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Redazione TirrenoNews

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Troviamo sul sito di Iacchitè l’elenco dei medici ai quali ci si potrà rivolgere per assicurare il diritto di voto agli elettori fisicamente impediti.

 

Per ogni migliore conoscenza si può accedere direttamente al sito.

 

Nella edizione odierna. Questo è il sito :http://www.iacchite.com

Riteniamo di dover diffondere l’informazione al nostro pubblico perché nella eventualità del bisogno acceda presso le sedi degli ambulatori di medicina legale per chiedere la verifica dello stato di impedimento fisico al diritto al voto ed il rilascio del relativo certificato.

 

 

 

L’Ambulatorio di Amantea è sito in Via Santa Maria.

Corsi Fantasma: Ecco le richieste di condanna del PM

Mercoledì, 30 Novembre 2016 21:52 Pubblicato in

Si avvia a conclusione il processo “Promoteo” sui corsi fantasma , un processo, invero, a rischio di prescrizione.

 

I presunti illeciti , infatti, sarebbero staticommessi tra il 2008 e il 2009.

Poi il giudice che presiedeva il processo è cambiato e il collegio difensivo si è opposto a proseguire nell’escussione dei testi, ottenendo di risentirli tutti.

I difensori hanno contestato le indagini fatte dalla Guardia di Finanza di Amantea. Secondo i legali degli imputati i finanzieri avrebbero fatto una serie di copia e incolla nei verbali di sommarie informazioni relativi alle persone che erano state convocate dagli investigatori e tutte praticamente partecipanti ai corsi che secondo l’accusa non sarebbero mai stati svolti.

 

Il pubblico ministero Giuseppe Cozzolino ha chiesto la condanna di tutti gli imputati tranne uno.

Nel mirino del pm Cozzolino sono finiti ben 8 programmi di formazione per un ammontare complessivo di 370mila euro, erogati dalla Provincia grazie ai fondi Por della Regione.

Per la procura di Cosenza gli imputati avrebbero certificato di aver sostenuto spese per le attività formative che invece sarebbero state svolte soltanto parzialmente o non sarebbero state svolte affatto.

Inoltre avrebbero certificato una durata dei corsi superiore a quella effettiva e avrebbero anche falsificato le schede relative all’accertamento delle competenze di quanti avevano partecipato ai corsi.

E infine: avrebbero documentato spese fittizie e in alcuni casi non avrebbero fornito il materiale didattico ai partecipanti alle lezioni.

Il collegio difensivo è pronto a respingere tutte le contestazioni.

Se anche il giudice monocratico Francesca De Vuono avrà il tempo di emettere la sentenza di primo grado, in Appello l’inchiesta avrà il suo epilogo per intervenuta prescrizione.

Comunque ecco le richieste formulate dal pubblico ministero Giuseppe Cozzolino:

Aniello Bafaro 2 anni e 6 mesi;

Maria Luisa Vivacqua 1 anno e 4 mesi;

Libero Cafaro 1 anno e 4 mesi;

Antonio Malizia 14 mesi;

Paola Vivacqua 1 anno e due mesi mesi;

Anna Maria Caristia 9 mesi;

Natale Ermes Manzi 9 mesi;

Carmine Ruggiero 9 mesi;

Paola Sanna 9 mesi;

Francesco Marino 9 mesi;

Rosario Marra 9 mesi;

Rosa Fasci Spurio 9 mesi;

Domenico Tonnera 9 mesi;

Mario Pescatore 9 mesi;

Rosanna Mannarino 9 mesi;

Maria Torremoto 9 mesi;

V. G. 9 mesi;

Emilia Aiello 9 mesi;

D. B. 9 mesi;

Domenica Falsetti 9 mesi;

Vincenzo Merenda 9 mesi;

Loredana Naccarato 9 mesi;

Antonio Scornaienghi 9 mesi.

Anna Russo 6 mesi;

Elvira Venneri 6 mesi;

Antonella Biondi 6 mesi;

Carlo Bruno 6 mesi;

Renato Filice 6 mesi;

Giovanni Spataro 6 mesi;

Franca Falbo 6 mesi;

Silvio Buono 6 mesi;

S. T. 6 mesi;

G. M. 6 mesi;

Anna Maria Mannarino 6 mesi;

Loredana Attanaglio 6 mesi;

Lina Falsetti 6 mesi;

Ada Ruffolo 6 mesi;

Salvio Milioti 6 mesi;

Gregorio Tullo 6 mesi;

Esterina Brancati 6 mesi;

Chiesta l’assoluzione per Gerardo Colavolpe e Paola Vivacqua (per quest’ultima relativamente a tre capi d’accusa).

Il collegio difensivo è composto tra gli altri dagli avvocati Sergio Calabrese, Franz Caruso, Nicola Carratelli, Angelo Pugliese, Raffaele Rigoli, Antonio Geraci, Pasquale Naccarato, Eugenio Naccarato, Ernesto Granieri, Pierluigi Principato, Rosario Carbone, Ernesto D’Ippolito, Elisa Francesca Esposito, Francesco Porto, Mimmo De Rose e Sergio Campanella.

Nel silenzio del popolo i dittatori imperano

Mercoledì, 30 Novembre 2016 19:19 Pubblicato in

I dittatori non nascono grandi, né sono fatti grandi dal corso spontaneo degli eventi.

 

 

La strada per divenire dittatori è sempre accompagnata da almeno due cose a lui estranee:

 

La prima è il silenzio del popolo che non invoca i propri diritti, che non pretende giustizia.

La seconda è l’ignavia, se non la complicità delle autorità che dovrebbero tutelare diritti e giustizia.

Ma i dittatori per loro natura sono imperfetti e quindi sbagliano ed aggiungono ai precedenti gli errori successivi

Ed è così che dalla posizione di “Più amati” passano a quella di “Più odiati”

 

Ma questa transizione impone a sua volta due cose:

La prima è la percezione degli errori , la seconda è la loro denuncia.

La prima è possibile solo agli onesti, la seconda solo ai coraggiosi.

Ambedue sono rare:

Per questo quando le trovo non posso non plaudire.

Ed eccovene un piccolo esempio in quanto postato da Francesco Guido:

“Nell'agosto scorso, tornando a casa dei miei, dove ero in vacanza per poter approfittare di qualche giorno di mare, (cosa che inizialmente non è stata possibile considerando sia la "merda" in mare che l'impossibilità di potersi eventualmente togliersi il sale da dosso visto che per magia dalle cannelle non fuoriusciva acqua), ho dovuto scendere dal marciapiede e marciare per un tratto sulla statale, tenendo per mano un bimbo, perché qualcuno aveva ben pensato di essere padrone di tutto. Chiamata sul posto la polizia municipale che ha multato il veicolo di proprietà di chi dovrebbe dare l'esempio ad Amantea visto che amministra o almeno prova a farlo..

 

La mia domanda: essendo passati non 60 giorni bensì 90, la multa è stata pagata?

Se si, metà del suo dovere ma la cosa grave rimane”

Non sappiamo né vogliamo sapere di chi sia l’auto (della quale volutamente abbiamo abraso la targa).

Non sappiamo né vogliamo sapere chi ha redatto la contravvenzione.

Non sappiano né vogliamo sapere se la stessa sia stata regolarmente pagata.

Sappiamo però che ad Amantea un tempo non si indossava il casco. Poi venne il maresciallo Diamanti e da allora tutti i ragazzi lo portano. Ed è per loro un bene.

Purtroppo Diamanti è andato via prima di continuare e completare la sua opera di rieducazione sociale al rispetto delle regole.

Ma anche senza di lui Amantea DEVE dimostrarsi un paese civile : non basta dichiarare di esserlo.

E le regole devono essere rispettate anche da chi si crede un DUCE.

Vediamo troppi mancati rispetti delle norme, anche da parte dei potenti e dei mancati dittatori, per non essere preoccupati.

E si stratta spesso, come nel caso, di comportamenti che sono lesivi della sicurezza dei pedoni che son costretti a scendere in mezzo al traffico. Il che è inaccettabile.

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