
Redazione TirrenoNews
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Leo Gullotta raccontato dalla catanzarese Elvia Gregorace. Edizioni Carratelli
Venerdì, 02 Dicembre 2016 08:58 Pubblicato in CatanzaroElvia Gregorace, catanzarese trapiantata da molti anni a Roma, insegnante di italiano e latino con la passione del teatro e della recitazione, ha scritto un libro su Leo Gullotta, descrivendolo come uomo e come attore.
Il volume, pubblicato dalla casa editrice Carratelli, é "Mr. Gullotta, Leo", sottotitolo "My huge Pumpkin" (La mia enorme zucca) ed é stato presentato a Catanzaro nella Sala concerti del Comune.
Insieme all’autrice ed allo stesso Gullotta, c'erano Tano Grasso, amico personale di Gullotta e siciliano "doc" come lui, ed il giornalista Sergio Dragone.
Una conoscenza, quella tra Elvia Gregorace e Gullotta, scaturita da un incontro casuale a Roma e che prende spunto dalla grande passione che il padre di Elvia, l’indimenticabile Tonino, nutriva per l’attore siciliano.
Da quell'incontro casuale alla nascita di un rapporto "vero" tra Elvia e Gullotta incentrato sui valori più profondi della vita, quelli che i ritmi convulsi della modernità ci fanno un pò dimenticare, il passo é stato breve.
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Belmonte Calabro: “Insieme si puo'”, vogliamo incontro sul bilancio 2017
Giovedì, 01 Dicembre 2016 22:54 Pubblicato in Belmonte CalabroQuesta è la nota che Giancarlo Pellegrino Capogruppo del Gruppo “ Insieme …si Può “ a indirizzato al sindaco di Belmonte Calabro Francesco Bruno.
“Al Sig. Sindaco Del Comune di Belmonte Calabro
Oggetto: incontro capigruppo bilancio 2017
Egregio Sig. Sindaco,
Innanzitutto vogliamo ribadire che la nostra richiesta scritta di delucidazioni e chiarimenti in merito alla documentazione consegnataci inerente “i piani di gestione normalizzati” muove dall’intento di rendere trasparente e, soprattutto, riscontrabile ogni nostra azione nell’ambito del mandato. Trasparenza dovuta verso quei cittadini che ci hanno eletti e sui quali grava ogni decisione intrapresa da questa Amministrazione.
Di non minore importanza è l’aspetto legato alla considerazione che ogni corretta, chiara, documentata e riscontrabile rappresentazione dei fatti e degli eventi, permette una discussione informata in seno al gruppo di minoranza che mi onoro di rappresentare.
Prendiamo atto che il nostro sollecito non ha sortito i necessari chiarimenti!
Nella Sua risposta del 23/11/2016 rileviamo invece una ulteriore “sommaria” spiegazione sui piani di gestione normalizzati (TARI 2016 ed Idrico integrato), su cui dovremmo discutere!
Pare ovvio che come gruppo “Insieme si Può” dobbiamo censurare un atteggiamento superficiale nella gestione della cosa pubblica ed un palese deficit di conoscenza dei costi dei servizi essenziali quali la gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti e la gestione del servizio idrico integrato. Superficialità riscontrabile non solo dal lato della spesa (cosa gravissima) ma anche dal lato delle entrate (cosa da biasimare).
Noi crediamo che solo un’attenta e ragionata analisi possa evitare gli sprechi e consentire la riduzione dei costi.
Soltanto uno studio approfondito può consentire di adottare le giuste scelte gestionali. Ma tutto ciò appare distante da questa Amministrazione, così come da quella che l’ha preceduta.
Gli anni di cattiva Amministrazione hanno spinto questo Ente sul baratro del precipizio: gestioni pessime che hanno riempito i bilanci di sprechi (+ spesa) ed ammanchi (- entrate), gestioni di rifiuti e di approvvigionamento idrico dispendiose e disorganizzate.
Non possiamo più permetterci di coprire gli sprechi con un ulteriori esborsi a carico dei cittadini belmontesi.
Su un punto vogliamo essere chiari e risoluti: non possiamo tollerare che i cittadini di Belmonte siano chiamati a coprire i buchi provocati dalla vostra gestione, non possiamo permettere che gli sprechi siano coperti con ulteriori aumenti di tasse e balzelli.
Lo abbiamo denunciato in campagna elettorale e saremo fermi oppositori di tali posizioni in ogni consesso che ci vedrà interlocutori.
Non ci limiteremo a dire no ad ogni aumento di tassazione diretta, attraverso aumenti indiscriminati dei tributi comunali, o indirettamente, attraverso tagli alla qualità dei servizi, ma invitiamo da subito questa Amministrazione a tagliare quelle spese improduttive che hanno riempito i precedenti bilanci di questo Ente e che non possiamo consentire nei bilanci futuri.
Noi crediamo che un ulteriore salasso, attraverso un aumento delle tasse, possa essere causa di un definitivo collasso della già asfittica economia locale. Siamo convinti che molte famiglie non possano sopportare un’ulteriore perdita di quote di reddito.
Già adesso molti padri fanno una immane fatica a far quadrare i bilanci familiari. Chiedere ulteriori sacrifici comporterebbe una sicura condanna verso forme di povertà relativa.
Ribadiamo la nostra netta contrarietà ad ogni forma di prelievo dai cittadini belmontesi, così come, al contrario, risulta evidente dalla lettura dei piani normalizzati qui richiamati.
Confermiamo la nostra volontà a collaborare per intraprendere forme di gestione efficienti ed efficaci ma, soprattutto, saremo fermi oppositori degli sprechi.
Naturalmente, per collaborare e per elaborare suggerimenti resta di fondamentale importanza la conoscenza delle informazioni amministrative.
Al momento non ci possiamo ritenere consiglieri informati.
A tal proposito evidenziamo che, nel mese di giugno u.s., questo gruppo di minoranza ha fatto formale richiesta di conoscere le determinazioni assunte nei primi mesi dell’anno.
A tutt’oggi, nonostante i solleciti e le intimazioni del Prefetto, gli scriventi non hanno ricevuto quanto richiesto ossia conoscere gli atti amministrativi adottati.
È bene che l’invocata collaborazione non resti solo un semplice ed inutile proclamo, ma che, da parte di chi ci crede, venga concretamente realizzata attraverso un confronto trasparente.
Belmonte Calabro li 30/11/2016
Con osservanza Dott. Giancarlo Pellegrino Capogruppo Gruppo “ Insieme …si Può “
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La Storia mette nella loro giusta luce i meriti o demeriti degli uomini.Gigieltarik
Giovedì, 01 Dicembre 2016 21:46 Pubblicato in Primo PianoQualche tempo fa il Professor Stefano Rodotà, un calabrese degno di tale nome, si chiedeva: “Quali sono i doveri dell´uomo pubblico?
Quale dev´essere la sua moralità?
Possono convivere vizi privati e pubbliche virtù? Può il politico coltivare la pretesa di stabilire egli stesso fin dove può giungere lo sguardo dei cittadini? E soprattutto: qual è il rapporto tra verità e politica nel tempo della comunicazione globale?”.
Quando il gruppo “Rosa Arcobaleno” se ne andava in giro per le strade di Amantea a chiedere i voti a quelli che sarebbero da lì a poco stati i propri elettori, prometteva, innanzitutto, di amministrare la cosa pubblica come un buon padre/madre di famiglia.
Un buon padre/madre di famiglia, per i suoi figli, per la sua famiglia pretende il meglio.
Per far sì che il meglio sia il prodotto finale avrebbe dovuto sfruttare al meglio le potenzialità economiche (e non solo) che aveva a disposizione.
Quando lo stesso gruppetto prometteva di amministrare la cosa pubblica come un buon padre/madre di famiglia prometteva di amministrare al meglio il denaro pubblico a disposizione, promettendo di non sperperare inutilmente nemmeno un centesimo di quel patrimonio.
Un buon padre/madre di famiglia non poteva permettersi di non sapere la fine dei propri soldi.
Un buon padre/madre di famiglia avrebbe dovuto controllare ogni centesimo di spesa del proprio bilancio familiare per far si che si potesse produrre il meglio con il meno.
Un buon padre/madre di famiglia non si sarebbe mai sognato di dire “non sapevo”.
Quando un amministratore pubblico sostiene di non sapere ammette, usando un eufemismo, la propria inadeguatezza ad amministrare la cosa pubblica.
Bisogna sapere che chi si prefigge come obiettivo (abusare del ruolo che dovrebbe vederli agire in favore della cittadinanza) certamente ha imparato a tendere insidie, dissimulare gli intenti, mistificare, ingannare, rubare, rapinare e abusare del proprio ruolo di amministratore.
Questo convincimento garantisce loro una presenza non più generica, ma "Divina" , del ruolo che cosi viene svolto non più nel nome e nel solo interesse del popolo.
Ma in quello personale, come avviene oggi nell'Italia repubblicana, dove ha messo piede una burocrazia tiranna e auto-referenziale.
In grado di gestire anche le scelte di chi deve governare, ormai, sotto la loro più totale soggezione. La grande farsa ebbe inizio con la fine del conflitto mondiale e la Repubblica Parlamentare.
Dalla elezione mediata del parlamento Nazionale, il mandato imperativo e revocabile, la riduzione del diritto amministrativo a rango di diritto civile; tutte cose che avrebbero dovuto favorire le istanze dal basso e l'iniziativa popolare.
Questo lo si affermava nel momento in cui si affacciavano più forti sulla scena politica nazionale i grandi movimenti di massa, come il socialismo e l'anarchismo, uniche e sole idee, a base popolare, che si opponevano all'individualismo ed al liberalismo.
Nell'ambito degli umani diritti e doveri, la liberal-democrazia affermava che il diritto era la facoltà di fare o di non fare una cosa, che doveva essere unita al dovere degli altri di rispettare la cosa che la persona faceva o non faceva.
Chiaramente tutto questo è lontano anni luce dagli interessi prevalenti di chi gestisce la Cosa Pubblica in questo nostro Paese che si affaccia sul mare di Ulisse utile solo, ormai, ad una esteriorità pubblicitaria.
Bisognerebbe che Sparaballe, per una volta, invece di andarsene in giro, per le strade infreddolite del paese, a diffondere la novella del potere, dovrebbe rientrare al calduccio del Municipio e dire ai suoi padroni che la tanto decantata democrazia non è solo governo del popolo, ma governo "in pubblico".
In questa semplice e profonda autenticità, sta l´inammissibilità delle loro menzogne, che si trasforma proprio nella pretesa di non rendere conto dei propri comportamenti da parte di chi ha liberamente scelto di uscire dal rassicurante spazio privato per essere protagonista nello spazio pubblico.
Gigino A Pellegrini & G el Tarik
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