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Nel corso della nottata appena trascorsa, i Carabinieri della Compagnia di Paola – Stazione di Amantea ed Aliquota Radiomobile, hanno tratto in arresto R.T., 53enne della Provincia di Catanzaro, noto alle Forze dell’Ordine per reati contro il patrimonio.

L’uomo è accusato del reato di furto, in concorso, aggravato dalla violenza sulle cose.

L’arresto di stanotte è da inquadrare nell’intensificazione delle operazioni di controllo del territorio, ai fini repressivi e preventivi dei reati contro il patrimonio, da parte dei Carabinieri della Compagnia di Paola, a seguito delle direttive del Comandante Provinciale dei Carabinieri, Ten. Col. Piero Sutera, sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Pierpaolo Bruni.

Alle ore 04:30 circa, i Carabinieri della Compagnia di Paola – Stazione di Amantea ed Aliquota Radiomobile – impegnati in uno specifico servizio di controllo del territorio con finalità di prevenzione e repressione delle illecite condotte in danno del patrimonio, nel transitare sul Corso Europa, in corrispondenza del parcheggio di un ingrosso per la distribuzione di prodotti detergenti e casalinghi, notavano che la porta di uno degli accessi alla struttura era stata danneggiata e parzialmente divelta.

Solo grazie all’accurata ispezione dei luoghi condotta, i militari operanti avevano modo di scovare, acquattato sotto un furgone parcheggiato nelle vicinanze, un uomo, indossante un passamontagna.

Il malfattore, vistosi scoperto, tentava una disperata fuga a piedi, venendo bloccato, pochi istanti dopo, dalla restante parte del dispositivo, mentre tentava di scavalcare la recinzione.

La successiva perquisizione di R.T. ha consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro numerosi arnesi atti allo scasso.

La perlustrazione dell’area limitrofa al luogo del furto ha portato i Carabinieri ad individuare la vettura dell’uomo, all’interno della quale era custodito altro materiale da utilizzare per l’effrazione di ostacoli fissi.

Allo stato ignota l’identità dei complici di R.T., i quali sono riusciti a sottrarre esclusivamente una decina di scatoloni contenenti detergenti.

L’arrestato, terminate le formalità di rito, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno presso la Procura della Repubblica di Paola, coordinata dal Procuratore Pierpaolo Bruni, è stato tradotto presso le camere di sicurezza della Compagnia di Paola, in attesa del rito per direttissima




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Sembra tutto pronto per l’inaugurazione della nuova biblioteca.

Quella di Campora San Giovanni, infatti, ora è in uso alla Guardia Costiera come gran parte dello stabile di Campora San Giovanni, quello stabile che un tempo ospitava i servizi demografici, il comando di polizia municipale, la stanza dell’amministrazione comunale ( poi in uso alla bibliotecaria) , ed addirittura la seconda sala consiliare della città.

Ora i libri sono stati posti in tantissimi scatoloni e portati nella nuova biblioteca.

Ovviamente non in quel di Campora San Giovanni , perché non ci sono altri immobili del comune di Amantea( se ci fossero stati, infatti, sarebbero potuti essere usati-questi- per la Guardia costiera).

E’ probabile, allora, che la biblioteca ritorni nel capoluogo, da dove era partita tanti anni fa, quando , per ragioni economiche era stata portata nelle frazione.

Nessun comunicato da parte dell’amministrazione comunale.

Ma una sicurezza la abbiamo.

I libri non possono restare negli scatoloni.

Dovranno essere tolti dagli stessi ragazzi del servizio civile che -così ci è stato detto- li hanno inscatolati per essere ricollocati negli scaffali che dovranno, però, essere rimontati.

L’unico problema è che non si sa dove sarà aperta la nuova biblioteca.

Qualcuno ci dice che la biblioteca potrebbe essere posta in un locale del centro storico che è stato requisito dalla Guardia di Finanza

Qualcun altro ci dice che biblioteca potrebbe essere posta sempre nel centro storico ma nei locali appositamente ristrutturati delle Case Sciollate.

Altri ancora ci dicono che saranno posti nella ex sala multimediale di San Bernardino.

Altri, infine, ci dicono che saranno usati alcuni locali presso il campus che così diventerà il centro culturale di Amantea, magari in condivisione con qualche altro servizio.

Altri ancora che la biblioteca sarà allocata nei locali della ex stazione ferroviaria appositamente chiesta all’ente .

Insomma parecchie incertezze.

Comunque sia, abbiamo segnalato la vicenda a Diogene invitandolo a ritornare nella città per dare una mano , in primis, a trovare i locali, e poi a sistemare i libri.

Se di sera doveste vedere in giro un uomo- di lampada munito- non allarmatevi, potrebbe essere lui!

Sembra inoltre che sarà formato un gruppo di lavoro che sarà guidato, proprio, da Diogene di Sinope, detto il Cinico o il Socrate pazzo, quello che era stato, quasi in anonimo, nella città alla ricerca non dell’uomo ma della biblioteca.

I ragazzi del servizio civile monteranno gli scaffali e coadiuvati da Diogene sistemeranno i libri.

Ci dicono che sarà una riapertura in grande stile con tanto di banda musicale, con bandiere e tutte le autorità.

Saremo grati a chi ci farà sapere qualcosa in più:

-per esempio, dove sono oggi i libri e gli scaffali;

-se si intende -o meno- riaprire la biblioteca;

- dove la si intenda riaprire;

-a chi possiamo chiedere maggiori informazioni;

Due cose però sono certe, la prima è che gli amanteani hanno diritto ad avere un biblioteca ben munita e che l’amministrazione ha il dovere di riaprirla e dotarla.

Vedremo.

Nella foto la biblioteca dell'Istituto penitenziario "Sergio Cosmai" di Cosenza, realizzata grazie al progetto Liberi di Leggere, dall'associazione LiberaMente, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

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Il lungomare si insabbia ad ogni mareggiata.

Ebbè! Mica si poteva fare in montagna il lungomare!

La ciclopedonale si insabbia ad ogni mareggiata.

Ebbè! La ciclopedonale vista mare è sicuramente più bella di quella nascosta dal rilevato ferroviario!

Il porto si insabbia ad ogni mareggiata

Ebbè! Mica si poteva fare in montagna il porto!.

E’ la natura! Non è colpa di nessuno.

Ci sta! Siamo un paese in cui non ci sono colpe e comunque se ci sono non sono di nessuno.

D’altro canto chi non ha coperto un amico che ha sbagliato? Magari minimizzando le sue colpe, le sue responsabilità. E poi giustificarsi dicendo che “E’ un amico” od anche “E’ uno di noi!”

E poi coprire non è necessariamente un fatto negativo. E’ un atto di difesa amichevole, un atto di amicizia. Che male c’è se si impedisce che qualcosa venga visto. Dove è scritto che la verità è un diritto?

Mica è un fatto pubblico!

Ed inoltre quanti di noi vedendo qualcosa che può creare problemi non è istintivamente portato a tirare la testa indietro per non essere visto mentre vede!

E magari anche chiudere il balcone o la finestra, se non spegnere la luce!

Forse non si tratta di omertà, quella che si trova sempre in un paese mafioso o ‘ndranghetista. Ma quando?

Semmai si tratta di semplice discrezione, di riserbo. O no?

Certo che non sempre l’insabbiamento deriva dalle mareggiate.

La natura ci mostra come esempio lo struzzo che infila la testa nella sabbia per cercare alimento.

Infatti quella che lo struzzo sia un animale particolarmente pauroso, che in caso di pericolo nasconde la testa sotto la sabbia, nella speranza di non essere visto, è soltanto una diceria.

E può essere una diceria anche la affermazione che una persona che fa finta di non vedere i problemi per cercare di evitarli e per non assumersi così le proprie responsabilità.

Certo che se tutto venisse coperto, insabbiato non sapremmo più niente.

Forse, ma dico forse, non si può parlare di riservatezza nel caso delle cose pubbliche, di quelle, cioè, che sono di tutti, di quelle che ci appartengono, di quelle che si traducono in tributi e tasse, od in mancati o ridotti servizi.

Quello che mi offende è la contraffazione della verità. Quello che avviene quando si falsifica, trasforma, ritocca, altera, manipola la verità.

O quando si omette di dirla ben sapendola ed essendone richiesti.

Falsificare, trasformare, ritoccare, alterare, manipolare la verità non offende le persone oneste, forse nasconde quelle disoneste.

Ma è un nascondimento come quello dello struzzo! Inutile. Anche lui dovrà tirare fuori la testa a la verità emergerà !

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