
Oggi, l'Omerico mare, della costa tirrenica calabrese, oltre che una risorsa per i residenti, per i quali sarebbe assurdo andarsene in vacanza in altre località marine, lo è anche per una città, come Amantea, che vorrebbe fare del turismo il settore trainante delle propria economia.
La cittadinanza e gli addetti al settore commerciale, artigianale, alberghiero e balneare dovrebbero indignarsi e ribellarsi. Un’azione che dovrebbe essere finalizzata a scuotere la terra che calpestano e gli organi deputati al controllo del territorio. In modo duro e risoluto, i cittadini dovrebbero ribellarsi ad una classe dirigenziale che governa la Regione e che continua a mandare in giro “Sparaballe” a divulgare il marcio verbo.
La questione meridionale è un fenomeno che deriva direttamente dall'estraneità dello Stato rispetto al popolo, dall'esistenza d'una classe dirigente barricata a difesa dei propri privilegi, dall'appropriazione delle risorse pubbliche da parte dei potenti di turno, dal proliferare delle corporazioni con proprie deontologie, propri statuti, propri privilegi; dalla criminalità organizzata e governata da leggi e codici propri.
Infine, in assenza di una legalità riconosciuta dal governo centrale, pensa di mettere a tacere le proprie responsabilità, sulla catastrofe del peschereccio turco, con la sceneggiata di un Consiglio dei ministri che si terrà a Cutro.
Con i potenti della Regione che sentono la necessità di supplire alla loro invisibilità e al loro mutismo, facendo leva sulla corruzione spicciola, necessaria per mitigare l'arbitrio con la compravendita di indulgenze civili, emulando la Chiesa.
Un pochino più a nord, il Berlusca, esempio vivente di mediocrità italiota, come il suo amichetto Putin, ha contribuito a stimolare tantissimi individui a emularlo nei suoi modi d'essere in affari e nelle aule di tribunali. L’averla fatta franca nel “fottere” il resto della popolazione italiana lo ha fatto diventare un eroe agli occhi dei poveri disgraziati che "sperano" sempre di rifarsi rubando o sognando di vincere alle slot machines, avendo toccato il fondo della povertà non solo economica."Anche la bestia più feroce conosce un minimo di pietà. Ma io non ne conosco, perciò non sono una bestia". W. Shakespeare.
Nel frattempo, le giovani e brillanti teste Sudiste continueranno ad emigrare, mentre gli altri, di ugual talento, continueranno a lavorare ancora per due lirette nella vana “speranza” (termine religioso pericolosissimo) di un futuro migliore.
“La speranza di cui si parla è una trappola, una brutta parola, non si deve usare. La speranza è una trappola inventata dai padroni. La speranza è quella di quelli che ti dicono che Dio… state buoni, state zitti, pregate che avrete il vostro riscatto, la vostra ricompensa nell'aldilà.”Mario Monicelli.
Gigino A Pellegrini & G elTarik
Si comunica quanto segue, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito
COSENZA 7marzo 2023–Un uomo di Cosenza è stato denunciato dai militari della Stazione Carabinieri di Spezzano Sila per violazione alla normativa urbanistica. Nei giorni scorsi durante un controllo effettuato in località “Muscello” del comune di Casali del Manco frazione di Pedace i militari hanno accertato la presenza di un manufatto edilizio, con annessa recinzione di un vasto terreno e una platea di cemento, da poco realizzata, sulla quale era adagiato un box da cantiere in lamiera e annessa recinzione in rete metallica e paletti in cemento per una superficie di circa 500 metri quadri. Si è quindi proceduto al controllo delle autorizzazioni in possesso del proprietario essendo inoltre l’area soggetta a vincolo PAI, area questa attenzionata dal punto di vista idrogeologico e antisismico. Dal controllo è emerso che il proprietario ha effettuato tali lavoriin assenza di permesso di costruire e in totale difformità alla normativa vigente.
Esiste una canzoncina popolare che si canta facendo un girotondo, specialmente durante il Carnevale.Un bimbo viene messo al centro del cerchio e alla seconda strofa sceglie una nuova
Colombina la messaggera cerca, cerca la Primavera
la più bella che ci sia me la voglio portare via.
Ecco qui che l’ha trovata, tutta bella incipriata
con le scarpe di cioccolata, Colombina vuol ballar.
E’ la sera di Carnevale, Colombina vuol ballare
e si fece accompagnare da un vecchio Barbablù
che saresti proprio tu.
In uno dei suoi Dialoghi, Luciano di Samosata immagina che Giove e Mercurio si improvvisino venditori di filosofi e che uno scrupoloso acquirente interroghi ad uno ad uno i sapienti delle diverse scuole, per saggiare l'opportunità dell'acquisto. E così, dopo aver interrogato Pitagora e Diogene, l’estroso compratore si trova di fronte ad uno spettacolo che lo colpisce: i due filosofi che Giove e Mercurio magnificano per la loro saggezza gli appaiono uniti da un singolare contrasto poiché l'uno ride, l'altro invece piange.
Il filosofo che ride è Democrito: se tutto è davvero una danza di atomi nel vuoto allora ogni vicenda umana deve rinunciare alla sua pretesa di senso e, risibili, debbono apparire le preoccupazioni e le cure degli uomini che non sanno adeguare le proprie passioni a ciò che la ragione del mondo cerca di insegnare agli umani.
Al riso del filosofo cui la ragione consiglia di prendere commiato dalle passioni del mondo fa da contrasto il pianto di Eraclito, il filosofo del divenire umano che non riesce a scostare gli occhi dalla fugacità degli eventi, e che nel tempo, che travolge tutte le cose, avverte la tragicità di un mondo in cui il senso trapassa nel non senso, il valore nel differenziato da colori e schiamazzi.
Il Carnevale! La soluzione a tutti i mali. Il toccasana dei poveracci. Il Santo di tutti i santi! Inoltre, il carnevale è considerata la festa dell'allegria per eccellenza. Uomini e donne di ogni ceto sociale si recano a balli in maschera e sfilate variopinte, cercando di liberare la fantasia e di catturare un po' di felicità. Lo scherzo "vale" ed il commercio che vi è connesso raggiunge il suo apice; vengono acquistati, da chi può, vestiti da indossare solo per qualche giorno, poi, come ogni anno, rimangono soltanto piazze e strade da ripulire.
Prima però si celebra il rito della Estrema Unzione del Carnevale alla vigilia del Martedì grasso, ultimo giorno di festa, e preannuncia l’avvento di astinenza e penitenza della Quaresima a cui ci si sottopone. Una volta, per l’occasione, si metteva in scena una singolare mascherata: una banda di finti sacerdoti sfilava per le vie delle città e impartiva una bizzarra benedizione, recitando in vernacolo la vita del morente Carnevale. La processione, dalle prime ore della sera fino a notte fonda, vagava per piazze e locali.
E si arrivava così al Funerale del Carnevale, cioè al Martedì grasso segnando la fine delle licenze carnevalesche. I festeggiamenti culminavano solitamente con il processo, la condanna, la lettura del testamento, la morte e il funerale di un fantoccio, che rappresentava allo stesso tempo sia il Potere di un auspicato e mai pago mondo di "cuccagna", sia il capro espiatorio dei mali dell'anno precedente.
La fine violenta del fantoccio poneva fine al periodo degli sfrenati festeggiamenti e malefatte. Tutti i Meridionali andranno a dormire a notte fonda quel Martedì e il mercoledì il Mezzogiorno dovrebbe svegliarsi, e come l’araba Fenicia, risorta dalle ceneri dopo aver preso coscienza delle proprie sconfitte ed errori, diventare vincente, anche senza il Nilo!
Gigino A Pellegrini & G elTarik