Si comunica quanto segue, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito
COSENZA 7marzo 2023–Un uomo di Cosenza è stato denunciato dai militari della Stazione Carabinieri di Spezzano Sila per violazione alla normativa urbanistica. Nei giorni scorsi durante un controllo effettuato in località “Muscello” del comune di Casali del Manco frazione di Pedace i militari hanno accertato la presenza di un manufatto edilizio, con annessa recinzione di un vasto terreno e una platea di cemento, da poco realizzata, sulla quale era adagiato un box da cantiere in lamiera e annessa recinzione in rete metallica e paletti in cemento per una superficie di circa 500 metri quadri. Si è quindi proceduto al controllo delle autorizzazioni in possesso del proprietario essendo inoltre l’area soggetta a vincolo PAI, area questa attenzionata dal punto di vista idrogeologico e antisismico. Dal controllo è emerso che il proprietario ha effettuato tali lavoriin assenza di permesso di costruire e in totale difformità alla normativa vigente.
Esiste una canzoncina popolare che si canta facendo un girotondo, specialmente durante il Carnevale.Un bimbo viene messo al centro del cerchio e alla seconda strofa sceglie una nuova
Colombina la messaggera cerca, cerca la Primavera
la più bella che ci sia me la voglio portare via.
Ecco qui che l’ha trovata, tutta bella incipriata
con le scarpe di cioccolata, Colombina vuol ballar.
E’ la sera di Carnevale, Colombina vuol ballare
e si fece accompagnare da un vecchio Barbablù
che saresti proprio tu.
In uno dei suoi Dialoghi, Luciano di Samosata immagina che Giove e Mercurio si improvvisino venditori di filosofi e che uno scrupoloso acquirente interroghi ad uno ad uno i sapienti delle diverse scuole, per saggiare l'opportunità dell'acquisto. E così, dopo aver interrogato Pitagora e Diogene, l’estroso compratore si trova di fronte ad uno spettacolo che lo colpisce: i due filosofi che Giove e Mercurio magnificano per la loro saggezza gli appaiono uniti da un singolare contrasto poiché l'uno ride, l'altro invece piange.
Il filosofo che ride è Democrito: se tutto è davvero una danza di atomi nel vuoto allora ogni vicenda umana deve rinunciare alla sua pretesa di senso e, risibili, debbono apparire le preoccupazioni e le cure degli uomini che non sanno adeguare le proprie passioni a ciò che la ragione del mondo cerca di insegnare agli umani.
Al riso del filosofo cui la ragione consiglia di prendere commiato dalle passioni del mondo fa da contrasto il pianto di Eraclito, il filosofo del divenire umano che non riesce a scostare gli occhi dalla fugacità degli eventi, e che nel tempo, che travolge tutte le cose, avverte la tragicità di un mondo in cui il senso trapassa nel non senso, il valore nel differenziato da colori e schiamazzi.
Il Carnevale! La soluzione a tutti i mali. Il toccasana dei poveracci. Il Santo di tutti i santi! Inoltre, il carnevale è considerata la festa dell'allegria per eccellenza. Uomini e donne di ogni ceto sociale si recano a balli in maschera e sfilate variopinte, cercando di liberare la fantasia e di catturare un po' di felicità. Lo scherzo "vale" ed il commercio che vi è connesso raggiunge il suo apice; vengono acquistati, da chi può, vestiti da indossare solo per qualche giorno, poi, come ogni anno, rimangono soltanto piazze e strade da ripulire.
Prima però si celebra il rito della Estrema Unzione del Carnevale alla vigilia del Martedì grasso, ultimo giorno di festa, e preannuncia l’avvento di astinenza e penitenza della Quaresima a cui ci si sottopone. Una volta, per l’occasione, si metteva in scena una singolare mascherata: una banda di finti sacerdoti sfilava per le vie delle città e impartiva una bizzarra benedizione, recitando in vernacolo la vita del morente Carnevale. La processione, dalle prime ore della sera fino a notte fonda, vagava per piazze e locali.
E si arrivava così al Funerale del Carnevale, cioè al Martedì grasso segnando la fine delle licenze carnevalesche. I festeggiamenti culminavano solitamente con il processo, la condanna, la lettura del testamento, la morte e il funerale di un fantoccio, che rappresentava allo stesso tempo sia il Potere di un auspicato e mai pago mondo di "cuccagna", sia il capro espiatorio dei mali dell'anno precedente.
La fine violenta del fantoccio poneva fine al periodo degli sfrenati festeggiamenti e malefatte. Tutti i Meridionali andranno a dormire a notte fonda quel Martedì e il mercoledì il Mezzogiorno dovrebbe svegliarsi, e come l’araba Fenicia, risorta dalle ceneri dopo aver preso coscienza delle proprie sconfitte ed errori, diventare vincente, anche senza il Nilo!
Gigino A Pellegrini & G elTarik
Nel mondo si pagano ogni anno più di 1.000 miliardi di dollari di tangenti e va sprecato, a causa della corruzione, circa il 3 per cento del Pil mondiale. Applicando questa percentuale all’Italia, si calcola che annualmente l’onere sui bilanci pubblici è nella misura di 50-60 miliardi di euro l’anno, come una vera e propria tassa occulta pagata con i soldi prelevati dalle tasche dei cittadini.
Una situazione disastrosa e appesantita dai danni politici, sociali e ambientali, nel panorama italiano logorato in ogni settore. Sempre più spesso, infatti, attività illegali come il traffico illecito di rifiuti o l’abusivismo edilizio, magari “rivestito” con il rilascio di concessioni illegittime, sono accompagnate da un sistematico ricorso alla corruzione di amministratori pubblici e rappresentanti politici, funzionari incaricati di rilasciare autorizzazioni o di effettuare controlli.
“Questa società italiana appare putrefatta e moralmente fiacca. Tutta, non soltanto il governo e il sottogoverno: tra chi sta dentro il palazzo e chi sta fuori c'è una corrispondenza. La corruzione dei politici e dei loro manager è una costante della vita politica italiana e forse non soltanto italiana: nasce soprattutto dal bisogno di procurarsi l'enorme quantità di soldi che i partiti e le loro correnti divorano, coinvolge tutti o quasi, creando una ragnatela di reciproci ricatti.” Norberto Bobbio.
La corruzione è stata ed è uno dei problemi più gravi della vita politica e sociale italiana fin dal Rinascimento. Machiavelli la detestava con tutto sé stesso, e ci ha lasciato una descrizione della città corrotta che merita di essere letta:
“Di qui gli ordini e le leggi, non per pubblica, ma per propria utilità si fanno; di qui le guerre, le paci, le amicizie, non per gloria comune, ma per soddisfazione di pochi si deliberano. E se le altre città sono di questi disordini ripiene, la nostra ne è più che alcuna altra macchiata; perché le leggi, gli statuti, gli ordini civili, non secondo il vivere libero, ma secondo la ambizione di quella parte che è rimasta superiore, si sono in quella sempre ordinati e ordinano” (Istorie, III. 5).
Oggi la corruzione, in Italia, colpisce soprattutto il settore del lavoro, in particolare al momento della ricerca di un lavoro, della partecipazione a concorsi o dell'avvio di una nuova attività.
Il sistema degli appalti pubblici è caratterizzato da un alto livello di corruzione. Ciò è particolarmente vero per quanto riguarda i contratti di infrastrutture. In molti casi, è probabile che la malavita organizzata sia coinvolta e il favoritismo avrà quasi inevitabilmente un ruolo nell'aggiudicazione degli appalti. Negli ultimi anni, la maggior parte dei casi di corruzione di alto profilo in Italia ha riguardato gli appalti pubblici. Nel 2015 un appalto pubblico su tre presentava irregolarità.
“Molti giudici sono incorruttibili, nulla può indurli a fare giustizia.” Bertolt Brecht
Gigino A Pellegrini & G elTarik