
Redazione TirrenoNews
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“Ad Amantea occorre riunire il tavolo tecnico Anticorruzione”.
Mercoledì, 14 Marzo 2018 19:01 Pubblicato in CronacaLo affermano le consigliere comunali amanteane del Movimento 5stelle, Francesca Menichino e Francesca Sicoli, dopo le notizie dell’esistenza presso la Procura di Paola di indagini a carico di dipendenti comunali e amministratori, che riguarderebbero reati commessi nell’esercizio delle funzioni.
“Ieri in Consiglio comunale – proseguono le consigliere 5stelle – abbiamo chiesto al sindaco Pizzino di relazionare su quanto stia accadendo, ma egli si è trincerato in un silenzio gravissimo.
Non è nascondendo la polvere sotto il tappeto che si risolvono problemi così importanti come la possibile corruzione di apparati comunali”.
Per fare luce, le consigliere Menichino e Sicoli hanno chiesto al segretario generale, responsabile dell'Anticorruzione comunale, di riunire con urgenza il tavolo permanente, al fine di conoscere la situazione e attuare ogni azione utile a garantire la correttezza dell’azione amministrativa.
“Da gennaio – evidenzia Menichino, componente 5stelle del tavolo in argomento – abbiamo lavorato al Piano comunale Anticorruzione, ma nessun passo in avanti si farà se non passiamo dai proclami alle azioni di controllo e prevenzione, soprattutto nel campo degli appalti”.
“La presenza di consiglieri del M5s negli enti locali – concludono tutti i portavoce del M5s eletti in Parlamento insieme all’eurodeputata Laura Ferrara- è garanzia di un controllo reale nei Comuni, che spesso sono la sede naturale di fenomeni corruttivi e criminali.
Il nostro impegno sarà fortemente mirato ad azioni sistemiche che possano arginare tale fenomeno che dilaga in Calabria, sottraendo risorse allo sviluppo, generando i diffusi dissesti degli enti comunali, e costringendo all’emigrazione i calabresi”.
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Giunta Pizzino post Procura: Dimissioni, cambiamenti di deleghe e di assessori ?
Mercoledì, 14 Marzo 2018 14:58 Pubblicato in Primo PianoMa è emerso tutto?
Abbiamo ricordato la parola dialettale amanteana “ rivuotu” l’11 agosto 2017 nell’articolo “Amantea. Arriva il maltempo. I pescatori temono la completa chiusura del porto” chiedendoci “se il mare si sporcherà, come capita sempre quando il mare è agitato e solleva il “rivuoto” dal fondo”.
Lo riproponiamo evidenziando quanto scrivevamo e cioè che “Il “rivuoto” è ciò che si deposita nel resto dell’anno e che proviene dai fiumi o è portato dal mare: fango, terra, polvere, fosfati, nitrati ed altro”.
Due giorni fa il maltempo ha sollevato dal recente passato il “rivuoto” della precedente amministrazione comunale.
Sono emerse, sia pure parzialmente, forse, vicende che hanno interessato politici, funzionari e personale del comune e diversi cittadini.
Le acque amanteane si sono così sporcate.
Di cosa ancora non si sa bene. Né può essere chiamata l’Arpacal che non ci ha ancora detto di che cosa si era sporcato il Catocastro. E sono passati mesi!
Ed ancora può anche darsi che come quelle del mare, se non ci sarà altro maltempo, le acque si schiariranno e quanto è salito a galla si reimmergerà e scenderà sul fondo, pronto a riemergere, magari, alla prossima mareggiata .
Così come, può darsi, che lo sporco si sposterà verso altri lidi.
Il tempo, poi, è sempre taumaturgico.
Se poi si sia davvero sollevato tutto non è dato sapere.
Mutuando Confucio basta dire : "Raccogli le tue cose, vai sulla riva del mare , siediti e aspetta. Un giorno vedrai se tutto lo sporco è emerso!”.
Insomma basta aspettare la prossima mareggiata.
Ma il reale problema è la scarsa visibilità che si determina in questi casi.
Una visibilità ridotta che impone una navigazione difficile.
Che succederà , ora, alla giunta Pizzino per quanto sia uscita quasi indenne da questa vicenda?
Ci saranno dimissioni?
Le pressioni per entrare nella giunta diventeranno fortissime ed ossessive?
E se non accolte creeranno fibrillazioni nella tenuta nella attuale giunta?
Anche in questo caso basta aspettare.
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Giuliana Bernaudo non fa dietrofront!. Affatto!. Che pasticcio!.
Mercoledì, 14 Marzo 2018 12:55 Pubblicato in Alto TirrenoLa replica dei legali dell'ex direttrice del distretto sanitario del Tirreno in riferimento alla querelle con il dg dell'Asp di Cosenza.
«Nessun dietrofront. Accolta la richiesta conciliativa del giudice del lavoro»
Cosenza.«In ordine al comunicato stampa pubblicato in data 13.3.18 della Direzione Strategica dell'Asp di Cosenza, è opportuno smentire nel modo più assoluto quanto ivi affermato in modo fuorviante circa il fatto che la dott.ssa Bernaudo avrebbe improvvisamente rinunciato all'azione cautelare avente ad oggetto l'impugnazione del nuovo incarico affidatole in quanto l'esito del giudizio avrebbe assunto un esito per lei sfavorevole».
È quanto si legge in una nota stampa degli avvocati Valerio Zimatore e Paola Procopio, legali di Giuliana Bernaudo, l'ex direttrice del distretto sanitario del Tirreno in merito alla querelle con il dg dell'Asp di Cosenza, Raffaele Mauro e rispondendo all nota diffusa dalla stessa Azienda in merito ad un suo “dietrofront”.
«Ricomponendo la realtà dei fatti – spiegano i legali - si ricorda alla Direzione strategica dell'Asp di Cosenza (che probabilmente non si è ben informata presso i suoi legali presenti all'udienza) che il giudizio svoltosi il 13 marzo dinnanzi al Giudice del Lavoro del Tribunale di Paola non aveva ad oggetto l'affidamento del nuovo incarico assegnato illegittimamente alla dott. Bernaudo, bensì l'avviso con cui l'Asp nel novembre 2017 aveva indetto la procedura per ricoprire gli incarichi (già peraltro regolarmente ricoperti) di Direttore di Distretto».
«Pertanto il primo punto da smentire è che la dott.ssa Bernaudo abbia rinunciato all'azione relativa al nuovo incarico affidatole di direttore dell'Unità operativa igiene ed alimenti.
Inoltre, è da aggiungere che nel ricorso cautelare tenuto ieri 13 marzo è stato il Giudice del lavoro del Tribunale di Paola che ha invitato le parti presenti, dott.ssa Bernaudo e Asp di Cosenza, a trovare un accordo sulla richiesta cautelare (salvo ed impregiudicato il merito della richiesta di accertamento della legittimità dell'avviso del novembre 2017 e risarcimento dei danni) e in tal senso sia la dott.ssa Bernaudo che i legali dell'Asp, espressamente autorizzati dal direttore generale, hanno accolto la proposta conciliativa del Giudice e accordato di accettare consensualmente alla pronuncia di non luogo a procedere.
Ciò perché – proseguono gli avvocati - il danno grave ed irreparabile che si era profilato alla data del deposito del ricorso (ossia l'assegnazione dell'incarico di Direttore di Distretto ad altro soggetto) non si era ancora verificato, mentre purtroppo alla data di trattazione del ricorso il danno si era già consumato, in quanto l'Asp aveva già proceduto all'assegnazione dell'incarico e alla stipula del contratto con altro soggetto e pertanto il Giudice del Lavoro ha dichiarato che non rientrava nei suoi poteri sospendere detti atti».
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