
“Il latitante di massima pericolosità Pasquale Bonavota è stato arrestato a Genova a conclusione delle indagini condotte dal Ros e dai Comandi provinciali dei Carabinieri di Vibo Valentia e Genova. Inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi facenti parte del “programma speciale ricerca” del Ministro dell’Interno. Ritenuto responsabile di associazione mafiosa come promotore della omonima cosca rientrante nella locale di ‘ndrangheta di Sant’Onofrio era ricercato per un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nella max indagine “Rinascita-Scott” svolta dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale antimafia di Catanzaro e diretta dal dott. Nicola Gratteri. In tale procedimento, che ha portato all’arresto di 334 persone, il Bonavota era l’unico rimasto in stato di latitanza. Un plauso alle Forze dell’Ordine ed alla Procura antimafia di Catanzaro che si è sempre distinta per azioni capillari e radicate nel territorio a tutela dei cittadini ed al rispetto della legge”.
Lo dichiarano Gianluca Cantalamessa presidente del Dipartimento Antimafia e Giacomo Francesco Saccomanno, Commissario Regionale della Lega Calabria.
Si comunica quanto segue, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito
COSENZA 3 APRILE 2023 – Continuano i controlli della Stazione Carabinieri Forestale di Trebisacce finalizzati al contrasto del fenomeno dell’abusivismo edilizio, che nelle scorse settimane aveva già portato al sequestro di alcuni manufatti abusivi nelle zone rurali del territorio comunale. Nei giorni scorsi l’ultimo sequestro ha riguardato nuovamente la località “Giardini” del comune ionico, dove i militari hanno posto i sigilli ad una villetta a due piani in corso di costruzione. In particolare i militari, durante un controllo del territorio, hanno notato un cantiere edilizio in un terreno agricolo senza che fosse esposta la tabella di cantiere obbligatoria per legge. Hanno quindi proceduto al controllo dell’attività edilizia in quel momento in corso, alla presenza del committente e dell’esecutore dei lavori. Gli stessi non hanno esibito alcun titolo abilitativo riguardante l’intervento in atto e, per come appurato tramite l’ufficio tecnico comunale di Trebisacce, non era stata rilasciata alcuna autorizzazione per l’esecuzione dei lavori. L’area interessata ricade in zona agricola E2, dove non sono ammesse nuove costruzioni, né ampliamenti e aumenti volumetrici di quelle esistenti. Inoltre, è classificata ai fini della normativa sismica in zona 2 ed è vincolata per fini paesaggistici, ricadendo nella fascia di 300 mt dalla battigia. Dagli accertamenti è emerso che i lavori abusivi sono stati realizzati per riportare alla funzionalità un fabbricato diruto a due piani, parzialmente crollato e privo di tetto, procedendo contestualmente ad ampliarne superficie e volume, con rifacimento e nuova realizzazione di parti strutturali senza osservare gli adempimenti previsti in materia sismica. Si è quindi proceduto al sequestro del fabbricato allo stato grezzo, composto da due piani fuori terra, e a deferire all'Autorità Giudiziaria il committente e l'esecutore materiale dei lavori per violazione alla normativa urbanistica e paesaggistica.
PREMESSO che i provvedimenti adottati in fase investigativa e/o dibattimentale non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad indagini ovvero imputati e che le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite in modo da chiarire la fase in cui il procedimento pende e da assicurare, in ogni caso, il diritto della persona sottoposta ad indagini e dell’imputato a non essere indicati come colpevoli fino a quando la colpevolezza non è stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili. I Finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme e i militari della Guardia Costiera Vibo Valentia Marina, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, negli ultimi giorni hanno portato a termine importanti operazioni di servizio inmateria di polizia ambientale. In particolare nel corso di specifica attività finalizzata al controllo e monitoraggio dell’ambiente e dei fenomeni inquinanti venivano individuate e sottoposte a controllo due aziende specializzate nel commercio e recupero per il riciclaggio di cascami e rottami metallici operanti nell’hinterland lametino, nonché un’officina specializzata nelle riparazioni di mezzi ed attrezzature agricole. Le verifiche, eseguite con l’ausilio del personale tecnico dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente della Regione Calabria, hanno consentito di accertare un’illecita gestione di rifiuti pericolosi creata ad hoc per incrementare i profitti attraverso il fraudolento contenimento dei costi di smaltimento, realizzando delle vere proprie discariche abusive a cielo aperto dove venivano abbandonati enormi quantita di rifiuti speciali pericolosi, con l’inevitabile compromissione delle matrici ambientali suolo ed acqua e costituendo un potenziale pericolo per la salute pubblica. Le investigazioni consentivano di accertare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico degli amministratori delle società controllate, per plurimi reati in materia ambientale, nonché per violazioni alla normativa urbanistica. PALAZZO DI GIUSTIZIA – PIAZZA REPUBBLICA, N. 2 - 88046 LAMEZIA TERME CENTR.: +39 0968498111 – 0968498419 FAX: +39 096822087 E-MAIL:
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'rv) PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI LAMEZIA TERME 4 PALAZZO DI GIUSTIZIA – PIAZZA REPUBBLICA, N. 2 - 88046 LAMEZIA TERME CENTR.: +39 0968498111 – 0968498419 FAX: +39 096822087 E-MAIL:
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Per tali gravi violazioni si è proceduto, sussistendone i presupposti di legge, al sequestro di n. 02 fabbricati, un autocarro e n. 02 discariche abusive della superficie complessiva di oltre 7.000 mq. Le attività condotte dagli uomini e le donne della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera, si inseriscono nel più ampio progetto predisposto da questo ufficio di Procura, attraverso il quale si intende fronteggiare il grave fenomeno dell’inquinamento ambientale nell’area della piana di Lamezia Terme. Il relativo procedimento penale pende in fase investi