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Redazione TirrenoNews

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Cosenza. Piazza Europa. Sono le 19.40 del 15 novembre quando da un apprezzamento o complimento fatto ad una ragazza marocchina sposata deriva una rissa tra cinque extracomunitari.

 

I cinque uomini avrebbero iniziato a litigare, usando anche bottiglie di vetro.

La cosa viene segnalata ai Carabinieri che intervengono.

Sul posto i Carabinieri trovano due uomini di 38 anni, rimasti feriti, li soccorrono e trasportano in ospedale.

I due erano uno incensurato e ma l'altro già noto alle forze dell'ordine.

Ambedue presentavano trauma cranico e ferite lacerocontuse alla testa. Uno M.A. veniva dimesso con 20 gg di prognosi mentre l’altro S.N., data la profondità delle lesioni, veniva trattenuto per ulteriori accertamenti con piantonamento sul posto dei militari.

Gli altri tre 33 anni, B.S.A., 28 anni e T.H., 29 anni, R.Y., erano scappati.

Nella notte, grazie al racconto dei due feriti, gli investigatori sono riusciti a trovare e ad arrestare gli altri tre marocchini riusciti.

Per stamattina 16 novembre il processo per direttissima.

Tutti e cinque gli extracomunitari venivano arrestati con l'accusa di rissa aggravata.

Vibo Valentia. Storie incredibili di violenza sessuale intorno a noi.

Questa è la più recente.

La squadra mobile di Vibo Valentia coordinata dalla Procura di Catanzaro ha arrestato Don Felice La Rocca ex parroco di Zungri,

 

un pensionato ed un cittadino bulgaro.

Le ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico dei tre sono state emesse dal gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo calabrese.

La storia è emersa dalle indagini dopo l'omicidio di Francesco Fiorillo, avvenuto il 16 dicembre 2015 a Vibo Valentia.

Nel corso di alcune intercettazioni telefoniche avviate nei confronti di persone ritenute vicine alla vittima sono emersi elementi di responsabilità a loro carico.

In particolare il bulgaro avrebbe proposto agli altri prestazioni sessuali da parte di un quindicenne straniero chiedendo in cambio del denaro.

Dalle intercettazioni è emerso che i due hanno accettato la proposta pagando, a fronte delle prestazioni, 50 euro.

L'operazione è stata denominata Settimo cerchio.

Le indagini, eseguite con il coordinamento della Procura Distrettuale della Repubblica di Catanzaro, competente per il reato di prostituzione minorile, e nello specifico del Procuratore capo, Nicola Gratteri, del Procuratore aggiunto, Vincenzo Luberto e del sostituto Procuratore Debora Rizza, hanno permesso di accertare che il cittadino bulgaro non esitava a coinvolgere negli incontri sessuali anche altri minori, allorquando gli si presentava l'occasione.

I fatti si sarebbero svolti tra Vibo Valentia, Mileto e Briatico.

Il topo e la trappola. La bella storiella ZEN e la morale….

Mercoledì, 16 Novembre 2016 13:10 Pubblicato in Mondo

Un topo, guardando da un buco che c’era nella parete, vide un contadino e sua moglie che stavano aprendo un pacchetto.

Pensò a cosa potesse contenere e restò terrorizzato quando vide che dentro il pacchetto c’era una trappola per topi.

Corse subito nel cortile della fattoria per avvisare tutti:

“C’è una trappola per topi in casa, c’è una trappola per topi in casa!”

La gallina che stava raspando in cerca di cibo, alzò la testa e disse:

“Scusi, signor topo, io capisco che è un grande problema per voi topi, ma a me che sono una gallina non dovrebbe succedere niente, quindi le chiedo di non importunarmi.”

Il topo, tutto preoccupato, andò dalla pecora e le gridò: “C’è una trappola per topi in casa, una trappola!!!”

“Scusi, signor topo, – rispose la pecora – non c’è niente che io possa fare, mi resta solamente da pregare per lei. Stia tranquillo, la ricorderò nelle mie preghiere.”

Il topo, allora, andò dalla mucca, e questa gli disse: “Per caso, sono in pericolo? Penso proprio di no!”

Allora il topo, preoccupato ed abbattuto, ritornò in casa pensando al modo di difendersi da quella trappola.

Quella notte si sentì un grande fracasso, come quello di una trappola che scatta e afferra la sua vittima.

La moglie del contadino corse per vedere cosa fosse successo, e nell’oscurità vide che la trappola aveva afferrato per la coda un grosso serpente.

Il serpente velenoso, molto velocemente, morse la donna.

Subito il contadino, la trasportò all’ospedale per le prime cure: siccome la donna aveva la febbre molto alta le consigliarono una buona zuppa di brodo.

Il marito allora afferrò un coltello e andò a prendere l’ingrediente principale: la gallina.

Ma la malattia durò parecchi giorni e molti parenti andavano a far visita alla donna.

Il contadino, per dar loro da mangiare, fu costretto ad uccidere la pecora.

La donna non migliorò e rimase in ospedale più tempo del previsto, costringendo il marito a vendere la mucca al macellaio per poter far fronte a tutte le spese della malattia della moglie.

La morale traetela da soli.

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