Redazione TirrenoNews
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I carabinieri del reparto operativo di Catanzaro e della Compagnia di Lamezia Terme hanno posto sotto sequestro la sala server del Comune di Lamezia Terme.
L’indagine è stata coordinata dalla Procura di Lamezia Terme, guidata da Salvatore Curcio.
Tre persone indagate per abuso d’ufficio e falso.
Si tratta di Giuseppe De Fazio, responsabile dell'Ufficio informatico, Giovanni Iannazzo, dirigente dell'area finanziaria, e la dirigente Teresa Bambara.
Secondo le prime indiscrezioni tutto ciò pare sia la conseguenza di un esposto presentato da un dirigente dell’ente alla Procura della Repubblica di Lamezia e relativo al settore informatico.
L’inchiesta verterebbe su un bando che lo scorso anno ha assegnato la fornitura del software per il Comune alla ditta Golem software.
Tra le altre cose sarebbero stati evidenziati degli illeciti nella stesura del bando denunciati dal comandante della Polizia municipale Salvatore Zucco alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme.
Il sito del comune, infatti, è da ieri che risulta offline.
Da quanto trapelato, quindi, il comune sarebbe parte lesa in questa vicenda.
Nessuna relazione con l’intervento della commissione d’accesso.
“E adesso, se volete, licenziatemi pure!”
Non sappiamo se siano le parole esatte pronunciate da Giuliana Bernaudo, ma riteniamo che le avesse nella mente e nel cuore, dopo aver osato dire la verità!
Sono stati, sembra, solo in due , Giuliana , appunto, ed il Dott. Achille Straticò.
Ma andiamo alla vicenda.
Ai direttori di distretto è stato chiesto di certificare la presenze dei medici dei Nuclei di Cure Primarie.
Sembra che i due direttori( solo due?) avrebbero detto” Possiamo certificare le presenze ma non le prestazioni!”
Smentendo così chi aveva scritto nella delibera di liquidazione che “i direttori dei distretti di Paola e Media Valle Crati, rispettivamente Dott.ssa Bernaudo e Dott. Straticò, hanno certificato che le attività dei NCP erano state realmente svolte!”.
E’ allora che scoppia lo scandalo!
Non ci stanno né la Bernaudo, nè Straticò, i quali affermano esattamente il contrario attraverso specifiche missive inoltrate al commissario ad acta Massimo Scura, al Collegio Sindacale e al Dirigente l’Anticorruzione dell’ASP.
Finalmente un gesto di coraggio ed onestà, oltre che di responsabilità!
Un gesto apprezzato e condiviso.
Un gesto che rende intoccabili i due amministratori , anzi un esempio per tutti in una sanità malata che spende soldi inutilmente.
Ci permetta una domanda dr Mauro ma perché non spende questi soldi per ridurre le liste di attesa che sono vergognose?
E ci dica anche se è vero che lei avrebbe reagito miserevolmente deferendo i due direttori al Collegio di Disciplina e minacciandone addirittura il licenziamento.
Si fermi prima che sia troppo tardi. Per lei , intendiamo!
Non si lasci mortificare da chi ( e non è stato solo Scura ma anche persone molto più in alto) ha ringraziato i due direttori prendendo atto della loro correttezza della quale c’è irreversibilmente bisogno.
Si fermi, prenda l’auto, li vada ad incontrare, chieda scusa , li ringrazi e li abbracci!
Poi scatti due foto e ce le mandi!
Solo allora potremo , forse, cominciare a crederle!
Giuseppe Marchese
Rossano. 5 agosto. I militari delle Stazioni Carabinieri Forestale di Rossano, Spezzano Sila e Corigliano hanno eseguito due misure cautelari con obbligo di presentazione alla P.G. in giorni stabiliti a due uomini di Rossano, G.T di anni 45 e G.R. di anni 30 per il reato di furto di legna aggravato in concorso e continuato.
L’ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Castrovillari dott.ssa Teresa Reggio, su richiesta del Pubblico Ministero dott.ssa Angela Continisio, nasce dalle indagini dei Carabinieri Forestale di Rossano Calabro che da tempo, su disposizione del Procuratore della Repubblica di Castrovillari dott. Eugenio Facciolla, stanno monitorando tale fenomeno nel territorio di Rossano. In particolare le due persone, già note alle forze dell’ordine, erano da tempo attenzionate dai militari i quali, attraverso delle riprese di interesse investigativo, sono state immortalate mentre in località “Patire –Campì” di Rossano, proprietà della Regione Calabria, depezzavano e caricavano sul proprio fuoristrada della legna.
La tecnica di furto è stata più volte cristallizzata e avveniva attraverso il taglio abusivo delle piante, il depezzamento sul posto e il trasporto della legna trafugata con l’ausilio di un fuoristrada.
Le indagini protratte nel tempo hanno portato nei giorni scorsi alla misura cautelare sopra menzionata.