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Redazione TirrenoNews

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Riceviamo e pubblichiamo

«All’inizio della prossima settimana, compatibilmente con i tempi tecnici necessari alla realizzazione e alla stampa dei vari supporti grafici necessari alla sua divulgazione, verrà pubblicato il calendario estivo degli eventi che allieteranno il soggiorno di turisti e vacanzieri.

 

Si tratta di un programma concepito tra cuore e ragione: da un lato la passione di chi vive il territorio ed è desideroso di farlo conoscere ed apprezzare, non solo dal punto di vista paesaggistico, ma anche da quello culturale; dall’altro l’ingessatura di un bilancio che di fatto ha eliminato i cosiddetti costi superflui, in primis i contributi destinati ad associazioni e comitati.

Tra questi due opposti, che sembrano inconciliabili, non si possono non notare i sorrisi e la voglia di fare di quelle persone che sono pronte comunque ad adoperarsi per donare un semplice sorriso».

«Da neo assessore al turismo posso dire di aver portato a compimento un viaggio nell’animo umano, incontrando tantissime difficoltà, ma anche la disponibilità della gente, pronta a sostituire al denaro l’impegno ed il sacrificio.

Ho potuto comprendere di persona la complessità in cui molti organizzatori sono costretti ad agire per inserire la propria data in quel programma estivo che da tempo immemore accompagna lo scorrere delle estati di Amantea e Campora San Giovanni.

Forse si dà tutto troppo per scontato, non considerando la fatica ed il tempo sottratto agli affetti che servono per dare forma alle cose».

«Gli alibi non mancano: dall’insediamento del nuovo esecutivo ad oggi è stato necessario oliare la macchina amministrativa e sarebbe puerile nascondersi dietro ad un dito dicendo che va tutto bene e che non ci sono problemi di alcun genere.

Non è così.

Amantea e Campora San Giovanni, il centro come le periferie, devono ritrovare la propria identità ed il proprio orgoglio.

Anche dal punto di vista turistico è necessario un cambio di rotta, facendo comprendere alla collettività che gli eventi devono camminare di pari passo con il varo di una politica dell’accoglienza seria e qualificata.

È questo il passaggio a cui cercherò di dare concretezza nel prossimo futuro, rilanciando anche alcune iniziative già note come il collegamento con le isole Eolie e valutando, eventualmente, l’inserimento di altre rotte.

Anche l’immagine della città, nel suo complesso, necessita di interventi decisi e concreti:

Amantea deve oggi lottare con mete e location che godono di un appeal decisamente più elevato. Dobbiamo dunque ricominciare a dire la nostra, partendo dal meglio che abbiamo: i negozi, il tessuto imprenditoriale, una produzione enogastronomica di altissimo livello, il volontariato, l’agricoltura, il mare, le colline, l’arte e la storia, un’industria ricettiva a cinque stelle, ma soprattutto una spiccata vocazione all’accoglienza che fa sentire l’ospite immediatamente amico.

In questo compito, arduo ma avvincente, c’è bisogno di tutti: ognuno è chiamato a fare la propria parte, senza preclusioni e senza concetti costruiti a monte.

Amantea è una realtà tra terra e cielo e gli unici confini sono rappresentati da chi non ha creduto prima in se stesso e poi nella terra in cui ha scelto di vivere.

Grazie a chi ha voluto che il cartellone estivo nascesse.

A chi ha detto di andare avanti senza esitazioni e a chi ha mostrato cedimenti di fronte alla mancanza di contributi pubblici.

Comprendo anche la loro posizione.

Gli ostacoli non sono di certo alle spalle, ma so di non essere sola a giocare una partita da cui non usciremo di certo sconfitti se impareremo a tendere la mano all’altro».

Riceviamo e pubblichiamo la Newsletter 5

 

“Carissime cittadine e carissimi cittadini, è trascorso un mese da quando ci siamo insediati come amministrazione nella casa di tutti gli amanteani.

 

Sono tante le criticità con cui abbiamo dovuto fare i conti.

Su tutte l’inagibilità della Scuola Media Mameli, che abbiamo inteso quale priorità ed a giorni offriremo una soluzione dignitosa per i nostri ragazzi e per il personale docente e amministrativo.

La situazione che abbiamo trovato è molto più complessa di quanto potevamo immaginare.

Abbiamo però cercato di cogliere il momento difficile come una motivazione, tradottasi in un impegno intenso da parte di tutta la maggioranza per rendere sin da subito la città più accogliente e pronta per la stagione turistica.

Il programma per l’estate è definito.

 

L’Assessore al Turismo Veltri, grazie anche alla splendida disponibilità delle realtà associative, lo ha realizzato in tempi record ed in pratica a costo zero.

Inoltre, Amantea oggi è una città più ordinata.

Il verde urbano, le piazze, le nostre strade hanno una loro dignità. Assessori e delegati hanno svolto un lavoro encomiabile.

Abbiamo già predisposto tanti altri piccoli interventi per rendere la città a misura di turista.

Siamo consapevoli che ci sono ancora tante cose da fare e tante emergenze da risolvere.

Tra tutte il fatto che in alcuni quartieri l’acqua non arriva con regolarità e che la raccolta rifiuti non viene fatta con la medesima intensità. Ce ne stiamo occupando.

 

Ma siamo certi che con la collaborazione di tutti voi Amantea supererà nel migliore dei modi il suo momento difficile.

Con i più cari saluti

Il Sindaco Mario Pizzino

Il Portavoce dell’Amministrazione Enzo Giacco

Uno dei nostri più bravi medici, il dr Giampaolo De Luca, ha portato alla attenzione degli amanteani l’epigenetica.

 

Praticamente l’epigenetica è quella scienza che “trascina” oltre il darwinismo e financo oltre le prime teorie scientifiche del DNA, fino alla evolutiva incidenza dei cambiamenti sociali ed ambientali, all’interno di un concetto armonico ed universale tra evoluzione e creazione. Una sorta di “Dimmi dove vivi e come vivi e ti dirò come sarai”

 

Sotto il profilo religioso una sorta di verifica del pensiero di Sant'Agostino d'Ippona, il quale sostenne che Dio non ha creato il mondo nelle identiche condizioni in cui questo si trova attualmente ma che ha creato il mondo in una condizione più semplice e più rudimentale, fornito però di speciali capacità (dette "ragioni seminali") di svilupparsi ed evolversi nei modi in cui di fatto si è in seguito sviluppato e perfezionato.

Una scienza secondo la quale saremo “Tutti eguali, tutti diversi!”, mentre papa Francesco dice che già siamo “Tutti eguali, anche se ancora un pò diversi!”,

 

Niente più bianchi, rossi, gialli o neri, ma solo uomini.

Niente più europei, americani, asiatici, africani e….. nemmeno extra terrestri.

 

Il mondo è di tutti e tutti hanno “diritto” a condizioni di vita migliori.

Cosi come hanno fatto gli italiani che sono emigrati nel mondo aiutando a costruirlo al meglio anche per i nativi.

Così come fanno gli italo venezuelani che in massa ritornano in Italia alla ricerca di una vita migliore per loro e per i loro figli.

Così come fanno i migranti africani ed asiatici che vengono in Italia, magari con la speranza di andare in Europa.

Così come fanno gli italiani che emigrano in Germania ed in Inghilterra alla ricerca di un lavoro che non trovano in Italia.

Niente più italiani, francesi, tedeschi, ognuno con le proprie storie, le proprie lingue, le proprie culture, le proprie memorie.

Popoli e razze che spariscono per essere sostituite da nuovi popoli e da nuove razze.

E questo concetto è solo apparentemente filosofico , religioso e culturale.

Oggi grazie ai politici italiani è anche politico e sociale .

Ma solo quelli italiani, i più grandi, quelli che per mantenersi a galla e così continuare ad avere le loro estreme prebende hanno portato il debito individuale degli italiani a circa 40 mila euro a testa, così assoggettandosi alle reprimende dell’Europa

Gli altri( Spagna e Francia), infatti, non vogliono far sbarcare nei loro porti le navi delle Ong con i migranti raccolti in giro per il mediterraneo.

E le ragioni sono economiche , al punto che il presidente dell’INPS sostiene che il suo istituto senza migranti non potrà pagare in futuro i servii ai quali gli antichi italiano sono stati abituati

Meraviglioso

Per avere pensioni, sia pure sociali, abbiamo bisogno dei migranti.

Per avere ospedali e sanità pubblica abbiamo bisogno dei migranti.

Per avere scuola pubblica abbiamo bisogno dei migranti.

Eccetera.

Quasi, quasi mi viene il pensiero che non è umanitaria la leva che spinge alla accoglienza, ma mero interesse.

Fateci capire.

Ma non è che state pensando che siccome gli italiani giovani emigrano, quelli che restano fanno pochi figli, insufficienti per il necessario ricambio generazionale e con la scusa della solidarietà state pensando si sostituire etnicamente la popolazione italiana?

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