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PioggiaCamoli1Gli abitanti di Camoli protestano per l’abbandono della loro unica strada.
La denuncia su Facebook della giovane Francesca Linza.

 

“Questo è quanto succede a Camoli con un po’ di pioggia”- scrive Francesca Linza, giovane amanteana, nata a Paola e residente a Forlì.
“Sicuramente –poi continua- molti diranno “ è colpa di chi ha i terreni e non li cura”.”

Poi continua “Ma da che mondo è mondo la strada, ed i canali di scolo ai propri lati, dovrebbe essere di competenza comunale tutto l’anno, salvo i casi di proprietà privata”.
Infine la amara constatazione “Ma questa strada diventa comunale solo in casi di elezioni e poi tanti saluti”.


Notiamo dalle foto che non si tratta nemmeno di una strada. Non scorgiamo, infatti, le cunette che dovrebbero raccogliere l’acqua piovana.

Ci sembra piuttosto una pista.

Incomprensibile, poi, che la strada sia stata tracciata in modo da non poter sversare le acque piovane sui terreni laterali e quindi nei fossi che da sempre nelle nostre campagne  hanno raccolto le acque per portarle nei fiume più prossimo od al mare. E sempre posto che i proprietari dei terreni laterali li puliscano.


Posto che sia una strada pubblica viene da chiedersi chi mai l’abbia progettata, chi l’abbia realizzata e, soprattutto, chi l’abbia collaudata.

Ma tanto vale anche se fosse una strada privata che deve comunque essere autorizzata.


Forse a noi calabresi occorre “prima” salire nel nord Italia, dove probabilmente le cose vanno meglio per denunciare tutte le cose che non vanno nella nostra terra che già frana di suo ma che in tal modo non viene certo aiutata.

PioggiaCamoli2

 

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case sciollateNon si tratta di un effetto dello scorso Consiglio comunale nel quale lo Stato presente in forza ha ribadito la necessità di legalità in ogni atto, anche nelle piccole cose, ma certamente questo caso può essere ben posto all’attenzione degli amministratori locali e del sig Prefetto.

 

La signora Santa Gallo è una delle poche persone che abitano da anni il centro storico di Amantea.
E da anni è impedita ad andare nella sua abitazione per la via più diretta e semplice ed è costretta a seguire un percorso più lungo e difficile.
Tutto per colpa di un fabbricato cadente, anzi pericoloso, e che “occupa” il centro storico dal 1943 quando venne bombardato dagli angloamericani , bombardamento dal quale derivò la morte di decine di persone. E più passa il tempo più questo manufatto crolla pezzo dopo pezzo ed è diventato un ricettacolo di spazzatura ed il regno di serpenti e topi.
Tutte le sue iniziative sono miseramente finite. È venuta perfino Striscia la Notizia ma nemmeno questo intervento è riuscito a dare alla signora Gallo ed agli altri che abitano quella parte di centro storico la possibilità di accedere liberamente alle loro case.
Tra gli altri nella zona abitano anche anziani diversamente abili e perfino la famiglia di un italo canadese docente universitario a Toronto.
A raccontarla così sembra una barzelletta ma non lo è. Purtroppo è una profonda seppur terribile verità.
Ma la fede della signora Gallo è incrollabile.
E diventa certezza quando scopre che il sindaco Monica Sabatino ha adottato una ordinanza con la quale ai sensi del regolamento edilizio ha intimato ai proprietari di una casa cadente e pericolosa di metterla in sicurezza.
Ovviamente ha immediatamente plaudito e speranzosa ha chiesto la stessa attenzione, lo stesso trattamento.
Ed ancora al SU il Prefetto di “di accertare quanto da me segnalato ed a disporre la applicazione della giusta giustizia”.
E la signora Gallo letto che tutti vogliono la legalità anche nelle piccole cose adesso ha la certezza di ottenere presente la soluzione al suo problema.
Per questo ha chiesto la pubblicazione del suo caso.

 

 

Ecco la lettera:

Al sig Sindaco                                   Amantea
Al sig Prefetto                                   Cosenza

 

Oggetto: Richiesta eliminazione stato di pericolo “Case Sciollate”

Preg,mo sig Sindaco, leggo con vivo piacere che la SV ha emesso l’ordinanza n 166 del 3 novembre 2014 con la quale ha disposto carico dei legittimi proprietari di rimuovere lo stato di pericolo di un immobile cadente sito in Via Acquicella n 166, stante il suo stato di pericolo.
Leggo sempre con piacere che l’articolo 44 del vigente regolamento edilizio fa obbligo ai proprietari di provvedere alla pronta riparazione e/o demolizione delle parti pericolanti.
Leggo infine della sua competenza in materia di tutela e salvaguardia della pubblica e privata incolumità Non posso che complimentarmi, con lei ed i suoi uffici.
Ma, contestualmente, non posso non dispiacermi del fatto che nel mentre si procede con efficacia nel caso segnalato dai sigg Bazzarelli Giuseppe e Vittoria, non altrettanto si sia fatto per “le case sciollate” , caso da me ripetutamente segnalato, ed ancora oggi lì , pendule al tempo ed agli uomini e dimenticate dalla pubblica amministrazione.
Mi sento, a tal punto, vivamente oltraggiata non solo per la diversità di valutazione oggettiva e soggettiva, quanto anche per il fatto che da anni non posso giungere alla mia abitazione per la via più diretta e semplice.
Tanto richiamato mi sembra corretto, nell’invitare lei ed i suoi uffici ad una identicità di comportamenti amministrativi , chiedere al sig Prefetto di accertare quanto da me segnalato ed a disporre la applicazione della giusta giustizia.

 

Amantea li 6.11.2014 - Santa Gallo Via Duomo 87032 Amantea 0982 41530

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prefetto TomaoSvoltare per cambiare: “Non è possibile che queste intimidazioni non abbiano uno o più obiettivi”.

Lo dice l’onorevole Doris Lo Moro, nella sua qualità di Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali, ed a conclusione del suo applaudito intervento, svoltosi giorno 8 novembre durante il consiglio comunale di Amantea avente ad oggetto “Discussione sui gravi fatti intimidatori subiti dal sindaci e dagli amministratori” .
Ed immediatamente prima aveva affermato che “ Non è possibile che partano 4 lettere intimidatorie e non si trovi una ragione”.
Ma aveva anche evidenziato che “ Il punto delicato che sollevano i prefetti nelle pubbliche audizioni della commissione è che c’è scarsa collaborazione nelle indagini”.
E per questo dopo aver assicurato che in commissione “Non ignoreremo il caso di Amantea”, aveva aggiunto:“ Invito l’amministrazione di Amantea nella sua interezza, consiglio comunale, amministrazione ed esecutivo, a fare una verifica seria sugli atti che si stanno portando in questo momento a compimento perché una matrice degli atti intimidatori ci deve essere”.
Si vede in queste parole la stoffa dell’ex magistrato penale , attività che Doris Lo Moro ha volto in Roma.
Poi, conclude chiarendo che “Voglio poter dire di aver partecipato ad un consiglio comunale che nella sua interezza, maggioranza e minoranza, su questa vicenda vuole fare chiarezza”.
E chiude con un forte invito : “ Gli atti dell’amministrazione devono essere messi disposizione”, un invito diretto da un lato anche agli investigatori , dall’altro agli amministratori.
Dalle carte, cioè, le ragioni della intimidazione e la verità sulle intimidazioni.
Perfettamente coincidente l’ intervento del Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, anche egli presente nel medesimo consiglio , durante il quale ha avuto modo di sostenere che legalità significa rispettare le regole, attuare le regole, anche le più semplici.
Una presenza quello del Prefetto che dimostra che lo Stato c’è ,come sostenuto quando ha affermato che “ Ho aderito all’invito – ndr del Sindaco- perché anche a livello visibile, di immagine, si sappia che lo Stato c’è, non solo su questo palco ma anche ai livelli più elevati”.
Ma lo Stato c’è continua il Prefetto non solo quando adotta “ misure dirette a fronteggiare la situazione e questo a prescindere da quella che è l’attività della magistratura e della polizia giudiziaria che faranno, ne sono sicuro, luce su questi atti”, ma soprattutto quando dichiara che “:È necessario , quindi, che si sviluppi una cultura della legalità , che ci sia la consapevolezza e la convinzione che si affermi soltanto attraverso il rispetto delle regole, parlo di regole e non soltanto di norme penali”.
Parole decise e forti concluse con un insegnamento ricco e pregno di saggezza istituzionale oltre che umana :” Legalità significa rispettare le regole, attuare le regole, anche le più semplici , e deve essere questa una scelta, una consapevolezza che poi che ci fa andare a testa diritta , senza scendere a compromessi”.
Dopo il consiglio il Coordinamento provinciale di Libera-Associazioni, “Roberta Lanzino” presente in consiglio comunale straordinario ha auspicato che il “Comune collabori lealmente con le Forze dell’Ordine e la Magistratura nelle indagini finalizzate a punire gli autori di questo intollerabile attacco alla democrazia e che i beni confiscati alla criminalità locale e affidati al Comune possano essere restituiti alla comunità con celerità e trasparenza”.
Ma conclude dichiarando che “ In linea generale, è nostra convinzione che un’amministrazione ha il dovere di scegliere col massimo rigore i propri collaboratori tra quanti non abbiano e non abbiano mai avuto legami familiari o economici con gruppi criminali in genere, o che non abbiano mai abusato di fondi pubblici o che non si siano mai macchiati per fatti di corruzione.
In secondo luogo, nelle proprie scelte politiche deve sempre privilegiare i valori della giustizia e dell’equità anche, se necessario, a discapito di quello dell’economicità.
Troppe volte-aggiunge Libera-, col pretesto del massimo ribasso, si è chiuso un occhio sulla qualità di appaltatori di opere o servizi.
In ultimo, ma non per importanza, appare essenziale ai fini della credibilità pubblica che tutti i procedimenti istituzionali (siano essi assunzioni, conferimenti d’incarico o committenze) siano improntati alla massima trasparenza, in modo da rendersi impermeabili ad ogni pressione clientelare o nepotistica”.
“Solo così si potrà riconquistare la fiducia, la stima, la solidarietà viva e visibile da parte di quei lavoratori e cittadini, la cui assenza, in consiglio, ha pesato molto di più delle pur importanti presenze istituzionali”.
Come dice il sindaco Sabatino, questi fatti siano occasione di riflessione per tutta la città e, possiamo aggiungere noi, di svolta per la ricerca della giustizia attraverso la correttezza dei comportamenti sociali politici ed amministrativi.

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