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Redazione TirrenoNews

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Bari. Arrestati due 'orchi' .Operazione dei Carabinieri: in manette un 69enne e un 45enne.

Secondo i militari, i due avrebbero ripetutamente abusato della ragazzina anche nelle loro abitazioni.

 

Ragazza di 16 anni violentata e minacciata di morte: due arresti

Violenze sessuali perpetrate per più di un anno e minacce di morte se avesse raccontato tutto: un 69enne barese e un 45enne di Triggiano sono stati arrestati dai Carabinieri poiché ritenuti responsabili di aver ripetutamente abusato di una ragazza di 16 anni.

I due sono attualmente ai domiciliari: l'ordinanza è stata emessa dal Gip del Tribunale di Bari, Sergio di Paola, su richiesta del sostituto procuratore Simona Filoni.

L'inchiesta è stata avviata a seguito della denuncia della ragazza che ha trovato il coraggio di raccontare le "turpi e deprecabili" violenze da parte dei due.

Violentata e costretta a guardare film porno

La 16enne sarebbe stata abusata in luoghi diversi: uno scenario terribile tale "da aver compromesso l'integrità di minore" della vittima, "con gravi ripercussioni sia dal punto di vista fisico che psicologico". Secondo i militari, inoltre, i due avrebbero anche condotto la ragazzina in una delle loro abitazioni, costringendola, in loro presenza, ad assistere a film pornografici.

Tutte le dichiarazioni della minore sono state supportate da numerosi riscontri effettuati dai Carabinieri, che hanno contribuito a delineare un quadro indiziario a carico dei due indagati "assolutamente granitico".Baritoday

Nell’Antico Testamento si legge che : "le colpe dei padri ricadono sui figli".

Lo ricorda Sant’Agostino, contestato da Giuliano di Eclano il quale richiama quanto scritto nel Quarto Libro dei Re riguardo ad Amazia, figlio di Joas, re di Giuda:

 

 

Quando il regno fu saldamente nelle sue mani, mise a morte gli ufficiali che avevano assassinato suo padre, ma non uccise i loro figli, secondo la disposizione della legge del Signore, che prescrive: "Non si metteranno a morte i padri per i figli né i figli per i padri"

Non siamo arbitri delle vicende umane di questo paese ma attenti osservatori certamente.

E quando veniamo informati, prima, e fotografiamo, dopo, che le “ pietre estetiche” del centro storico continuano a saltare ed a fare danni, ci è impossibile non rompere la tradizionale abitudine di “non giudicare per non essere giudicati “ che è si un insegnamento religioso, ma non certamente valido nella vita di tutti i giorni.

Un uso distorto della religione porterebbe ad una sorta di abnorme tolleranza sociale che tale da abituare il popolo a non parlare degli errori che,invece, poi paghiamo tutti.

Non potremmo mai capire perchè il dissesto finanziario del comune che ci sta portando lutti e dolori non sia un peccato, così come non potremmo mai capire perchè l’acciottolato funzionale delle strade del centro storico possa essere inteso sia un pregio?

E meno male che si tratta di strade scarsamente utilizzate!

È follia suggerire di bitumare tutto?

“Il tempo è un galantuomo, rimette a posto tutte le cose”. Così scriveva Voltaire.

Talvolta è così, ma non ci sembra davvero che sia sempre così!

Ieri pomeriggio alle 16.30 circa il consigliere Giuseppe Maria Vairo, primo dei non eletti nel consiglio comunale di Amantea della Lista Pizzino, dopo la pronuncia del consesso, chiamato dalla Presidente Ciccia Caterina, entra tra i banchi e prende posizione negli scranni della maggioranza.

Un sentito applauso lo accoglie.

Giuseppe è subentrato a Marcello Socievole che si era dimesso il giorno prima dopo il suo arresto per voto di scambio ed altro.

Una vicenda questa che ha creato viva preoccupazione nella giunta Pizzino alla quale è venuto meno anche l’assessore Rocco Giusto, dimessosi per un avviso di garanzia relativo alla vicenda di Maurizio Vadacchino.

Giuseppe Maria Vairo prendeva parola e contestava quanti avevano approfittato della vicenda del suo subentro per spargere fango su di lui con inaccettabile violenza politica.

Rivendicava la sua professionalità, la sua correttezza etica ed appunto ricordava che il tempo gli darà ragione.

A tanti, non solo a lui.

E così è sicuramente sarà.

Nemmeno pochi minuti dopo, infatti, giungeva la notizia che il Tribunale della Libertà aveva annullato l’ordinanza del GIP di Paola e che Marcello Socievole stava arrivando ad Amantea, a casa.

E similmente Franco La Rupa.

Ci stiamo chiedendo come sarebbe stato il coniglio comunale di ieri 3 agosto se la notizia della libertà di Socievole e La Rupa fosse giunta prima del consesso?.

E non solo!

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