
Redazione TirrenoNews
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Amantea 5.914.731,57 euro per la scuola media Mameli
Giovedì, 27 Luglio 2017 17:22 Pubblicato in PoliticaSi tratta dei fondi del Por Calabria Fesr 2014-2020.
Disponibili, 30 milioni di euro.
Trecentotrenta domande presentate dai Comunicalabresi per accedere ai fondi che consentono l’adeguamento sismico degli edifici scolastici, ma appena 20 accolte, su 40 inizialmente ammesse.
Tra queste quella del comune di Amantea e relativa alla Scuola media Mameli.
La graduatoria dei progetti ammessi è stata diffusa ufficialmente dalla Regione il 19 luglio scorso.
Tra i requisiti per partecipare con successo al bando e scalare la graduatoria, infatti, c’era l ’obbligo di indicare un particolare coefficiente tecnico che indica il livello di sicurezza statica dell’edificio oggetto del progetto.
In altre parole, più la scuola era a rischio, maggiore era la possibilità di ottenere il finanziamento.
Cosa assolutamente logica, che ha “premiato” il comune di Amantea.
Qualche perplessità la suscita il fatto che la provincia di Cosenza ha fatto la parte del leone con circa 23 milioni assegnati su 30.
Su tutti spicca quello a favore dei lavori di adeguamento per l‘Istituto tecnico industriale E. Fermi di Castrovillari, che si è visto assegnare da solo quasi 7milioni e 700mila euro.
Una cifra davvero considerevole, ma comunque non di molto superiore ai 6 milioni e 640mila euro che sono andati al Liceo scientifico Scorza di Cosenza e ai 6 milioni di euro che invece sono finiti alla Scuola media Mameli di Amantea.
La Scuola media Mameli di Amantea deve essere ricostruita
Proprio per queste ragioni il sindaco Pizzino , che ha espresso la sua piena soddisfazione, è convinto che il finanziamento per il comune di Amantea resterà intatto e tra i primi nella regione.
Appena uscirà la graduatoria definitiva ed emesso il decreto di assegnazione del finanziamento si darà il via alla procedura di realizzazione della scuola media G Mameli.
Una buona notizia.
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Continuano gli appuntamenti nel borgo di Fiumefreddo Bruzio.
Sabato 29 luglio al Castello della Valle, con inizio alle ore 18.30, parleremo di Pesci e di come la difesa del mare deve essere un baluardo irrinunciabile della conservazione ambientale e paesaggistica del territorio.
Ne discuteremo con Silvio Greco,
Raffaele Leuzzi,
Nicola Cantasano, e
Rolando Bolognino.
Modera Tonino Chiappetta,
Al termine dell’incontro, la serata continua a Largo Salvatore Fiume, dove dalle ore 20:30 comincerà la degustazione della “struncatura a mollica” , abbinata a vini biologici della Cantina Spalletti Trivelli e dell’azienda agricola Pomario.
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Paola.Inchiesta acqua potabile. Inquisito l’ex sindaco Basilio Ferrari ed altri
Giovedì, 27 Luglio 2017 14:11 Pubblicato in PaolaAccesso al comune di Paola per acquisire documenti
Prosegue l'inchiesta sulla potabilità delle acque cittadine.
Spunta l’ipotesi di reato di corruzione nell’inchiesta sulla potabilità delle acque della cittadina tirrenica.
Mercoledì sono stati ascoltati alla Procura di Paola amministratori comunali e tecnici della società che gestiva l'acqua nel centro tirrenico.
Nella stanza del sostituto procuratore Grieco, titolare dell'inchiesta, anche l'ex sindaco Basilio Ferrari che è stato ascoltato per oltre un'ora.
Sulla vicenda ci sarebbero già altri 3 indagati
Oltre al sindaco, indagati anche Antonio Vigliotti - all’epoca dei fatti dirigente dell’ufficio comunale al Lavori pubblici -, Marcello Forte, titolare della Lao Pool – società che gestiva il ciclo delle acque paolane – e Giosafat Vigliotti dipendente della stessa società nonché figlio del dirigente comunale.
L’assunzione del giovane sarebbe appunto avvenuta dopo che la società che gestiva il ciclo delle acque di Paola avrebbe ottenuto il servizio.
Si tratta di fatti avvenuti nel periodo in cui la società poi estromessa dal Comune gestiva il ciclo integrato delle acque cittadine.
Un passaggio, stando alle indagine, che sarebbe avvenuto non con una gara di appalto - così come imponeva anche una delibera specifica della giunta comunale di Paola - ma con un’ordinanza.
Una coincidenza anomala che ha destato l’attenzione degli inquirenti e che per questo contestano, ad alcuni degli indagati, il reato di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio oltre al concorso e soprattutto il commercio di sostanze alimentari contraffatte o adulterate.
Gli accertamenti avrebbero dimostrato che per quattro giorni nelle abitazioni della cittadina sarebbe stata fornita acqua con un alto tasso di inquinamento da colibatteri senza che nessuno – in questo frangente – avesse impedito la distribuzione.
Eppure, stando alle analisi del laboratorio che stava monitorando le acque cittadine, ben 9 campioni su 16 dei prelievi effettuati a fine novembre del 2015 avrebbero presentato valori di contaminazione da coliformi totali superiore a 200 ml.
Un’indagine dunque molto delicata che potrebbe riservare nuovi colpi di scena.
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