Chi sono i ladri che stanotte hanno fatto razzia in Amantea?.
Da dove vengono?.
Li manda qualcuno?.
E perchè?.
Abbiamo scritto stamattina che Amantea è indifesa .
Abbiamo ripetutamente detto che non bastano i pochi e pur volenterosi Carabinieri per controllare 12 km di costa dove ogni giorno circolano decine di migliaia di auto e di Tir.
Ripetiamo che non bastano i pochi e pur volenterosi Carabinieri per controllare quasi 15 mila persone distribuite in due aggregati urbani quali il capoluogo e la frazione Campora SG.
Ci vogliono più Forze dell’ordine che operino in modalità integrata nel tempo e nello spazio.
Stanotte hanno rubato in vari posti.
Tra questi l’area industriale di Campora SG .
Qui hanno rubato un automezzo dell’Anas chiuso in un capannone.
Sempre nello stesso capannone è stata rubata anche una panda, poi usata per un furto con scasso in un negozio della vicina Amantea.
Ed a bordo dello stesso hanno allocato attrezzature del comune di Amantea poste sempre nel medesimo capannone.
Per fortuna l’ automezzo dell’Anas era munito di localizzatore satellitare così che i carabinieri sono riusciti a bloccarlo nella vicina Falerna recuperando tutto quanto era stato rubato.
Non così per la panda che fino a stamattina non è stata rinvenuta.
Ovviamente la panda mancava di localizzatore satellitare.
I ladri hanno tentato di rubare anche nei capannoni della Multiservizi, ma dopo aver scardinato una delle grandi porte posteriori hanno trovato dietro la porte i cassoni della spazzatura e quindi hanno desistito.
Che significa che l’ automezzo dell’Anas è stato trovato a Falerna?
Forse che i ladri venivano da Lamezia?
Mah!
I Carabinieri indagano
Sembra che si stia controllando i mezzi che negli orari dei furti siano giunti da sud ad Amantea.
Pochi minuti fa un altro terremoto davanti alla coste di Amantea
Erano le ore 17:53 (ora UTC)
Si tratta di un sisma di Magnitudo: 3.2
L’epicentro è stato alla Profondità: 107 Km.
Una vera fortuna.
Se fosse stato meno profondo ora staremmo parlando in modo diverso.
Queste le distanze dei paesi più vicini all’epicentro.
Amantea < 28 km.|
Belmonte Calabro < 30 km.|
Aiello Calabro < 35 km.|
Carolei < 45 km.|
Altilia < 43 km.|
Briatico < 44 km.|
Castrolibero < 48 km.|
Cerisano < 44 km.|
Acquappesa < 52 km.|
Cervicati < 64 km.|
Sempre per fortuna non si lamenta alcun danno a persone e cose.
Scrive l’amico Furano
“Un pò di numeri per chi vuole orientarsi per il voto del 04 marzo!
In riferimento alle prossime elezioni politiche del 04 marzo, tutti i sondaggi riportano che circa il 50% degli aventi diritto di voto non andranno a votare.
Tutti sono interessati a come viene diviso il 50% dei votanti, attenzione massima agli spostamenti dei decimali in più e in meno, scarsa valutazione sul 50% che non ha intenzione di votare.
Questa percentuale di astensione dovrebbe allarmare e preoccupare tutti i sinceri demarcatici di ogni schieramento.
Ma i partiti, che hanno governato da più di 20 anni, si curano poco dell'astensione alle elezioni a qualsiasi livello. Anzi!
I voti di chi non va a votare sarebbero per lo più voti di opinione e non controllabili, mentre una buona parte di quelli che vanno a votare sono controllabili con il voto di scambio.
Gratteri, procuratore capo a Catanzaro, giorni fa ha detto che in Calabria la ‘ndrangheta controlla il 20-30% dei voti.
Una simile sconvolgente rivelazione, fatta da un Procuratore capo, dovrebbe allarmare tutti i livelli Istituzionali. Invece un piccolo trafiletto sul ilfattoquotidiano, poco rilievo su tutti gli organi di informazione e nessun commento da parte dei tanti politici che per un mese hanno preso posizione su quell’innocente albero di natale di Roma, il famoso“spelacchio”.
Io, con strumenti che non sono certo quelli di Gratteri, ma del semplice cittadino che osserva e vive la realtà politico-sociale italiana, penso che ipotizzare che, in Italia, il 20% degli aventi diritto di voto esprima un voto per interessi diretti leciti e/o illeciti (carriere politiche, parlamentari, assessori, consiglieri, sindaci, assistenti, dirigenti a tutti i livelli nominati dai politici, tutte le immense clientele sottostanti lecite, quasi lecite e illecite, corruzione piccola e grande, privilegiati senza competenza ecc..).
Questo 20% di italiani, che ha diritto di voto e va a votare per interesse, diventa il 40% dei votanti se i votanti sono il 50% del corpo elettorale.
E’ ragionevole pensare che questo 40%, che vota per interessi diretti, si distribuirà tra i partiti che hanno governato in questi ultimi 25 anni e cioè tra i partiti che compongono le due coalizioni intorno al PD e FI.
Conclusione : le due coalizioni intorno a PD e FI hanno già nelle urne il 40% dei consensi. A questo 40% si sommerà circa un 20% dei votanti che sceglie le coalizioni intorno a PD e FI perché legittimamente e onestamente, senza alcun interesse diretto, condivide i valori e la visione di società che questi partiti rappresentano nei loro programmi e ritiene anche di non molta importanza che nelle liste dei partiti delle due coalizioni ci siano 76 inquisiti.
E inoltre perché ritiene che l’azione di governo, da questi espletata, quando ne hanno avuto l’occasione, in questi ultimi 25 anni, sia stata coerente e, per le loro valutazioni, anche apprezzabile.
Quindi, se va a votare il 50% degli aventi diritto, si può, ragionevolmente, ritenere che i partiti delle due coalizioni avranno un 60% dei voti assicurato.
Se si analizzano i risultati delle ultime elezioni regionali siciliane si può verificare che l’ipotesi sopra riportata è stata confermata perfettamente.
L’astensione è, in teoria e in elezioni libere dal voto di scambio, una scelta di tutto rispetto e capace di inviare a una classe politica autenticamente democratica un segnale preciso. Ma diventa, al contrario, nella situazione specifica italiana, un vantaggio inconfutabile per quei partiti che hanno ramificate e consistenti clientele.
Quindi se il 04 marzo andrà a votare il 50% o meno degli aventi diritto non potrà accadere che quello che è accaduto in Sicilia: una maggioranza di centro destra o un governo di grande coalizione con al centro FI e PD.
Senza volerlo, chi non va a votare perché critico e/o disgustato per come è stata governata l’Italia negli ultimi 20 anni, aiuterà le due coalizioni a continuare a governare (separatamente o insieme!) l’Italia nello stessomodo.
Capisco eventuali dubbi tipo: votare LeU a che serve se questi poi vanno con la coalizione del PD, votare M5S è una avventura.
Queste due obiezioni hanno un fondo di verità, ma sopratutto a quelli spaventati dall’avventura e che si sentono di sinistra voglio dire: ma è mai esistito un progetto “rivoluzionario”, nel senso che si propone di cambiare in profondità i rapporti economici di una società esistente, che non avesse i contorni dell’avventura?
Giuseppe Furano