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Redazione TirrenoNews

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«Non credo ci sia la necessità di governi tecnici, senza che questo diventi un mantra in positivo o in negativo. Io nè auspico nè prevedo ci sia un governo tecnico».

Lo ha detto Mario Monti a L'Intervista di Maria Latella su SkyTg 24.

(nella foto Renzi sembra chiedersi: mi sembra come quandi io dicevo a letta stai sereno)

 

 

Monti ha poi detto di «prevedere» che il prossimo governo sarà guidato da Renzi.

«Io voto no, ma non vedo ragione al mondo per cui Renzi debba lasciare».

«Prevedo - ha quindi aggiunto - che Renzi, anche in caso di vittoria del no, resti alla guida del Paese.

Il referendum - spiega il senatore a vita - è una scelta di merito e non una scelta di campo.

Se deciderà di dimettersi sarà dunque una sua scelta.

Toccherà in quel caso al presidente della Repubblica decidere cosa fare», precisa spiegando che comunque «ci saranno altre persone nell'ambito dello stesso Governo Renzi, o del centrosinistra, che potranno eventualmente assumere la guida del governo fino alle prossime elezioni».

Potrebbe essere Padoan?

«Sarebbe un tecnico alla guida di un governo politico», conclude Monti.

«Quella del referendum è una scelta di merito, tutti stiamo sentendo la pressione di farne una scelta di campo.

Sapesse, dopo che ho esposto le ragioni meditate per cui voterò "no", come mi sono sentito estraniato da molta gente negli ambienti dove opero e dove ho amici.

Mi sono scoperto totalmente estraneo all'establishment».

«Se l'establishment vota "sì", o una buona parte, è per fare la scelta di campo per Renzi...

Che poi non è il Renzi contro D'Alema ma è Renzi contro Camusso, essenzialmente, quella è la cosa che lo ha reso simpatico all'establishment, ebbene io non faccio parte in questo senso dell'establishment».

Eravamo abituati a trovare profughi davanti ai supermercati che chiedevano l’elemosina.

Talvolta anche in due.

Certe volte anche con un bambino, così da sollecitare la dazione.

Ma quasi sempre in modo garbato.

 

Poi abbiamo avuto modo di vederli anche agli angoli delle strade con il telefonino in una mano ed il bicchiere di plastica nell’altra.

Stamattina, invece, uno di loro chiedeva non la classica monetina ma addirittura un euro o due ed anche una sigaretta.

Una richiesta insistente e fastidiosa.

Tanto che qualcuno ha chiamato i vigili urbani che sono prontamente intervenuti.

 

Il profugo ha tentato di dribblare i controlli dichiarando di essere lì per aiutare “ Eugenio” uno dei contadini del locale mercato.

Ma Eugenio ha dichiarato di non avere con lo stesso alcun rapporto collaborativo.

A tal punto non restava che la identificazione , ma quando sono senza documenti è impossibile.

E così i vigili hanno chiesto dove abitasse ed il profugo ha indicato il CARA.

 

Non è rimasto altro da fare che farlo salire in auto ed accompagnarlo nel suo luogo di residenza.

Resta comunque il vero problema che è quello che i profughi vengono in Italia per lavorare e che li inviano in luoghi dove non c’è lavoro nemmeno per i naturali

Ed allora non resta che spacciare o comunque delinquere o chiedere l’elemosina.

Le ragioni del NO. 28 novembre 18.30. Hotel Mediterraneo.

Domenica, 27 Novembre 2016 13:50 Pubblicato in Politica

Lunedì 28 novembre con inizio alle ore 18.30 pubblico incontro sulle ragioni del NO

Intervengono:

Giorgio Cremaschi del Forum Diritti lavoro

Renato Greco Magistrato

Umberto Calabrone segretario generale CGIL Cosenza

L’incontro è organizzato dal Comitato per il No di Amantea

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