Redazione TirrenoNews
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L’Arpacal ci propone il mistero degli escherichia coli che arrivano a mare senza l’acqua dei torrenti.
Non piove. I torrenti sono in secca
Eppure gli escherichia coli arrivano a mare
Come?
Possibile che si creino ruscelli di fogna?
Eppure il Servizio Acque del Dipartimento di Cosenza dell’Arpacal ha comunicato ieri ai Sindaci di Acquappesa e Falconara Albanese due non conformità emerse dalle analisi delle acque di balneazione prelevate nei giorni 11 e 12 luglio scorsi.
Per quanto riguarda Acquappesa, il punto interessato da uno sforamento rispetto ai parametri previsti dalla normativa, relativamente al valore di Escherichia coli, è quello denominato “50 metri a sinistra Torrente Acquafetida”; il campione era stato prelevato il 12 luglio.
Per il comune di Falconara Albanese, invece, il punto è quello denominato “100 metri a sinistra Torrente Malpertuso” sul litorale di Torremezzo.
Anche in questo caso lo sforamento interessa il valore di Escherichia coli; il campione era stato prelevato martedì 11 luglio.
Proprio da Torremezzo di Falconara Albanese, infatti, in quei giorni erano giunte diverse segnalazioni anche al numero WhatsApp dell’Arpacal (338.6795039).
Ad entrambi i Comuni, come da protocollo, è stato chiesto di interdire il tratto di costa alla balneazione con apposita ordinanza del Sindaco, individuare la causa di tale criticità, e dare ampia informazione ai cittadini presenti sul tratto di costa interessato.
Quanto prima saranno programmate analisi suppletive per verificare se tali criticità saranno rientrate.
Operazione Universo. La Polizia Urbana arresta 4 spacciatori
Sabato, 15 Luglio 2017 08:50 Pubblicato inI Vigili scoprono una rete di distribuzione di marijuana.
La base era un bar.
Sette gli indagati, tra cui un minorenne.
La polizia locale di Lamezia Terme ha eseguito quattro misure cautelari nell'ambito di un indagine finalizzata al contrasto dello spaccio di marijuana.
Le indagini, andate avanti per oltre quattro mesi e coordinate dal pm della Procura della Repubblica Marta Agostini, è stata interamente sviluppata dal personale del Corpo, che si è giovato di attività tecnica di captazione ambientale e telefonica, oltre che con pedinamenti, appostamenti, osservazioni ed escussioni di acquirenti della sostanza.
Dalle indagini è emerso che la rete di spaccio aveva il suo snodo logistico presso il Bar Universo nel quartiere di Nicastro.
Sette complessivamente gli indagati, tra cui un minorenne, per il quale sta procedendo la competente Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro.
Gli arrestati sono il titolare dell'esercizio pubblico, Andrea Rivelli, e Costantino Vincenzo, entrambi di 25 anni.
Per altre due persone, Antonietta Raso (24), fidanzata di Rivelli, e Gianluca Raso (22), il gip ha disposto l'obbligo di dimora nel comune di residenza con permanenza domiciliare nelle ore serali e notturne.
All'esecuzione delle misure cautelari ha collaborato l'unità cinofila della Guardia di finanza di stanza al gruppo di Lamezia Terme, che ha collaborato alla ricerca di sostanze.
Supporto logistico è stato fornito anche dalla Stazione carabinieri di Platania.
Nelle perquisizioni eseguite oggi nelle abitazioni o pertinenze dei soggetti coinvolti sono stati trovati 100 grammi complessivi di marijuana e due serre, ricavate in un sottotetto di uno degli indagati
Le stesse serre sono risultate perfettamente attrezzate e funzionanti, munite di ventilazione autonoma, areatore, luci alogene, ventilatori, regolazione automatica di temperatura attraverso un timer.
Gli impianti sono stati smantellati e sottoposti a sequestro a disposizione dell'A.G..
Rinvenuto anche un bilancino di precisione, oltre numerosi attrezzi per il taglio della sostanza, nonché vari semi interrati non ancora in fase di germoglio.
Sequestrata anche un’auto appartenente ad uno degli arrestati in quanto risultata sprovvista di copertura assicurativa..
Saluto con affetto il nuovo primo cittadino di Amantea…...
Venerdì, 14 Luglio 2017 20:28 Pubblicato inScrive da Brescia il docente amanteano Salvatore Veltri: “non posso che congratularmi per il suo spirito di partecipazione in questa tornata elettorale e sperare che possa trovare forme di dialogo con tutte le altre componenti migliori della comunità di Amantea”.
Tanti cittadini e in diversi momenti si sono riuniti nelle piazze della cittadina, per ascoltare, per sperare per individuare “ognuno a suo modo”, il pensiero del nuovo primo cittadino, qual’ idea di Amantea porta avanti per riuscire a creare quegli spazi di riflessione, su come poter affrontare piccole e grandi sfide di un prossimo futuro, con obiettivi di lungo e medio termine.
Un antico rituale, ma giovane; giovane come dei ragazzi che partecipano a un concerto; tali momenti personalmente li considero una fonte di energia e autentico coraggio che da carica all’ottimismo, alla positività e al dinamismo sociale di aperture; per questo non ci si può rassegnare a vivere passivamente, non ci si può condannare a essere complici di una logica di superficialità, non si può condividere con inerzia a una visione che escluda e innalza steccati tra l’amministrazione e la comunità di appartenenza.
Il mio augurio al primo cittadino e che persisti nel decifrare i segni e sogni della comunità di appartenenza riuscendo a individuare la giusta rotta da seguire; ciò che raccoglie o ha raccolto, permetterà di identificare l’identità di noi amanteani, restituendoci quella fiducia verso il futuro che ormai da tanto tempo viene calpestata.
Sicuramente molti hanno idee e pensieri di come costruire il domani della comunità, pensieri e idee dalla quale ripartire e sulla quale lavorare, l’auspicio è quello di mettere al centro la comunità e non il singolo o i singoli individui dove a tutt’oggi ha/hanno migliorato/valorizzato il proprio rione la propria viabilità e/o quella dei loro maggiori sostenitori…..
Una condizione comunitaria non può essere tale se sussiste un centro storico valorizzato per metà, non può essere tale se sussistono condizioni di viabilità inaccettabili per molti di noi cittadini, dove le strade sono abbandonate nell'indifferenza generale e usate anche come discarica o abbandono di mezzi di lavoro o altro, dove un viaggio nel passato si presenta con case, nidi di famiglie, che hanno fatto la storia della cittadina diroccate e nulla viene fatto per ripopolarli, o anche solo ripulirle, non sussiste una comunità dove opere indecoro e di baracche in blocchi di calcestruzzi e lamiere…volute non da un ‘amministrazione rimangono in piedi, in un centro storico nascondendo spazi e luoghi che potrebbere essere polmoni verdi e di svago per una comunità, per finire su circa 15 chilometri di spiagge meno del 50% vengono serviti e attrezzati di passaggi adeguati; il resto abbandonato è a se stante.
Da una parte c' è il "sogno" l'ideale di una comunità, capace di comporre una sintesi di interessi comunitari, dialogo, fiducia, distensione, intesa, ecc… garante di battere la sfiducia nel prossimo domani; dall’altra ci sono i segni. Segni che delineano una cittadina dalle disuguaglianze, che ha innescato il declino storico, turistico e paesaggistico della comunità tutta, alla quale la cittadinanon risponde. Ecco perché si necessita delbisogno di fare comunità, una comunità che non prenda in considerazione solo il centro città, che senz’altro ha grosse potenzialità di crescita ma abbracci l’intera cittadina.
In conclusione vale la pena ricordare che Amantea molto tempo fa, veniva considerata la perla del tirreno…”bei tempi”… ricordo anche che non si trovavano case da fittare, si faceva la corsa ad accaparrarsi un bilocale per l’estate…..ricordo anche che rioni come acquicella, catocastro , santa maria, allora zona nuova di Amantea, avevano le proprie spiagge più che popolate…più che accessibili da qualsiasi sottopasso e/o ponticello disseminato lungo tutta la linea ferroviaria… e gli esercizi commerciali erano i pilastri portanti dell’economia del paese….
Oggi abbandonate le “periferie” abbandonati i sottopassi e ponticelli, Amantea non solo stufa e stanca il turista, ma sbriciola anche quei pilastri che hanno reso Amantea l’allora perla del tirreno.
Salvatore Veltri