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Se occorreva un preciso segno della gravità della situazione occupazionale del comune di Amantea eccolo.

Una situazione terribile se dalla casa comunale si cambiano in corso d’opera degli appalti.

Parliamo del servizio di affissione manifesti e di accertamento delle affissioni abusive.

I fatti

 

Con determina 300 del 13 marzo 2018 era stata indetta una manifestazione di interesse per l’affidamento diretto del servizio di affissione manifesti e di accertamento delle affissioni abusive.

Il bando disponeva che l’offerta doveva essere presentata sul singolo pezzo affisso determinato in euro 0,90 e non deve essere inferiore ad euro 0,70 a pezzo.

Il bando disponeva, inoltre, che non sarebbero state accettate offerte superiori a 0.90 euro ed inferiori a 0,70 euro a pezzo.

Notevoli erano le riserve su tale bando, ma di questo non ne parliamo lasciando eventualmente la cosa per eventuali ricorsi delle ditte non aggiudicatarie.

Ora, invece, la determina n 309 del 16 marzo che integra e rettifica la precedente determina n 300 disponendo che “nell’eventualità di eguale miglior prezzo ribassato ( per il comune, ovviamente) proposto da più soggetti si provvederà all’affidamento diretto tramite sorteggio”.

E’ di tutta evidenza che il comune di aspetta molta partecipazione ed offerte molto prossime al valore minimo se come detto in corso di gara cambia le regole.

Le riflessioni

Appare palese che siano pervenute riflessioni cogenti.

Quello che non si comprende è se la rettifica della manifestazione di interesse induca, come sembra, lo slittamento del termine di presentazione delle offerte previsto anche nella determina del 16 marzo al 31 marzo 2018.

Per questo ed altri dubbi ci si può rivolgere al RUP responsabile della gara.

PS. Non vorremmo sottovalutazioni che portino a rinunce in orso di esecuzione dell’appalto.

Ci sembra infatti che nel settore delle affissioni ci sia molto da rivedere. Molto? No moltissimo.

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“Nell’ultimo “tragicomico” consiglio comunale del 13 Marzo, abbiamo potuto apprendere con estrema chiarezza come girano alcune dinamiche politiche ad Amantea.

Nella sostanza, per come dichiarato dall’ex Consigliere di maggioranza Aloisio, l’attuale amministrazione sarebbe frutto di compromessi politici, compattata solo per essere a servizio di qualcuno e non sicuramente dell’intera comunità.

Di sicuro non si scopre l’acqua calda, d’altra parte con le dichiarazioni pesantissime di Aloisio in consiglio comunale, viene confermato che la maggioranza attuale è strutturata da tanti “vassalli” assoggettati al potente di turno.

Uno spettacolo increscioso che mortifica l’intera comunità amanteana, che ancora oggi nonostante i tanti proclami, non ha la possibilità di partecipare ai consigli comunali attraverso le dirette streaming.

In effetti, proprio nel consiglio comunale del 13 marzo (delibera CC N. 6), il consigliere Giacco dichiarava che NON ci sono risorse per le riprese, che ci hanno provato invitando tutti (???).

In poche parole, prima si è approvato il regolamento per la diretta dei consigli, poi però magicamente si scopre che non ci sono le risorse e nessuno è interessato ad effettuare le riprese!!

Non so se ridere o piangere rispetto all’improvvisazione dimostrata anche su questo importante strumento di partecipazione democratica.

Quali risorse bisogna impiegare per aprire un canale Facebook per una diretta streaming??

Per dare un ordine di grandezza:

•          un notebook, sicuramente facilmente reperibile nella sede comunale: costo 0 euro;

•          una connessione internet che il comune già dispone: costo 0 euro;

•          un software di videoregistrazione (Adobe Flash Media o similari) chiaramente opensource: costo 0 euro;

•          un account alla piattaforma digitale (facebook) anche questo del tutto gratuito;

•          l'apertura di un canale YouTube per permettere l'archiviazione delle riprese e la loro visione on demand: costo 0 euro;

•          una o due webcams per la ripresa delle immagini, possiamo preventivare una spesa di circa 50 o 60 euro.

In conclusione, qualora ve ne sia la volontà, l'attivazione di un simile servizio costerebbe alle casse comunali non più di 100 euro

L’amministrazione pubblica deve garantire l'effettiva partecipazione democratica di tutti i cittadini all'attività politico-amministrativa, sindacale, attraverso le dirette; ciò dev’essere un obiettivo prioritario

Le sedute del Consiglio Comunale sono pubbliche e tutti i Consiglieri devono rispondere ai cittadini del loro operato.

Proprio per questo motivo, la diretta in streaming del Consiglio rappresenta una di quelle operazioni che possono favorire la puntuale informazione del cittadino.

Ricordo a me stesso, che gli ideatori della trasmissione “Zippa 29” più volte hanno manifestato la volontà di effettuare le dirette del consiglio in streaming, a titolo gratuito!!

Invito, pertanto, l’attuale maggioranza ad attivarsi con i fatti per predisporre la diretta streaming già dal prossimo consiglio comunale perché’ gli elementi ci sono tutti, anche attraverso “Zippa 29”.

Non ci possono essere più attenuanti, se la diretta streaming non verrà attivata per la storiella delle poche risorse disponibili, sarà solo per un alibi inaccettabile e i cittadini penseranno che non si vorrà far vedere quello che succede in consiglio.

Ciò abbasserà ulteriormente la credibilità’ politica di questa maggioranza, già abbastanza precaria.

                                                                                                                 Vincenzo Lazzaroli

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Lo ha detto un grande calabrese quale è Nicola Gratteri procuratore della Repubblica di Catanzaro intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar Calabria.

Ma prima di lui cinquant’anni fa la frase venne usata da Charles De Gaulle, inventore delle Quinta Repubblica francese.

La pronunciò nel 1968, quando i protagonisti di quel maggio dal sapore più casinista che rivoluzionario incominciavano a essere un po´ stanchi e avevano voglia di vacanze.

Lui, il Generale, fece circolare qualche carro armato nei boulevard di Parigi e disse, appunto, che il tempo della ricreazione era scaduto e gli studenti dovevano tornare in classe, andare a casa o comunque levarsi dai piedi.

Così il potere costituito si riprese strade e piazze, e il maggio Sessantottino finì lasciando pochi rimpianti.

Meno di un mese fa Nicola Gratteri in sostanza ha detto “La ricreazione è finita per gli amministratori degli enti locali”.

Come non richiamare questa affermazione dopo che la Procura di Paola ha inviato ad Amantea quasi due decine di avvisi di chiusura di indagine che hanno coinvolto alcuni amministratori comunali, diversi impiegati e funzionari comunali ed alcuni cittadini.

Ancora non sono perfettamente noti i capi di accusa individuali, ma sembra che si possa affermare senza tema di smentita che per il comune di Amantea la ricreazione è finita.

Non vogliamo, certo, affermare che fino ad oggi ci si sia distratti, almeno verso l’amministrazione comunale, ma una indagine che si conclude con tanti avvisi non è comune.

E non vogliamo nemmeno affermare che gli errori siano stati soltanto, o soprattutto, dei politici, giacchè funzionari e segretario comunale, in primis, hanno l’obbligo di correggere eventuali errori dei politici e dell’ apparato amministrativo.

Certo ci pare ovvio affermare che qualcuno si è distratto.

Forse molto distratto!

Sempre che non si tratti di arroganza e presunzione.

E questi sono i risultati.

Ora che la ricreazione è finita può anche darsi che la situazione migliori.

Speriamo. Per tutti.

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