, che non seguono l’attività amministrativa, che non vengono in comune, che non partecipano alle sedute consiliari e che sparano nel mucchio con l’idea precisa di colpire a caso.

Ed è in questo agire che il concetto di malafede trova riscontro.

 

Noi a questo modo di fare diciamo no.

Lo abbiamo detto a chiare lettere in passato criticando le forze politiche che dal piano democratico hanno tentato inutilmente di spostare lo scontro dialettico sul fronte personale e lo diciamo anche adesso, rispedendo al mittente accuse e falsità.

Abbiamo sempre operato e continueremo a farlo nella massima trasparenza, difendendo le scelte fatte con determinazione, soprattutto contro chi è mosso dalla gelosia, dall’invidia, dalla cattiveria e dalla cultura dell’odio. Perché di questo si tratta”.

“A conferma di tale ragionamento – prosegue l’esecutivo – non può essere sottaciuta l’ennesima bugia, messa in campo per creare dissenso.

Quasi organizzata ad hoc con la complicità di qualcuno che siede tra i banchi della minoranza. Stiano serene questi soggetti.

La maggioranza è solida ed affronta le questioni parlando e discutendo con onestà.

Il viaggio ed il soggiorno organizzato per prendere parte all’udienza papale dello scorso 20 maggio in piazza San Pietro è figlio della condivisione e non è stato assolutamente pagato con fondi comunali.

 

Ognuno dei partecipanti ha messo di tasca propria la quota di partecipazione e sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario.

Come amministratori, nel pieno rispetto della libertà di fede e di religione, abbiamo chiesto agli emissari del Santo Padre di benedire Amantea e la sua gente.

Una richiesta che chiunque avrebbe potuto fare.

Nulla di più.

Rispondiamo alla malignità e all’ignoranza come abbiamo fatto sempre fatto: con il sorriso sulle labbra e con la certezza che quando lasceremo la casa comunale le nostre tasche saranno vuote, ma i nostri cuori saranno pieni di gioia perché avremmo reso Amantea migliore di quello che era”.

Come sempre siamo disponibili a pubblicare le eventuali risposte degli sconosciuti "intimati"

Si è svolto questa mattina presso l’Auditorium Sant’Agostino del Comune di Paola un seminario pubblico in occasione dei 100 anni dalla grande guerra organizzato dall’IIS “Pizzini-Pisani” di Paola diretto dalla Dirigente Scolastica dott.ssa Alisia Rosa Arturi.

Al seminario, coordinato dal prof. Pietro De Luca, è intervenuta la consigliera comunale Maria Pia Serranò per portare i saluti dell’Amministrazione Comunale ed il Prof. Gabriele Petrone, che ha tenuto la relazione sul tema con un focus sul contributo della Calabria a quegli eventi.

“Abbiamo scelto – ha detto il prof. Petrone – il titolo del seminario di oggi mutuandolo da una famosa canzone dell’epoca, ‘O surdato nnamurato proprio a voler ricordare come quella terribile guerra, voluta da pochi, alla fine con coraggio e dedizione, fino all’estremo sacrificio, la fecero tutti, tutto il popolo italiano a cominciare dai più umili”.

“Ricordare la grande guerra oggi – ha continuato Petrone – significa comprendere quanto quel terribile evento abbia avuto profonde conseguenze nella nostra vita nazionale, nella coscienza collettiva di un popolo che, fino ad allora, non era mai stato realmente tale. Significa riflettere sul cinismo di classi dirigenti che trascinarono il Paese in un conflitto non voluto per desiderio di potenza o per meschini interessi di parte. Ma ci fa anche comprendere come quella guerra poté, alla fine, essere vinta solo grazie al sacrificio di umili soldati-contadini che seppero farsi carico del destino di tutti”.

“Ancora oggi – ha concluso il prof. Petrone – voi ragazzi potete avere contezza di quello che fu un evento sconvolgente, che si iscrisse nel vissuto quotidiano di milioni di famiglie italiane osservando i monumenti ai caduti che caratterizzano il paesaggio urbano di ogni comune d’Italia, dalle Alpi alla Sicilia. Quei nomi incisi nel marmo sono la testimonianza viva di una tragedia nella quale ogni comunità, piccola o grande che fosse, rimase coinvolta. In Italia non tornarono in 600 mila, in Calabria circa 20mila”.

Nel corso del seminario sono stati proiettati anche due filmati: La guerra dei nostri bisnonni realizzato dal prof. Paolo Apa e Canzoni e simboli della grande guerra realizzato dallo stesso prof. Petrone. Paola, li 24 maggio 2015

 VIDEO SU YOU TUBE

https://www.youtube.com/watch?v=5l8RRZdRbVU&feature=youtu.be

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