
Ricordate Tognazzi nel film Amici miei di Mario Monicelli, quando con nonchalance si ergeva ad emblema di chi tenta di prendere in giro chi gli sta di fronte e chiariva che si trattava “ di una supercazzola brematurata con scappellamento a destra”?
O, per scendere ancora più indietro nel tempo( anno 1924) il famoso “Gastone” del grande Petrolini quando recitava che " se l'ipotiposi del sentimento personale, prostergando i prolegomeni della mia subcoscienza , fosse capace di reintegrare il proprio subiettivismo alla genesi delle concomitanze, allora io rappresenterei l'autofrasi della sintomatica contemporanea che non sarebbe altro che la trasmificazione esopolomaniaca”.
E potremmo continuare a lungo nella storia di quel cinema e teatro che sollecitano il buonumore, se non il riso.
Oggi questa mania delle supercazzole verbali sta diventando una abitudine dei politici che tentano di giustificare le loro supercazzole politiche.
E’ come dire che si giustifica con una supercazzola verbale un precedente supercazzola fattuale.
Ma sempre tentando di prendere in giro il proprio e l’altrui elettore.
Basta dichiarare preliminarmente la propria faccia pulita con la sicumera di chi a furia di dirlo agli altri spera, alla fine, di crederci anche lui, pur sapendo bene di essere sporco dentro e fuori.
Parliamo di quei politici che dicono le bugie di acquisizione cioè le bugie per acquistare prestigio, per ottenere un vantaggio. Parliamo del millantatore, quello che sa bene di non essere credibile e per questo ha l’abitudine del fanfarone. Di quel bugiardo che ha sempre mentito a padre ed alla madre( e più tardi alla moglie) per averne il sorriso e la carezza e non il richiamo o lo schiaffo.
Ma ancora più seria è la questione delle pseudologie, cioè di quelle bugie alle quali lo stesso autore crede. Parliamo di quei politici che ricorrono abitualmente alla bugia , cioè dei bugiardi patologici.
Ma nulla è quanto sopra rispetto alla forma più grave di bugia che è l’autoinganno, cioè quel processo di negazione che prescinde dalla rilevanza ed importanza delle evidenze. In sostanza è la supercazzola detta da chi è diventato lui stesso una supercazzola di uomo
Che poi si abbia o meno consapevolezza di essere diventato una supercazzola poco importa.
In queste tragiche condizioni si trova chi giustifica le proprie aberrazioni sostenendo di aver dato semplice esecuzione alla legge, anzi alla “Legge” , se non, addirittura alla “LEGGE”.
Ovviamente il supercazzolaro è consapevole di rivolgersi per lo più a gente amica che non contesta le sue supercazzolate per non dispiacerle, così alimentando il suo stato di malattia.
E comunque il supercazzolaro sa bene che la gente che lo ascolta è spesso analfabeta funzionale e che quindi non essendo capace di comprendere e riassumere un testo , scritto o verbale non importa, dello stesso ricorda solo l’autore e la parola più importante o ripetuta.
Ed allora se viene detto che una delibera è stata adottata per rispettare la legge è evidente che essa è legittima e se è legittimo il fatto è legittimo anche l’autore.
Il supercazzolaro in questo modo raggiunge il suo obiettivo ma purtroppo contribuisce a far crescere il numero dei supercazzolati che restano poi sorpresi quando lo arrestano ( spes ultima Dea), ma sempre senza porsi il dubbio se quanto da lui detto siano state una, dieci, mille supercazzole e loro tanti c……….i.
Ennesimo incidente sulla SS 18 ad Amantea. Sbatte la testa e viene ricoverato presso l’ospedale di Paola. Il VIDEO DELL’INCIDENTE
Altro che sicurezza. Sembra che i semafori di Amantea , al contrario, possano essere causa di terribili incidenti come quello successo poche ore fa e del quale vi mostriamo uno straordinario video.
L’auto guidata dal preside Gennaro Signorelli viaggiava sulla SS18 in direzione nord. Il preside doveva svoltare verso via Garibaldi, lato Ovest, cioè verso la stazione ferroviaria o verso il lungomare.
Aveva davanti altre due auto che procedevano lentamente
Con il semaforo verde ha pensato di poter svoltare, magari preoccupato che scattasse il rosso e che potesse subire una proterva contravvenzione e la sottrazione di punti.
In questo caso non Aveva nemmeno il dubbio che una eventuale auto a tergo potesse tamponarlo perché lui era l’ultimo della fila.
Sta di fatto che ha svoltato a sinistra, con una manovra impropria e cioè tagliando la corsia di sinistra .
Pensava di farcela, forse.
Ed invece dalla direzione nord e sulla corsia opposta giungeva un’auto .
Dal filmato sembrerebbero rilevarsi velocità eccessive da parte di entrambe le auto.
Certo che quella del preside Signorelli avrebbe dovuto dare la precedenza all’auto che veniva dal senso opposto e che, quindi, avendo svoltato a sinistra si trovava alla sua destra.
Troppo difficile fermarsi in mezzo alla strada.
E così l’impatto drammatico con un botto terribile che ha fatto uscire dai negozi vicini chi era attento alle vendite.
Prontissimo l’intervento del 118 che ha trasportato il prof Signorelli al vicino nosocomio di Paola.
Pronto anche l’intervento della Polizia stradale di Paola che ha provveduto ai rilievi del caso e ad acquisire anche il presente filmato.
Tempestivo anche l’interveto degli operi dell’Anas che hanno provveduto a spargere sua carreggiata quanto necessario per eliminare le macchie di olio.
Sono anche intervenuti vigili urbani di Amantea che hanno coadiuvato per la regolarizzazione del traffico fintanto che non sono state concluse tutte le operazioni conseguenti all’incidente.
Ottaviano, questo il nome del ragazzo di Amantea soccorso proprio nel giorno del suo 18esimo compleanno
Quando dobbiamo lamentare le inefficienze del”Sistema sanità Calabria” lo facciamo senza finto rispetto per nessuno.
Ma con la stessa verità siamo pronti, come in questo caso, a segnalare anche i casi di efficienza di questo sistema malato.
In particolare quando avviene ad Amantea, l’isola infelice di una sanità che non cura come dovrebbe.
Ci riferiamo alla prontezza ed accuratezza degli interventi richiesti ed ottenuto oggi da un diciottenne amanteano
Immediato l’arrivo dell’autoambulanza del 118 partita da Santa Maria e facilmente giunta in Via Garibaldi.
Efficiente il personale dell’autoambulanza che stante la gravità del caso ha immediatamente chiesto ed ottenuto l’intervento dell’elisoccorso che è atterrato sulla spiaggia amanteana
L’autoambulanza aveva portato il giovane sul lungomare .
Pochi minuti e le pale dell’elicottero hanno ripreso a girare dirigendosi verso il nosocomio cosentino.
Ottaviano P. , proprio oggi aveva compiuto i 18 anni e stava festeggiando insieme ai suoi amici ed ai suoi cugini .
Un festicciola tra ragazzi senza grandi particolarità
Poi la disgrazia.
La vetrina di alluminio che si apre con difficoltà, il vetro che si frantuma ed esce dalle guide , cade sul braccio del giovane Ottaviano e gli taglia la vena del polso.
Per fortuna i ragazzi che erano con lui gli hanno dato immediato soccorso chiamando subito il 118 e bloccando in qualche modo la forte emorragia.
Ad Ottaviano gli auguri di una pronta e totale guarigione.
Mentre siamo lì a parlare con il cugino Francesco che con sangue freddo ha soccorso Ottaviano notiamo il numero sulla porta del vecchio magazzino dei marinai amanteani : 17
Sarà un caso?
Qualcuno dei lettori potrà obiettare “ Ma ancora credete alle superstizioni”, magari ignorando o dimenticando che fin dall'antichità il numero 17 è stato fortemente collegato alla sfortuna. I più ritengono che la superstizione fosse nata, ai tempi dell'antica Roma, a causa della consuetudine di incidere sulle pietre funerarie la parola "VIXI" (che vuol dire vissi, sono vissuto), il cui anagramma "XVII" equivale a 17 nel sistema di numerazione romano.(Wikipedia).
D’altro canto tra i più noti eptacaidecafobici (dal greco ἑπτακαίδεκα "diciassette" e φόβος phóbos, "paura", paura del numero 17) vogliamo ricordare il grande Giulio Andreotti che lo lo scriveva mai e preferiva indicarlo con il numero 16+1.