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SEQUESTRO TREBISACCESi comunica quanto segue, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito

COSENZA 3 APRILE 2023 – Continuano i controlli della Stazione Carabinieri Forestale di Trebisacce finalizzati al contrasto del fenomeno dell’abusivismo edilizio, che nelle scorse settimane aveva già portato al sequestro di alcuni manufatti abusivi nelle zone rurali del territorio comunale. Nei giorni scorsi l’ultimo sequestro ha riguardato nuovamente la località “Giardini” del comune ionico, dove i militari hanno posto i sigilli ad una villetta a due piani in corso di costruzione. In particolare i militari, durante un controllo del territorio, hanno notato un cantiere edilizio in un terreno agricolo senza che fosse esposta la tabella di cantiere obbligatoria per legge. Hanno quindi proceduto al controllo dell’attività edilizia in quel momento in corso, alla presenza del committente e dell’esecutore dei lavori. Gli stessi non hanno esibito alcun titolo abilitativo riguardante l’intervento in atto e, per come appurato tramite l’ufficio tecnico comunale di Trebisacce, non era stata rilasciata alcuna autorizzazione per l’esecuzione dei lavori. L’area interessata ricade in zona agricola E2, dove non sono ammesse nuove costruzioni, né ampliamenti e aumenti volumetrici di quelle esistenti. Inoltre, è classificata ai fini della normativa sismica in zona 2 ed è vincolata per fini paesaggistici, ricadendo nella fascia di 300 mt dalla battigia. Dagli accertamenti è emerso che i lavori abusivi sono stati realizzati per riportare alla funzionalità un fabbricato diruto a due piani, parzialmente crollato e privo di tetto, procedendo contestualmente ad ampliarne superficie e volume, con rifacimento e nuova realizzazione di parti strutturali senza osservare gli adempimenti previsti in materia sismica. Si è quindi proceduto al sequestro del fabbricato allo stato grezzo, composto da due piani fuori terra, e a deferire all'Autorità Giudiziaria il committente e l'esecutore materiale dei lavori per violazione alla normativa urbanistica e paesaggistica.

 

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foto marePREMESSO che i provvedimenti adottati in fase investigativa e/o dibattimentale non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad indagini ovvero imputati e che le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite in modo da chiarire la fase in cui il procedimento pende e da assicurare, in ogni caso, il diritto della persona sottoposta ad indagini e dell’imputato a non essere indicati come colpevoli fino a quando la colpevolezza non è stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili. I Finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme e i militari della Guardia Costiera Vibo Valentia Marina, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, negli ultimi giorni hanno portato a termine importanti operazioni di servizio inmateria di polizia ambientale. In particolare nel corso di specifica attività finalizzata al controllo e monitoraggio dell’ambiente e dei fenomeni inquinanti venivano individuate e sottoposte a controllo due aziende specializzate nel commercio e recupero per il riciclaggio di cascami e rottami metallici operanti nell’hinterland lametino, nonché un’officina specializzata nelle riparazioni di mezzi ed attrezzature agricole. Le verifiche, eseguite con l’ausilio del personale tecnico dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente della Regione Calabria, hanno consentito di accertare un’illecita gestione di rifiuti pericolosi creata ad hoc per incrementare i profitti attraverso il fraudolento contenimento dei costi di smaltimento, realizzando delle vere proprie discariche abusive a cielo aperto dove venivano abbandonati enormi quantita di rifiuti speciali pericolosi, con l’inevitabile compromissione delle matrici ambientali suolo ed acqua e costituendo un potenziale pericolo per la salute pubblica. Le investigazioni consentivano di accertare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico degli amministratori delle società controllate, per plurimi reati in materia ambientale, nonché per violazioni alla normativa urbanistica. PALAZZO DI GIUSTIZIA – PIAZZA REPUBBLICA, N. 2 - 88046 LAMEZIA TERME CENTR.: +39 0968498111 – 0968498419 FAX: +39 096822087 E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. 'rv) PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI LAMEZIA TERME 4 PALAZZO DI GIUSTIZIA – PIAZZA REPUBBLICA, N. 2 - 88046 LAMEZIA TERME CENTR.: +39 0968498111 – 0968498419 FAX: +39 096822087 E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. Per tali gravi violazioni si è proceduto, sussistendone i presupposti di legge, al sequestro di n. 02 fabbricati, un autocarro e n. 02 discariche abusive della superficie complessiva di oltre 7.000 mq. Le attività condotte dagli uomini e le donne della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera, si inseriscono nel più ampio progetto predisposto da questo ufficio di Procura, attraverso il quale si intende fronteggiare il grave fenomeno dell’inquinamento ambientale nell’area della piana di Lamezia Terme. Il relativo procedimento penale pende in fase investi

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mimosa NG3Oggi, l'Omerico mare, della costa tirrenica calabrese, oltre che una risorsa per i residenti, per i quali sarebbe assurdo andarsene in vacanza in altre località marine, lo è anche per una città, come Amantea, che vorrebbe fare del turismo il settore trainante delle propria economia.

La cittadinanza e gli addetti al settore commerciale, artigianale, alberghiero e balneare dovrebbero indignarsi e ribellarsi. Un’azione che dovrebbe essere finalizzata a scuotere la terra che calpestano e gli organi deputati al controllo del territorio. In modo duro e risoluto, i cittadini dovrebbero ribellarsi ad una classe dirigenziale che governa la Regione e che continua a mandare in giro “Sparaballe” a divulgare il marcio verbo.

La questione meridionale è un fenomeno che deriva direttamente dall'estraneità dello Stato rispetto al popolo, dall'esistenza d'una classe dirigente barricata a difesa dei propri privilegi, dall'appropriazione delle risorse pubbliche da parte dei potenti di turno, dal proliferare delle corporazioni con proprie deontologie, propri statuti, propri privilegi; dalla criminalità organizzata e governata da leggi e codici propri.

Infine, in assenza di una legalità riconosciuta dal governo centrale, pensa di mettere a tacere le proprie responsabilità, sulla catastrofe del peschereccio turco, con la sceneggiata di un Consiglio dei ministri che si terrà a Cutro.

Con i potenti della Regione che sentono la necessità di supplire alla loro invisibilità e al loro mutismo, facendo leva sulla corruzione spicciola, necessaria per mitigare l'arbitrio con la compravendita di indulgenze civili, emulando la Chiesa.

Un pochino più a nord, il Berlusca, esempio vivente di mediocrità italiota, come il suo amichetto Putin, ha contribuito a stimolare tantissimi individui a emularlo nei suoi modi d'essere in affari e nelle aule di tribunali. L’averla fatta franca nel “fottere” il resto della popolazione italiana lo ha fatto diventare un eroe agli occhi dei poveri disgraziati che "sperano" sempre di rifarsi rubando o sognando di vincere alle slot machines, avendo toccato il fondo della povertà non solo economica."Anche la bestia più feroce conosce un minimo di pietà. Ma io non ne conosco, perciò non sono una bestia". W. Shakespeare.

Nel frattempo, le giovani e brillanti teste Sudiste continueranno ad emigrare, mentre gli altri, di ugual talento, continueranno a lavorare ancora per due lirette nella vana “speranza” (termine religioso pericolosissimo) di un futuro migliore.

 “La speranza di cui si parla è una trappola, una brutta parola, non si deve usare. La speranza è una trappola inventata dai padroni. La speranza è quella di quelli che ti dicono che Dio… state buoni, state zitti, pregate che avrete il vostro riscatto, la vostra ricompensa nell'aldilà.”Mario Monicelli.

Gigino A Pellegrini & G elTarik

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