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La città di Crotone è destinataria di un finanziamento pari a 61 milioni e 700 mila euro per la realizzazione del progetto “Antica Kroton”, destinato alla valorizzazione del parco archeologico di Capo Colonna, del parco Archeologico urbano, della bonifica e valorizzazione dell’area archeologica antistante l’ex area industriale.

Si tratta di un progetto strategico e di un ingente investimento che potrà concretizzare la trasformazione urbana della città e restituire a Crotone una nuova dimensione di grande attrattore culturale e turistico

Per quanto attiene alle attività di carattere prettamente scientifico del Mibact e delle proposte formulate, occorre fare ulteriori precisazioni.

Le 5 linee di intervento inglobano quanto indicato nelle schede tecniche trasmesse dallo stesso Mibact con la finalità di attivare o completare :

-azioni conoscitive (scavi archeologici),

-conservative (restauri),

-di impiantistica (anche in tema di sicurezza),

-di valorizzazione e fruizione (piena accessibilità, pubblicazioni e didattica.) in settori della città antica definiti quartiere settentrionale, quartiere centrale, quartiere meridionale e santuario extraurbano del promontorio Lacinio (Heraion di Capo Colonna) oggi corrispondenti ad ambiti cittadini con diverse destinazioni urbanistiche e d’uso: ex area industriale a Nord, espansione edilizia di Crotone tra gli anni ’20 del XX secolo e il decennio attuale (grosso modo dall’attuale piazza Pitagora al fiume Esaro e al Cimitero e ai sistemi collinari tra Santa Lucia e Cimone Rapignese); Capo Colonna.

Nella linea di intervento 1 il Mibact impegnerà risorse per

-€ 5.100.000 destinate non a “bonifica”, bensì a ricerche nel quartiere settentrionale (+60°) con metodologie geognostiche e tradizionali di scavo,

-restauro di reperti archeologici, infrastrutture per valorizzazione e tutela (€ 3.000.000) e

-restauro di n. 2 immobili storici (Vigna Morelli, e 2.100.000).

Nella linea di intervento 2 sono comprese le attività che mirano all’ampliamento o al perfezionamento delle conoscenze di settori chiave dei quartieri centrale (+ 30°) e meridionale (N-S) della polis achea in cui ricadono, giuste schede elaborate da archeologi del Mibact esperti del luogo e di archeologia marittima, i siti di Vigna Nova (santuario  periurbano, oggetto già di un altro finanziamento in corso del Mibact), Via A. Grandi, Via Acqua Bona (in cui è presente un immobile ottocentesco da restaurare e riqualificare), Area Stadio/Parco Pignera (settori già vincolati ed in parte esplorati nel XX secolo), un settore dell’area ex Ariston; Via XXV Aprile, area del nuovo teatro comunale, Piazza Villaroja. Ovviamente sono previsti interventi su manufatti e reperti più significativi dalle aree in oggetto, da musealizzare anche in loco.

L’intervento impegnerà € 8.700.000.

Nella linea di intervento 3 sono comprese tutte le azioni a completamento di indagini di settori del santuario di Hera Lacinia e della sua trasformazione in età romana, nonché il completamento di allestimenti museali con reperti da scavi recenti, restauri e quant’altro necessario per la piena valorizzazione del sito, integrando così altre azioni in corso con finanziamenti diretti del Mibact (al momento pari a circa € 2.000.000, in corso di cantierizzazione) per dotazioni infrastrutturali e di completamento (adeguamenti di recinzioni e impianti di  videosorveglianza, percorsi attrezzati per la fruizione delle aree già esplorate ed in particolare dei resti del tempio di V secolo a.C. Nelle previsioni progettuali troverà spazio  l’anastilosi del c.d. Scoglio di Pitagora (resto della cinta muraria in opera reticolata crollata tra il dicembre 1974 e l’inizio del 1975), di valore altamente simbolico per la comunità crotonese.

Nella linea di intervento 4 sono previsti i finanziamenti per il supporto all’antica Kroton Marina e alla realizzazione di otto itinerari archeologici subacquei per un totale di spesa che ammonta ad € 3.100.000.

Nella linea di intervento 5 è prevista, a seguito della riqualificazione e rifunzionalizzazione del complesso Scuola di San Francesco ad opera del Comune (€ 2.000.000), la creazione del Centro Unico per la conservazione, la documentazione e l’inventariazione dei reperti archeologici provenienti da Crotone e dal suo comprensorio. All’interno troveranno posto depositi organizzati secondo varie tipologie di scaffalature mobili e tradizionali in cui allocare le oltre 12.000 cassette di reperti ora a Palazzo Morelli e in vari centri del comprensorio provinciale, nonché i reperti che verranno alla luce dagli interventi delle linee precedenti. All’interno del complesso, inoltre, verranno predisposto posto un laboratorio di restauro aule di studio e strutture attrezzate per precatalogazione ed inventariazione dei reperti, propedeutiche alla valorizzazione presso i locali del Museo diffuso urbano o presso i Musei del Polo Museale a Crotone.

Nemmeno un euro per la antica Temesa pur avendone pieno diritto.

Perché?

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Lo abbiamo sempre saputo e sempre detto che Franco Iacucci è uno dei pochi politici calabresi che non hanno peli in bocca e che quindi quando parlano non hanno timore di dire la verità.

O meglio le verità. Quelle profonde.

Per esempio che le elezioni dei  40 componenti dell’Assemblea dell’Autorità Idrica della Calabria (AIC), svoltesi il 17 marzo scorso si sono svolte nelle sedi dei Comuni Capoluogo di Provincia.

Come risaputo avevano diritto al voto i sindaci di tutti i comuni della Calabria divisi per fasce di popolazione.

L’affluenza è stata complessivamente del 73,22%, cioè bassissima.

Più in dettaglio la percentuale è stata:

- del 77% nella provincia di Catanzaro,

-del 71,33% in quella di Cosenza,

-del 68,2% a Crotone,

-del 59,37% a Reggio Calabria,l

-del 90% nella provincia di Vibo Valentia.

Ed è anche risaputo che i comuni componenti l’assemblea sono i seguenti:

-in Provincia di Catanzaro 7 : Catanzaro, Lamezia Terme, Sellia Marina, Girifalco, Chiaravalle, Cicala, Miglierina;

- in Provincia di Cosenza 15 : Cosenza, San Giovanni in Fiore, Rende, Acri, Montalto Uffugo, Scalea, Amantea, Castrolibero, Trebisacce, Luzzi, Aiello Calabro, Spezzano Sila, Bianchi, Longobucco, San Lorenzo Bellizzi;

-in Provincia di Crotone 4 : Crotone, Cutro, Crucoli, Umbriatico;

-in Provincia di Vibo Valentia 4 : Vibo Valentia, Pizzo Calabro, Arena, Spadola;

-in Provincia di Reggio Calabria 10 : Reggio Calabria, Palmi, Siderno, Cittanova, Roccella, Montebello, Monasterace, Palizzi, San Lorenzo, Calanna.

Ma ci vuole Iacucci per sapere che lui è stato eletto con 30 voti nella “fascia” dei paesi su 110 Comuni del cosentino partecipanti.

E ci vuole sempre Iacucci per sapere che i sindaci di Rende, di Acri, di Montalto, di Amantea si sono eletti ognuno con il solo loro voto.

Ed ancora aggiunge “Nulla di personale con i colleghi, la cui elezione è legittima e con cui il rapporto è particolarmente cordiale e di stima reciproca».

Poi entra nel problema dell’acqua e ricorda:

“L’acqua è un bene pubblico e un bene comune, su questo non si cambia idea.

Tutti i Sindaci devono, da adesso in poi, divenire protagonisti diretti.

È vero che ho parlato di gestione privata, assolutamente, ma è altrettanto vero che tutto deve essere “sotto” la supervisione del pubblico. Il concetto è chiaro, inequivocabile.

Gli enti locali e i cittadini finora sono stati penalizzati da un sistema che è in grande difficoltà ed è tempo di cambiare.

Noi crediamo in questa cosa e, lavorandoci insieme con determinazione e andando oltre ogni steccato, si possono risolvere problemi e offrire servizi ai cittadini, in tutti gli ambiti.

L’acqua deve diventare una risorsa, ma nessuno pensa di fare l’ennesimo carrozzone.

Qui è la nostra sfida, la sfida dei sindaci appunto».

Iacucci si dice convinto che per un nuovo corso, dall’adduzione alla tariffazione, per far sì che le tariffe non schizzino e l’efficienza della riscossione sia massima, occorre pensare ad una gestione del privato che, “ribadisco, non è libero di far quel che vuole: il piano d’ambito viene concepito dall’Assemblea dei Sindaci che decide gli investimenti  e poi deve essere approvato dalla stessa Assemblea, ergo è super controllato.

Il soggetto gestore sa già a monte quel che deve fare e le linee da seguire, deve solo gestire ed attuare il piano d’ambito che – come ho già detto – viene redatto dall’Assemblea dei Sindaci che ne controlla l’attuazione, con vincoli e senza compromessi tra pubblico e privato. Anzi, con un rigore altissimo”.

Grandi affermazioni,importanti.

Ma noi abbiamo grandissimi dubbi che i calabresi avranno l’acqua e che avranno l’acqua a costi contenuti.

E siamo certi che il carrozzone sarà ancora peggio di quello di Renato Zero come si intuisce dal fatto che i sindaci tuteleranno i propri bilanci non i propri amministrati:

Il carrozzone va avanti da sé, con le regine i suoi fanti i suoi re;

ridi buffone per scaramanzia ,così la morte va via.

Musica gente cantate che poi. uno alla volta si scende anche noi;

sotto a chi tocca in doppio petto blu, una mattina sei sceso anche tu.

Bella la vita che se ne va, un fiore un freno la tua ricca povertà, il pane caldo la tua poesia ,tu che stringevi la tua mano nella mia

Bella la vita, dicevi tu, è un po' mignotta e va con tutti si però, però però proprio sul meglio t'ha detto no.

Il carrozzone riprende la via, facce truccate di malinconia, tempo per piangere no non ce n'è, tutto continua anche senza di te

Bella la vita che se ne va e ti coltivi dove il tempo vola e va i nostri sogni la fantasia ridevi forte la paura e l'allegria

Bella la vita dicevi tu e t'ha imbrogliato e t'ha fottuto proprio tu;

con le regine, con i suoi re , il carrozzone va avanti da sé.

A rileggerci tra qualche tempo.

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Un comunicato che contiene una serie di importanti riflessioni.

Mareggiate:

-si al risarcimento dei danni

-si alla programmazione di sistema

-basta sfide alla natura

-basta speculazione edilizia pubblica e privata

-basta improvvisazione

Ma ecco il testo:

La mareggiata di queste ultime ore ha messo a dura prova l’intera costa tirrenica cosentina. La violenza dei flutti ha causato ingenti danni alle famiglie, alla già fragile economia turistica del territorio ed a molte infrastrutture pubbliche.

Serve sbloccare l’erogazione delle risorse finalizzate a finanziare i progetti contro l’erosione costiera e affrettare la procedura di riconoscimento dello stato di calamità per favorire in tempi brevi la ripresa di ogni attività, ancor più, nell’incombenza delle festività pasquali e nella prossimità della stagione estiva su cui poggia tanta dell’economia ed il sostentamento delle comunità costiere.

Tuttavia, la mareggiata, insieme agli incendi estivi ed al dissesto idrogeologico delle aree interne che guardano alla costa e che spesso diventano causa di isolamento, interroga il sistema degli Enti Locali ed i soggetti della rappresentanza economica e sociale, sull’efficacia di come si affrontano i temi della messa in sicurezza del territorio e di come si preservano le economie turistiche locali e le opportunità occupazionali.

Il Tirreno cosentino, come molta parte della Calabria, ha bisogno di una programmazione di sistema che non si limiti a mettere toppe ad un territorio oltraggiato da decenni di speculazione edilizia, dall'improvvisazione e da economie attrattori di interessi criminali.

Occorre partire dall’assunto che la natura non conosce limiti e, laddove si è osato sfidarla, lì avanza senza divieti.

A maggior ragione, si tratta ora di correggere guasti ed errori, passati e recenti, senza perseverare.

E per questo, il territorio ha bisogno di mettere in uso risorse ordinarie e comunitarie nella lungimiranza di guardare oltre il recinto di singoli Comuni o la buona volontà di singoli Sindaci, spesso soli nell’affrontare ogni emergenza.

Occorre, da subito, andare oltre la sola logica risarcitoria che lascerebbe immutato il quadro delle emergenze e inalterate le pratiche di chi abusa del territorio.

Occorre fare sistema e dare ritmo ad una programmazione di area vasta per affrontare le tante emergenze del territorio ed assicurare la qualità e l’efficacia dei servizi pubblici, la dotazione infrastrutturale, gli investimenti.

Se non si agisce in tempo ed in sintonia con i reali bisogni dei territori, c'è il rischio che un'altra programmazione di Fondi comunitari venga consumata in progetti parcellizzati di corto raggio che poco aiutano a superare le contraddizioni accumulate in anni di governo della spesa comunitaria lasciata in mano ai predatori di risorse pubbliche.

Serve quel cambio di passo sollecitato dalla CGIL per sollevare i territori dalle loro criticità e per mettere in campo vere politiche di rilancio dell’economia, della crescita e del lavoro.

Serve un nuovo protagonismo del territorio e della Regione che assuma la portata delle emergenze in una temporalità non relegata alla sola richiesta di stato di calamità.

La Cgil è pronta a dare il proprio contributo di proposte.

Comprensorio Pollino Sibaritide Tirreno                              Comprensorio Cosenza

Giuseppe Guido Segretario Generale CdLT         Umberto Calabrone Segretario Generale CdLT

Mimma Iannello Responsabile Area Tirreno   Massimiliano Ianni Segretario CdL Amantea

Nella foto il mare ad Amantea

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