
Redazione TirrenoNews
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Un italiano classe 1972 detenuto nel carcere di Rebibbia è riuscito ad eludere i controlli e a evadere dall’ospedale Pertini di Roma dove era stato portato per un controllo medico alle 11 di oggi 16 agosto.
Immediatamente è scattata la caccia all’uomo su strada e nei cieli con un elicottero della polizia che sta battendo le zone di Monti Tiburtini, Pietralata, Casal Bruciato.
Le ricerche sono in corso.
Allertati anche i carabinieri, la guardia di finanza e la polizia locale.
Pubblicato il: 16/08/2019 17:45
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Un cittadino contesta l’abbandono di rifiuti
Sabato, 17 Agosto 2019 08:01 Pubblicato in Campora San GiovanniEcco cosa scrive il sig Gualtiero Milito:
“Buongiorno, purtroppo, a distanza di oltre venti giorni dalla mia prima segnalazione, i rifiuti abbandonati illecitamente non sono stati rimossi, continuando ad inquinare l'area e costituendo anche un pericolo per la salute pubblica.
È incredibile che una tale situazione di degrado non costituisca una priorità per l'amministrazione comunale di Amantea.
Spero che nei prossimi giorni vogliate porre rimedio al degrado ambientale esistente, riportando l'area al proprio stato naturale.
Saluti
Gualtiero Milito “
La nota è stata inviata il 30 luglio con il seguente messaggio:telematico ai seguenti indirizzi:
Poliziamunicipale@comune.amantea.cs.it ed al comandante e.caruso@comune.amantea.cs.it, oltre che all’Ufficio stampa@comune.amantea.cs.it.
alla prima nota ed ai medesimi indirizzi ha fatto seguito il seguente sollecito: “Buongiorno, noto con dispiacerre che a distanza di cinque giorni dalla mia segnalazione lo stato dell'area in cui sono stati scaricati illecitamente i rifiuti è rimasto invariato.
Probabilmente la casella di posta a cui ho inoltrato la segnalazione non è monitorata con molta frequena.
Pertanto la rinnovo aggiungendo gli indirizzi recuperati dal sito istituzionale del comune di Amantea
Saluti Gualtiero Milito”
La foto mostra una sconosciuta area periferica cittadina . Probabilmente in quel di Campora San Giovanni. Nei pressi del rilevato ferroviario.
Stando ai grandi sacchi si tratta verosimilmente di un unico abbandono- è lo stesso a distanza di giorni- effettuato non da famiglie ma da qualche esercizio commerciale (vedi scatola di birra).
Di quegli abbandoni che si effettuano con un automezzo.
Probabilmente l’amministrazione comunale sta aspettando che la polizia municipale, come noto poco dotata di uomini, acceda sui luoghi per accertare al meglio la esistenza di tracce che permettano la identificazione dell’autore del gesto.
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Violenza e minacce alla moglie anche sotto effetto di cocaina, avvocato in manette
Venerdì, 16 Agosto 2019 18:43 Pubblicato in CatanzaroSono due i casi di violenza sulle donne, per uno dei quali, un avvocato è stato arrestato.
Un altro caso riguarda un 39enne indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia in danno della propria compagna convivente.
CATANZARO – Ancora violenza tra le mura domestiche e questa volta è finito in manette un marito violento, di professione avvocato, di 48 anni. Il personale della polizia di Catanzaro Lido ha eseguito due arresti distinti, dopo le denunce presentate da due donne vittime di maltrattamenti in famiglia. Nel primo caso, in carcere è finito un avvocato di 48 anni, G.V., per maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie. Nella denuncia presentata dalla vittima lo scorso 8 agosto, la donna ha raccontato gli ultimi anni di convivenza con il proprio coniuge, divenuti nel tempo sempre più difficili per il carattere violento del marito, aggravato anche dall’abuso di sostanze stupefacenti dell’uomo che, col passare del tempo, la moglie ha tristemente constatato.
Avute le prove dell’uso della cocaina da parte del marito, per la donna è iniziato un vero e proprio inferno fatto di insulti, minacce gravissime attraverso le quali il marito alludeva ad amicizie con persone legate alla criminalità organizzata. E ancora botte, percosse, aggressioni che si sono susseguite negli anni. La donna ha raccontato che, a parte una breve parentesi coincisa con la nascita di una figlia, le violenze sono andate sempre in crescendo, fino a culminare in una giornata del corrente mese di agosto, in cui un’ennesima lite è sfociata in vie di fatto, tanto da indurre la vittima a fuggire di casa. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Irene Crea, hanno consentito di ricostruire quanto raccontato dalla donna, facendo emergere in maniera evidente i numerosi episodi di violenza, fisica e morale, cui la donna era da tempo vittima e la forte carica aggressiva e denigratoria dell’uomo che peraltro non si è mai posto scrupoli anche davanti alla figlia, in tenera età.
La seconda misura è stata eseguita nella mattinata del 14 agosto scorso sempre dagli agenti del Commissariato di Catanzaro Lido che hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa a carico di T. G., di anni 39, indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia in danno della propria compagna convivente. La misura cautelare è originata da una denuncia presentata lo scorso 10 agosto dalla donna, la quale ha raccontato gli ultimi anni di convivenza con il proprio compagno, con cui ha un figlio di 6 anni, passati in un crescendo di insulti, minacce e scatti d’ira, spesso violenti, negli anni, fino a culminare il 9 agosto, in cui l’uomo ha sferrato, nel corso dell’ennesima lite, un violento pugno alla donna. Dopo le cure mediche, la vittima ha presentato denuncia. Le indagini, dirette dal pm Irene Crea, hanno ricostruito i fatti e fatto scattare il provvedimento cautelare.
Quicosenza
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