Il Museo si trova in San Pietro in Amantea, provincia di Cosenza, in Contrada Muglicelle. Si raggiunge percorrendo la vecchia strada nazionale 278 di Potame, Amantea-Cosenza. E’ stato chiuso per diverso tempo ma ora è aperto al pubblico. Potrà essere visitato prendendo appuntamento con Padre Pio Marotti, frate minore conventuale. Padre Pio non solo è il fondatore del Museo, ne è anche il custode e l’animatore. Non è ancora completato, mancano alcune strutture importanti come la Cappella, la mensa e il laboratorio. Adesso i cimeli si trovano provvisoriamente esposti in una grande sala. Riguardano la storia della comunicazione che spazia dal telegrafo al computer, passando per la radio e la televisione, che lasciano il visitatore attento e curioso senza fiato. I reperti sono tutti originali e funzionali provenienti da donazioni di privati e persino dall’estero. Ho avuto la fortuna di visitare il Museo diverse volte e ho potuto ammirare da vicino e toccare e filmare tutti i cimeli esposti, finanche gli apparecchi usati da Guglielmo Marconi per i suoi esperimenti. Sabato 1 giugno, in occasione del gemellaggio della Fidapa Amantea-Savona,abbiamo avuto la gradita visita dei membri della Fidapa di Amantea, Savona, Sersale, Palmi e Valle del Savuto, accompagnati dalla Presidente e dalla Vice Presidente della Pro Loco di San Pietro in Amantea Francesca Guido e Anna Bossio, nonché dal Vice Sindaco Daniele Zicarelli, che hanno potuto ammirare per la prima volta e conoscere meglio il patrimonio contenuto nel Museo che con passione, impegno, abnegazione, competenza Padre Pio raccoglie ogni giorno e poi cataloga. Per realizzare il Museo Kolbe della Comunicazione, che molti vorrebbero trasferire altrove, Padre Pio e i frati francescani che fino allo scorso anno erano nel Convento San Bernardino da Siena in Amantea, hanno fatto enormi sacrifici sopportando finanche denunce, calunnie e accuse infamanti. Per alcuni cavilli burocratici è stato chiuso per diverso tempo. Ora il Museo, anche se non completo, grazie a Dio e alla pazienza e alla abnegazione dei frati francescani, è funzionale. Tanto è vero che lunedì, 3 giugno, verranno a visitarlo gli alunni di una scuola superiore di Amantea. Mi ha fatto tanto piacere che finalmente il Museo è aperto al pubblico e i cimeli in esso custoditi sono fruibili a tutti. L’importanza che ha questo Museo finalmente l’hanno capita la Pro Loco di San Pietro in Amantea e le Pro Loco del circondario, la Fidapa e i dirigenti scolastici. Il Museo, centro di spiritualità francescana, potrebbe diventare un importante attrattore, un driver, che favorirebbe un turismo culturale di qualità. Sono convinto che fra pochi anni diventerà un centro propagatore di idee, di aggregazione sociale e di sviluppo economico. E come ho scritto alcuni anni addietro sarà destinato a determinare una rinascita di tutto il territorio circostante e a costituire un modello di risanamento delle nostre realtà degradate e degradanti.