
Redazione TirrenoNews
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Amantea. Da “ma vidu iu” di ieri al blocco di stipendi e conti di oggi!
Lunedì, 28 Novembre 2016 15:22 Pubblicato in Primo PianoRenzi chiude Equitalia ed il Comune di Amantea riscuote coattivamente.
C’era un tempo in cui la frase magica era “ma vidu iu” e potevi trovare decine di bollette nei cassetti delle scrivanie o nelle auto dei politici o dei funzionari
Oggi sembra che la frase magica sia “Fate soldi, fate soldi, diversamente non vi pagherete!”
E’ questa la possibile traduzione del ritmo musicale che ora si avverte in alcune stanze dell’ente “patapan, patapan, patapan” ( quello che un tempo veniva intonato dalla banda e che si significava “vuoglj i so(rdi), vuoglj i so(rdi), vuoglj i so(rdi)”) .
Ed appena tradotto si attiva ogni possibile azione esecutiva al fine di recuperare l’intero credito relativo ad un soggetto debitore verso il comune di Amantea.
E così veniamo a conoscenza che il comune ha dato mandato al suo agente di riscossione di eseguire tutto quanto necessario ed in particolare anche il pignoramento presso terzi con il quale si recupera il credito.
Si agisce direttamente su un soggetto che ha una relazione di natura economica con il soggetto debitore (datore di lavoro, rapporto di conto corrente bancario, ecc.)
Parliamo di intimazione al datore di lavoro al trattenimento delle somme dovute e del loro versamento nelle casse del comune
Senza dimenticare le azioni sui depositi bancari e postali.
Ancora non sembra si sia ricorsi alla espropriazione immobiliare con successiva vendita. Ma tant’è!
Si riscuotono coattivamente non solo le entrate, ma anche le sanzioni e gli interessi che non vengono versati dal contribuente entro i termini indicati nell'atto originario.
Ci giunge notizia che siano state bloccate somme per tributi e contravvenzioni.
Il comune ha agito sui depositi presso i relativi istituti
Ed ha anche agito presso i datori di lavoro che non hanno potuto fare altro che esigere dai dipendenti le somme chieste dal comune di Amantea.
Attenzione perché sembra che gli atti relativi all’azione esecutiva non siano stati preceduti da ulteriori preavvisi giungendo così improvvisi tra “ capuenucidicuollu”
Dura lex , sed lex.
O forse vale richiamare che “"Senza sordi n’un si ni cantunu missi e senza stola n’un si cunfesse"
Ed allora oggi è tempo di penitenze e di Ave Marie e Paternostri.
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Le motivazioni di un semplice elettore per un “NO” convinto!
Lunedì, 28 Novembre 2016 13:32 Pubblicato in Campora San GiovanniE così domenica 04 dicembre tutti gli italiani elettori siamo chiamati alle urne per un voto forse tra i più importanti dal 1947 ad oggi.
Il più importante, perché se è vero che dal 1948 ad oggi ci sono state varie riforme Costituzionali approvate e/o tentate, la riforma che ci viene sottoposta il 04 dicembre, che ha la riscrittura di 47 articoli su 139, non è un semplice aggiustamento, ma una riforma radicale che ci consegna di fatto una nuova Costituzione.
E’ vero che il cittadino elettore medio, che non ha una cultura e una conoscenza giuridica specifica, ha grande difficoltà di entrare in profondità e nel merito di tutte le implicazioni che questa riforma comporta.
Per questo è reale e molto probabile il pericolo che alla fine il cittadino o possa rinunciare e non va a votare o possa pronunciarsi a favore sulla base degli slogan martellanti del governo (su radio-televisione e la maggior parte dei grandi giornali).
Ma pur se la materia è sicuramente molto complessa nessun cittadino dovrebbe rinunciare a capire e dare un voto consapevole.
Io, per mia formazione, sono abituato a rispettare i fatti oggettivi e ad essi attenermi per le mie valutazioni.
Ma mentre nel mondo scientifico i fatti aggettivi (i fenomeni naturali) necessariamente portano gli scienziati (la comunità scientifica) a raggiungere le stesse conclusioni, così non è (per le persone e le comunità), e non potrebbe essere, quando abbiamo a che fare con i fatti sociali.
Il massimo che possiamo chiedere nel confronto sui fatti sociali e politici, alle persone e ai gruppi,è l’onestà intellettuale di esplicitare quali sono i riferimenti ideali e culturali nel rispetto dei quali,un determinato fatto politico-sociale oggettivo,è accettabile o no.
Le diverse conclusioni, come è evidente, sono legate non al fatto in sé, ma, nelle migliori delle ipotesi alle visoni del mondo e della vita sociale, al senso che si da al proprio essere al mondo e del rapporto con gli altri esseri viventi (uomini o animali che siano), in breve agli ideali e alle ideologie delle persone, e nella peggiore delle ipotesi a piccoli o grandi interessi economici e di potere.
Oltre al rispetto dei fatti negli affari politico-sociali mi faccio guidare da una sana, pacata, costante e critica diffidenza verso gli uomini di potere, sia pure da me delegati, come è giusto e indispensabile in democrazia.
Perché ritengo che non debba mai essere una delega senza controllo, perché il potere non si dà mai limiti e se non lo si controlla è come i gas, occupa tutti gli spazi a sua disposizione.
Io che sono un cittadino elettore medio, per esprimere con convinzione il mio NO, ho fatto valutazioni, sia sul metodo che nel merito della riforma, che ritengo possano fare tutti i cittadini che non vogliono essere espropriati della loro individuale ragione critica.
Nel metodo.
La Costituzione vigente è stata approvata da una assemblea eletta con metodo proporzionale e quindi rappresentativa di tutti gli orientamenti culturali ed ideali del nostro paese.
La migliore cultura politica-giuridica-istituzionale è stata impegnata e si è democraticamente confrontata per arrivare alla formulazione dei 139 articoli.
E siccome è giusto e doveroso che una Costituzione deve avere una forma linguistica chiara e precisa, sono stati coinvolti anche i migliori letterati per la sua stesura.
La nuova Costituzione (perchè di nuova Costituzione si tratta!) è stata approntata e approvata da un parlamento eletto con una legge elettorale che la Corte Costituzionale ha giudicato incostituzionale e quindi da un parlamento illegittimo. Se non altro politicamente non abilitato a mettere mano alla Costituzione.
Il percorso di approvazione ha visto una maggioranza illegittima fare tutte le forzature. La nuova Costituzione è stata approvata da una parte politica che rappresenta una minoranza del paese (che illegittimamente è maggioranza in parlamento!).
La nuova Costituzione,quindi, non è di tutti, ma di una parte minoritaria del paese! E qualora dovesse vincere il SI, sarà sempre la Costituzione nella quale circa metà degli italiani non si riconosceranno!
Se dovesse vincere il NO, non ci sarà il vuoto, ci teniamo la Costituzione che è stata votata dal 90% dell’Assemblea Costituente e nella quale si sono riconosciute la cultura laico-liberale,quella cattolica,quella socialista e un intero popolo.
E dal 1948 ad oggi pur con tutte le critiche e le richieste di legittimi aggiustamenti, tutte le forze politiche, ma sopratutto gli italiani come popolo, in Essa si sono riconosciuti e spesso mostrato orgoglio per avere la Costituzione più bella del mondo.
Da più parti in questi circa 70 anni si è rimproverato alla politica governante la non piena e completa applicazione della Costituzione del 1948 (altro che spasmodica attesa del suo superamento!).
Io voto NO, perché preferisco tenermi la Costituzione del 1948, non perché la ritengo inviolabile e immodificabile, ma perché, per i miei riferimenti ideali e di democrazia, ritengo che le Costituzioni dovrebbero avere un iter di stesura e approvazione confrontabili a quelle seguite per la Costituzione del 1948.
Io voto NO, perchè leggendo, sia pure da non esperto costituzionalista e da non letterato, gli articoli della Costituzione del 1948 e nel contempo i nuovi 47 articoli della nuova Costituzione, trovo che ci sia un abisso, almeno, per chiarezza e precisione linguistica.
Per quanto attiene al merito, ho provato a leggere tutti i nuovi articoli.
Di fronte al nuovo all’art.70 mi sono arreso e ho ascoltato quanto sostenevano i sostenitori del NO e del SI.
Ho cercato di capire l’art.57 che tocca un punto per me irrinunciabile: la elezione da parte dei cittadini dei senatori fino a quando sono previsti.
Testualmente c’è scritto “ I Consigli Regionali e i Consigli delle Province di Trento e Bolzano eleggono, con metodo proporzionale, i senatori fra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, fra i sindaci dei comuni dei rispettivi territori”.
Io da profano capisco che mi tolgono il diritto di eleggere i senatori che verranno eletti con elezioni di secondo livello, (più o meno come capita per i consiglieri provinciali), che in ultima sintesi verranno eletti dai partiti.
Non sono disponibile a rinunciare al mio diritto di voto per nessuna ragione al mondo! E’ l’unico potere che mi resta per controllare i miei rappresentanti!
Anche se fosse vero che ci sono i risparmi propagandati dai sostenitori del SI, se fosse vero che si garantisce più governabilità e iter più brevi per l’approvazione delle leggi, direi sempre NO, grazie!
Non accetto risparmi a scapito del mio diritto di voto, non accetto che per garantire la governabilità sia limitato lo spazio della democrazia, (le istanze di partecipazione attiva dei cittadini, di espressione del voto, di scelta dei candidati), non mi interessa la velocità per l’approvazione delle leggi, voglio il mio diritto di voto e accetto la lentezza della democrazia!
Ma complessivamente nel merito riconosco che proprio perché sono un cittadino elettore medio, non fornito degli strumenti tecnici per entrare in profondità nelle implicazione della nuova Costituzione, devo necessariamente fare anche un atto di fiducia.
E sopratutto in riferimento a quella sana, pacata, costante e critica diffidenza verso gli uomini di potere il mio voto sarà convintamente NO,perchè mi fido sicuramente di più dei padri costituenti che non dei padri riformatori, perchè oggi, per le valutazioni e le implicazioni della nuova Costituzione, mi fido di più dei 10 ex Presidenti della Corte Costituzionale che non di Renzi-Boschi-Verdini.
Voto NO,perché di fatto ad oggi c’è ancora l’italicum!
Voto NO, perché mi fido e ritengo che il mio posto sia a fianco del mondo del lavoro,dell’ANPI e non di Confindustria,JP Morgan,Associazione Bancaria,Marchionne.
Voto No,perché ritengo che sia la più colossale delle sciocchezze ripetere che cambiare è sempre di sinistra e assume di per sé significato positivo ,senza entrare nel merito del cambiamento.
Di sinistra sono tutti quei cambiamenti che vanno ad aumentare la rappresentatività dell’elettore (quindi la democrazia), quelli che vanno a diminuire le diseguaglianze sociali, quelli che aumentano le tutele del lavoro e del lavoratore.
Voto No,perché ritengo lontano da ogni pur minima cultura democratica e pericolose le affermazioni di importanti sostenitori del SI, quali, “dobbiamo fare una legge che ci consenta di vincere e impedire la vittoria del M5S o “l’unica forma di democrazia è l’oligarchia” (E noi poveri elettori medi che abbiamo sempre pensato che oligarchia (comando di pochi) e democrazia (governo del popolo) fossero antitetici!)
Voto NO,non contro Renzi, pur non apprezzando la sua politica, ma per questo voterò contro di lui alle prossime elezioni politiche.
Voto NO, perchè,se è giusto, secondo le regole di ogni democrazia, che una maggioranza democraticamente eletta possa approvare una qualsiasi legge a maggioranza, non è assolutamente pensabile che una Costituzione possa essere approvata da una maggioranza ancorché eletta con legittimità democratica, figurarsi da una maggioranza illegittima.
Il 4 dicembre voto NO perché ritengo che la Costituzione è di tutti ed è la cornice dentro la quale tutti i cittadini di qualsiasi orientamento politico e culturale dovrebbero riconoscersi e perché non accetterò mai riforme della Costituzione del 1948 che riducono le istanze di partecipazione attiva dei cittadini.
Giuseppe Furano
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A Rombiolo, secondo i giornali, avrebbe detto:
1) L'uomo solo al comando. In Italia, a me non piace.
2) Rispetto chi, nel mio partito, ha deciso di fare scelte diverse( dalle mie che voto si)
3) Ma io penso che, se dovesse vincere il no nelle piazze andrebbero a sventolare i propri vessilli la destra reazionaria e i populisti. (Che sia contro le bandiere? )
Poi avrebbe aggiunto:
Bisogna votare Sì per fare diventare più forte l'Italia( parliamo del SI ricostituente)
Bisogna votare Sì per arginare le nuove destre reazionarie( A meno male solo le nuove, quelle vecchie stanno bene nella maggioranza)
Bisogna votare Sì per iniziare un processo di cambiamento del Sistema istituzionale.
Bisogna votare Sì per arginare l'avanzata in Europa e in America di una destra che non è più conservatrice ma è diventata reazionaria ed è attestata su posizioni che ci ricordano movimenti e scuole di pensiero che risalgono agli anni '20 e '30 del secolo scorso.(Una destra che fa paura)
Bisogna votare Sì contro le destre di Trump, Orban o Erdogan.
In sostanza si tratta di un voto contro la destra. Quella stessa destra con cui Renzi governa il paese e che vota anche si!
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